“Per la sua intensa prosa poetica che mette a confronto i traumi storici con la fragilità della vita umana”. Apriamo la pagina dei libri con la motivazione del Nobel per la Letteratura assegnato quest’anno alla sudcoreana Han Kang. La scrittrice, nata il 27 novembre 1970, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali per titoli che sicuramente troveremo a breve nelle classifiche: La Vegetariana, L’Ora di Greco, Convalescenza. È la prima volta che il Nobel viene assegnato alla Corea, un riconoscimento che ha sorpreso tutto il mondo letterario dato che c’erano molti nomi famosi nella rosa dei favoriti. Quali sorprese ci attendono invece nella classifica settimanale dei libri più amati dal pubblico?
Alla Lovat con il premio Nobel
Entriamo nel nostro luogo della fantasia preferito a sfogliare le pagine delle ultime novità editoriali grazie al medagliere elaborato come sempre dalla Libreria Lovat, punto d’incontro del nordest con le belle sedi a Villorba (Treviso) e Trieste. Ecco i magnifici dieci:
- Gamberale – Dimmi di te – Einaudi
- Chevalier – La maestra del vetro – Neri Pozza
- Cazzullo – Dio dei nostri padri – Harper Collins
- Mastroianni – E voleremo sopra la paura – De Agostini
- Corona – Lunario sentimentale – Mondadori
- Manzon – Alma – Feltrinelli
- Rampini – Grazie, occidente! – Mondadori
- Giannone – La portalettere – Nord
- Malaguti – Fumana – Einaudi
- Murakami – La città e le sue mura incerte – Einaudi
Molte conferme e una novità che onoriamo subito
Entra nelle classifiche uno scrittore giapponese di primo piano autore di molti romanzi e saggi e traduttore di celebri firme della letteratura americana, Haruki Murakami. Ha vinto numerosi premi internazionali e il suo nome circolava nella rosa dei favoriti per il Nobel. Il suo nuovo romanzo ha un titolo misterioso e affascinante: La città e le sue mura incerte (Einaudi). “The New York Times” ha scritto che ha inventato la letteratura del XXI secolo più di chiunque altro.
Il suo nuovo romanzo è una misteriosa storia d’amore tra un ragazzo e una ragazza sbocciata durante un concorso letterario. I due giovani vivono in città diverse ma cominciano a frequentarsi assiduamente. Durante queste lunghe passeggiate, la ragazza comincia a descrivere una misteriosa città circondata da altissime mura, unicorni, uccelli notturni invisibili. L’orologio della piazza principale è senza lancette. Poi fa una rivelazione sorprendente, la vera Lei non è chi gli sta davanti, ma soltanto un’ombra sbiadita. Lui dovrà quindi cercarla in quel luogo segreto che nel frattempo ha annotato nei minimi dettagli. Ma accade una cosa inaspettata e inquietante, la donna scompare. Per ritrovarla il protagonista dovrà attraversare i confini dello spazio e del tempo.
Al primo posto Gamberale
Dopo il fascino nipponico torniamo in Italia e scaliamo la vetta, al primo posto la scrittrice romana Chiara Gamberale: Dimmi di te (Einaudi). Possiamo trasformare la nostra vita che sembra una palude, in un mare aperto? Con questa profonda riflessione l’autrice continua a brillare nelle classifiche realizzando un’indagine sotto forma di romanzo, sulle incongruenze dell’esistenza in bilico tra sogni e vita reale. Con l’originalità che l’ha resa celebre ci accompagna nell’impresa più ardua e straordinaria: fare pace con la persona che siamo diventati anche quando non corrisponde affatto alle aspettative originarie. Chiara Gamberale ha iniziato la sua carriera come speaker radiofonica. Attualmente collabora per numerose testate giornalistiche ed è autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici.
La maestra del vetro in seconda posizione
Seconda posizione per la scrittrice statunitense naturalizzata britannica, Tracy Chevalier: La maestra del vetro (Neri Pozza). Un grande ritorno dopo i fasti del bestseller “La ragazza con l’orecchino di perla” tradotto anche per il grande schermo e ispirato alla vita di Vermeer e al celebre dipinto “Ragazza col turbante”. Teatro della nuova storia, l’isola di Murano nel 1486. Orsola, figlia di un artigiano del vetro si intrufola di nascosto nella fornace della vetreria Barovier. È sopraffatta da tutta quella meraviglia incandescente, ma la stupisce soprattutto vedere in quel luogo una donna. Si chiama Marietta Barovier, una delle pochissime maestre di quest’arte. Alle donne era consentito lavorare in vetro solo le perle. Incantata da tutto quello splendore, Orsola decide che il vetro diventerà la sua strada.
Sale Cazzullo
Sul podio balzato al terzo posto troviamo Aldo Cazzullo con il nuovo saggio: Il Dio dei nostri padri (HarperCollins) – Il grande romanzo della Bibbia. Il giornalista e scrittore ci invita a viaggiare attraverso il più grande romanzo che sia stato mai scritto, la Bibbia. Un libro meraviglioso, anche se oggi abbiamo smesso di leggerlo. In questo saggio ritroviamo lo stile colto e avvincente dell’autore in grado di narrare vicende universali con importanti riferimenti all’attualità. La creazione, Adamo ed Eva, Caino e Abele, il diluvio, il passaggio del Mar Rosso, Davide e Golia, le grandi donne da Giuditta a Ester. La splendida copertina michelangiolesca testimonia come la Bibbia sia strettamente legata nel nostro immaginario alla rappresentazione pittorica dei grandi artisti, da Giotto a Chagall.
