Jacques Henry Lartigue fece ciò che nessun fotografo aveva fatto prima e che nessuno fece dopo. Fotografare la propria vita. (Richard Avedon). Amava descriversi come l’abitante di una stella venuto sulla terra per godersi lo spettacolo. Unico e talentuoso Jacques Henri Lartigue (1894-1986). Eppure, il successo planetario arriverà quasi a settant’anni. Casualità, destino? Le vicende di John Fitzgerald Kennedy avranno un peso importante.
Jacques ai Tre Oci
A questa icona del ‘900 la Casa dei Tre Oci alla Giudecca dedica la più grande retrospettiva italiana brillantemente titolata. L’Invenzione della Felicità, centoventi immagini, alcune inedite. Inaugurata prima del lockdown e aperta solo per pochi giorni, la mostra è rimasta in silenzio custodita in quello scrigno prezioso. Che nell’isola della Giudecca rappresenta per il mondo dell’immagine la casa della fotografia mondiale. Ospitando maestri come Salgado, Newton, Erwitt, Scianna, Roiter. Fortunatamente il mese di luglio segna l’apertura di vari musei. E Venezia si prepara ad accogliere i visitatori pur con le dovute misure anti-contagio.
Chi era Jacques
Enfant prodige, Lartigue nasce il 13 giugno del 1894 a Courbevoie, pochi chilometri da Parigi. A sette anni riceve in regalo dal padre (uno degli uomini più facoltosi di Francia) una macchina fotografica. Non si fermerà più. Ritrae il mondo che lo circonda, la sontuosa quotidianità della borghesia parigina del nouveau siècle. I grandi premi automobilistici, le corse ippiche. Gli uomini e le donne eleganti. È attratto dagli esperimenti fotografici come le sovrimpressioni. Dal movimento, e dalle belle dame in passeggiata sul Bois de Boulogne. Che sussultano stupite in seguito al rumore assordante degli scatti fotografici.
La ricerca
La sua è una costante ricerca della felicità. Nonostante l’orrore di due Guerre Mondiali, di una pandemia, la spagnola, che nel 1918 colpirà duramente molti amici della famiglia Lartigue. Il suo microcosmo fotografico vive in purezza. E ci consegna immagini senza tempo. Un talento universale che entra nell’élite dei maestri del XX secolo. Tuttavia, la consacrazione planetaria dipenderà da una circostanza fortuita.
L’omaggio del Moma a Jacques
Nel 1963 il MoMA di New York gli dedica una mostra personale. The Photographs of Jacques Henri Lartigue, il portfolio viene pubblicato da Life nel numero di novembre. Quello dedicato all’assassinio del Presidente Kennedy. Sarà la tiratura più alta di tutti i tempi. E la visibilità universale per Lartigue ormai quasi settantenne. In seguito, collabora con i più autorevoli maestri dell’immagine. Come Richard Avedon, Hiro, diventa fotografo ufficiale del Presidente francese Giscard d’Estaing. Lavora molto per il mondo della moda e del cinema come fotografo di scena per numerosi film.
L’invenzione della felicità
Nel 1979 dona allo stato francese la sua collezione. Con i diari e le macchine fotografiche. Si spegne a Nizza il 12 settembre del 1986 a novantadue anni. Lasciando in eredità al suo pubblico l’immagine di un’età d’oro che rappresenta indubbiamente l’invenzione della felicità.
La mostra
L’invenzione della felicità, curata da Marion Perceval e Charles-Antoine Revol, rispettivamente direttrice e project manager della Donation Jacques Henri Lartigue, e da Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci, è organizzata da Civita Tre Venezie. E promossa da Fondazione di Venezia. In stretta collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue di Parigi. Con il patrocinio del Ministero della Cultura francese.
JACQUES HENRI LARTIGUE L’INVENZIONE DELLA FELICITÀ
Casa dei Tre Oci – Giudecca – Venezia
Nuove date esposizione: 11 luglio 2020 – 10 gennaio 2021