“Ora tutto è virtuale. Tutto avviene tramite tastiere e schermi ormai misti PC/TV, così per lo scrivere, per il comunicare, per il prenotare, per il pagare, per il… quasi tutto”, lo scrive Carlo Montanaro. Intervistarlo o semplicemente chiacchierare con lui è come viaggiare nel tempo tra le meraviglie della settima arte.
A Venezia ha ideato un luogo dove è ancora possibile sognare: la “Fabbrica del vedere”, grandiosa raccolta di oggetti attraverso i quali ripercorrere la storia del cinema. Si trova a Cannaregio, in pieno centro storico, un edificio in tre piani del ‘600 restaurato da Montanaro stesso. Tra i reperti: materiale appartenuto ai fratelli Lumière, foto di scena, lanterne magiche in latta, gli antenati dei moderni proiettori, macchine da presa.
Chi è Montanaro
Autore e regista, il professor Montanaro è stato direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, docente di teoria e tecnica del linguaggio cinematografico. Possiede un Archivio sul cinema che va dagli albori ai giorni nostri. Nasce come raccolta privata negli anni ’60, scrigno prezioso che va dal “precinema”, alla fotografia, al digitale.
Gestisce anche il Fondo Francesco Pasinetti tutto quello che è sopravvissuto dell’attività fotografica del grande regista veneziano scomparso nel 1949. Indimenticabile la proiezione al Cinema Rossini del film: “Il canale degli angeli” del ’34, storia d’amore mentre a Venezia si scavava un nuovo canale lagunare. Imperdibile.
Un po’ di storia del cinema
A proposito di cinema e sale buie: quanto ci mancano! Ancora di più pensando che il 28 dicembre il cinema ha compiuto ufficialmente centoventicinque anni. È questa la data convenzionalmente scelta per omaggiare la settima arte dopo che a Parigi, venne presentato il primo cortometraggio.
Era il 1895 e l’invenzione dei fratelli Lumière accolta dal pubblico come autentica magia, cambiò per sempre la storia e i nostri sogni. Non l’avrebbero mai immaginato i Lumière, che così definirono la loro scoperta: “Le cinéma est une invention sans avenir”, il cinema è un’invenzione senza futuro. Erano convinti che la gente si sarebbe ben presto stufata di quella moda passeggera.
Eppure, gli effetti ottici erano così straordinari che le semplici immagini di un treno in corsa alla stazione, crearono uno scompiglio tra gli spettatori che atterriti scapparono dalla sala per paura di essere investiti dalla locomotiva.
L’anniversario è pieno di commozione per chi prova l’empatia del fascio di luce ipnotico e vorrebbe ancora fuggire terrorizzato per salvarsi da un treno in corsa, ma il virus ci ha rubato anche la fantasia, il privilegio di condividere un sogno con tanti sconosciuti. Ecco perché ogni progetto nato per celebrare e conoscere questo mondo incantato è il benvenuto.
Montanaro e il suo calendario
Da molto tempo Carlo Montanaro ci regala un magnifico calendario. Iniziativa giunta al settimo anno. Esemplare numero 7, dedicato alla settima arte, di buon auspicio nella nostra esistenza sempre più virtuale. Ricordo con grande emozione le belle serate piene di pubblico delle scorse edizioni, oggi, causa pandemia, presentazione e saluti on line, (inaugurazione visibile sul canale You Tube dell’Archivio Montanaro).
Montanaro e il 2021
Il calendario 2021 ha per titolo: “Cinema & Tecnica” e illustra in gran parte i materiali custoditi nella Fabbrica del Vedere, affidato ai magici scatti del fotografo Francesco Barasciutti. In particolare, affronta l’avvento del sonoro, del colore e dei grandi schermi, dal Cinemascope all’IMAX, tutto quello che non esiste più con l’avvento del digitale. Il fascino di questi oggetti è straordinario anche per i non addetti ai lavori. Dal leggendario cinemascope (1953) al primo sistema a colori attendibile del 1912, il Chronochrome Gaumont.
Per visitare la Mostra, alla “Fabbrica del vedere” nel cui ambito sono esposti gli originali con le relative fotografie di Francesco Barasciutti e chiedere il Calendario è necessario prenotarsi, al massimo quattro persone per volta in orario pomeridiano da concordare telefonando allo 0415231556. www.fabbricadelvedere.it
Cara Elisabetta, oltre che bella sei brava ed intelligente, holetto questo tuo link, mi sono goduto,tornandoal cinema che tu parlavi di Pasinetti, io riccordo quel film intitolato CANAL GRANDE, io in quell’epoca che lo vidi contavo 10 anni, non l’ho più visto, prima di finire la mia vita terrena vorrei rivederlo, quel giorno cominciò la venerazione di un grande venezia CESCO BASEGGIO, io cercai di farmene una sculoa. grazie ciao grazie al Prof. MONTANARO.