Compleanno numero 26 per la Città della Speranza di Padova, la fondazione in prima linea per aiutare la ricerca pediatrica. La Fondazione è nata in ricordo di Massimo, un bambino scomparso a causa della leucemia. L’obiettivo primario era raccogliere fondi per costruire un nuovo e moderno reparto di oncoematologia pediatrica. Quello esistente all’epoca era del tutto insufficiente e inadatto a ospitare in modo dignitoso i bambini ammalati e le loro famiglie.
Nel 2012 è stata inaugurato a Padova l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che con i suoi 17.500 mq è il più grande centro di ricerca sulle malattie infantili d’Europa.
Nei mesi scorsi la Fondazione Città della Speranza è scesa scende in campo contro il Covid-19, schierando l’Istituto di Ricerca Pediatrica per uno studio innovativo. Il progetto, per il quale la Fondazione ha concesso un finanziamento di 500mila euro, si pone l’obiettivo di verificare la “risposta immunitaria al Sars-CoV-2 nella popolazione veneta”. Si vuole capire quali siano le difese immunitarie efficaci contro il virus e perché esse vengano meno in alcuni pazienti.
Città della speranza in campo contro il Covid
“Con questo progetto puntiamo a dare risposta a molteplici domande – spiega la prof.ssa Viola –. Vogliamo comprendere perché lo stesso virus abbia effetti così diversi negli adulti e tendenzialmente lievi nei bambini. Se vi sia inoltre la possibilità di contrarre nuovamente l’infezione e che cosa succeda nei polmoni. Riteniamo di poter giungere ad importanti conclusioni studiando il comportamento del sistema immunitario, in particolare identificando i meccanismi molecolari responsabili dello sviluppo o del fallimento dell’immunità a SARS-CoV-2, nonché quei fattori che causano infiammazione sistemica nei pazienti con sintomatologia severa e che sono coinvolti nella patologia respiratoria”.
Il gruppo di lavoro sarà coordinato dal prof. Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Università di Padova, e dalla prof.ssa Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza e ordinario di Patologia generale al Dipartimento di Scienze Biomediche. Ci sarà la collaborazione della dott.ssa Annamaria Cattelan, direttrice dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive e Tropicali, e del prof. Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino.
“Stiamo vivendo un momento difficile e da più parti sentiamo dire che ‘siamo in guerra’ – osserva Stefano Galvanin, presidente della Fondazione Città della Speranza –. Purtroppo siamo estremamente deboli perché non conosciamo questo nemico e il suo comportamento. Per questo la Fondazione ha voluto essere parte attiva, supportando questo progetto al quale tutti possono contribuire con una donazione per poter aprire nuove strade per la cura”.