Leggendo la classifica ritroviamo romanzi e saggi di grande spessore che abbiamo imparato a conoscere in queste ultime settimane. Ecco una panoramica dei più letti.
I più letti
E voleremo sopra la paura (De Agostini), il nuovo intimo racconto di Valentina Mastroianni. Il suo precedente romanzo La storia di Cesare è diventato un bestseller coinvolgendo un pubblico vastissimo. Valentina Mastroianni ha raccontato, anche attraverso i canali social, la storia di suo figlio Cesare, che a causa di una neurofibromatosi ha perso la vista a 18 mesi. Una grande storia d’amore e di fiducia nel futuro nonostante la drammaticità degli eventi.
Lunario sentimentale (Mondadori). Un viaggio attraverso il calendario dei sentimenti in compagnia dello scrittore e alpinista Mauro Corona capace di descrivere ogni mese con suggestioni antiche e magiche. Incanto spezzato dalla tragedia del Vajont. Ecco cosa scrive l’autore originario di Erto che ha vissuto in prima persona quel dramma. “Qui il mondo a cui appartenevo è finito la sera del 9 ottobre del 1963. Il disastro del Vajont è stato un colpo di scure che ha spaccato le nostre vite in un prima e un dopo. È di quel mondo contadino ormai perduto che voglio raccontare”.
Alma (Feltrinelli) di Federica Manzon scrittrice pordenonese vincitrice quest’anno del Premio Campiello. Un viaggio tra identità e memoria, l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente all’ombra del confine. Alma torna nella sua Trieste, città dalla quale è fuggita per rifarsi una vita lontano. Subito gli interrogativi affiorano nella sua mente: a quale terra appartiene veramente? Ecco come viene descritta: “…ha l’aria da straniera del nord. Ovunque abbia vissuto l’hanno sempre scambiata per una che viene da un altrove…”. La Geografia ha sempre la meglio sulla Storia scrive Federica Manzon, ci incatena a un carattere, decide in anticipo chi siamo e l’impressione che faremo sugli altri.
Grazie, Occidente! (Mondadori) – Tutto il bene che abbiamo fatto di Federico Rampini. Il giornalista e scrittore ha confessato in una recente intervista di aspettarsi tantissime critiche per la decisione di realizzare un saggio che va controcorrente. Una lezione di storia inconsueta, suggerimento a ristabilire l’autostima perduta in questi ultimi tempi. Per comprendere meglio il suo messaggio leggiamo un frammento dell’introduzione: “Grazie, Occidente. Sono due parole che non sentiremo mai pronunciate insieme. Non in quest’epoca storica perlomeno. È un’espressione proibita, un tabù del nostro tempo che pure si considera tollerante. Grazie, Occidente non si può dire, a rischio di attirarsi addosso una fatwa laica, l’equivalente della condanna che i sacerdoti islamici scagliano contro chi osa rappresentare il Profeta”.
La Portalettere (Nord), di Francesca Giannone, premio Bancarella 2023, rivelazione di questa stagione letteraria costantemente ai vertici delle classifiche. Un fenomeno editoriale che ci fa pensare a Valérie Perrin e al suo Cambiare l’acqua ai fiori.
Fumana (Einaudi) di Paolo Malaguti. Così si chiama la bambina venuta alla luce durante l’alluvione del 1882 in un paesino della provincia veneta, mentre la madre muore di parto. Così viene definita nel Veneto la densa nebbia opalescente che nasconde tutte le cose. Un destino già nel nome scelto per lei. Tradizioni, stereotipi, povertà e ignoranza, affresco di un Veneto arcaico dove la natura appare minacciosa nella sua indifferenza. Originario di Monselice, laureato in lettere e insegnante, Malaguti collabora per numerosi quotidiani. È stato finalista allo Strega e ha ottenuto numerosi premi letterari.
Salutiamoci con un aforisma dello scrittore con il quale abbiamo aperto la nostra classifica, Haruki Murakami: In questa vita imperfetta abbiamo bisogno anche di una certa quantità di cose inutili. Se tutte le cose inutili sparissero, sarebbe la fine anche di questa nostra imperfetta esistenza. Ci fa pensare all’iconica citazione di Oscar Wilde e alla sua passione per il superfluo.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, grazie per averci presentato i libri più interessanti richiesti dai lettori nelle splendide Librerie Lovat. Questa settimana, le Sue note mi hanno fatto riflettere come i gusti dei lettori possano prendere due direzioni diverse sulla linea del tempo. Da una parte abbiamo il noto giornalista Aldo Cazzullo che ci racconta vicende che almeno una volta, vista la nostra formazione cattolica e occidentale (tanto per citare Federico Rampini), abbiamo ascoltato, letto e conosciuto. L’altro libro che voglio contrapporre è quello del giapponese Haruki Murakamiusa, che usa un linguaggio e una ambientazione che appartiene ad un futuro non consolidato, un filone nuovo a cui si rivolge anche l’industria cinematografica. La storia presentata da Haruki Murakami ha per protagonisti due adolescenti e credo che per i giovani sia più facile comprendere l’esistenza di questa moderna città, di questa nuova Civitas solis, una nuova utopia. Insomma oggi cara Dott.ssa Elisabetta ci ha fatto riflettere sui nostri gusti, tra il passato consolidato da oltre duemila anni di traduzioni e letture note a tutta l’umanità e il nuovo, un percorso originale, di nicchia, che credo possa limitarsi ad un filone letterario misto tra la fantascienza e la fiaba.