Isabella Internò ha fatto uccidere il calciatore Denis Bergamini e, finalmente, è stata processata e condannata a 16 anni per omicidio.
Negli anni sono stato spesso in contatto telefonico con Donata Bergamini, la sorella di Donato, Denis, il centrocampista del Cosenza ucciso nel 1989.
Abita a Ferrara, mi ha sempre detto che di persona mi avrebbe consentito una bella intervista, ogni volta che andavo per la Spal o per le nazionali, under 21 e femminile, mai mi è venuto in mente di cercarla. In genere mi invito a casa di Ruben Buriani, ex azzurro.
Isabella colpevole
Ero convinto della condanna di Isabella, per voglia di giustizia non di vendetta.
Isabella Internò si è presentata come la vittima: “Mi ha disonorata”.
“Mi ha disonorata”, quel tema è molto delicato, coinvolge costume e sesso, società e sapete che io sono uno specialista del colore e del costume e delle tematiche legate al sesso, a convinzioni arretrate, all’evoluzione della società stessa. “Mi ha disonorata”, forse l’ho letto su La Stampa, su fanpage.it, devo spiegarlo con termini diretti.
Denis Bergamini ebbe una relazione con Isabella Internò non ancora maggiorenne e che restò incinta. Ma Bergamini si tirò indietro spaventato dalla personalità della donna: patologica, gelosa, ossessiva, possessiva.
Denis era un calciatore, un bello, corteggiatissimo
Era anche un ottimo centrocampista di serie B, di un ottimo Cosenza, era destinato alla Fiorentina o al Parma, che sarebbe salito in A. Potenzialmente era da Nazionale, era biondo e piaceva anche ai tifosi.
Gli sportivi sono idolatrati, non solo per i soldi ma perchè si allenano tanto e allora il corpo è bello.
Il consenso ma il no resta no
Avrete letto che adesso in Spagna i calciatori fanno firmare alle ragazze con cui vogliono uscire un consenso preliminare. Aspettiamo di capire come andrà a finire per Manolo Portanova, l’attaccante in prestito dal Genoa alla Reggiana condannato a 6 anni per violenza sessuale di gruppo, ovvero con il cugino, nei confronti di una ragazza che aveva già denunciato un altro.
Questo è un giornale serio, molto serio, e certi vocaboli li usiamo mal volentieri. Il modulo per il consenso è in varie forme, si trova facilmente online, in varie lingue. Insomma è un contratto con il quale un uomo si tutela: “Eri d’accordo”.
Il filo è sottilissimo, una donna ha diritto a dire di no in ogni momento, a pretenderlo.
Ecco, oggi c’è il sesso e non l’amore; c’è anche l’amore fatto una volta che crea un bambino.
La storia
Denis non voleva sposare Isabella, aveva troncato la relazione ma sarebbe stato felice di mantenere il piccolo. Lei decise di abortire e andò in Inghilterra per farlo.
Storie non infrequenti anche nel mondo del calcio. Ci sono calciatori che mantengono figli da donne con le quali si sono da tempo lasciati. Non c’è bisogno di andare lontano con la memoria, di scomodare Maradona che riconobbe il figlio soltanto dopo anni e qualche causa. Maradona era immenso come calciatore, un po’ meno immenso come uomo.
Trentacinque anni fa non c’erano i social, c’era una certa cultura che imperava su una certa Calabria, quella di “Mi ha disonorata”.
Delitto d’onore?
Chiedo scusa per il reality, Denis l’aveva lasciata, lei non ha mai accettato l’allontanamento e lo disse alla moglie di Maurizio Lucchetti, attaccante poi al Vicenza. “Meglio morto che con un’altra”. E ha trovato nella stessa famiglia – uno zio è stato ritenuto l’esecutore materiale del delitto – gente pronta a darle ragione, ad alimentare una vendetta in certi ambienti ancora forte. Un tempo l’avrebbero chiamata una questione d’onore, c’era pure una legge – naturalmente a favore del maschio che prevedeva il “delitto d’onore”. Fu abolita soltanto nel 1981.
Ma dico come si fa a essere talmente accecati dall’odio da far uccidere un proprio ex e poi simulare il suicidio sotto un autocarro?
Come si fa a disperarsi al funerale, di fronte a fotografi e telecamere, a teatralizzare?
Leggevo, sempre, che per Isabella Internò, Bergamini era un buon partito, un calciatore è bello, dicevo, allenato, famoso e ricco, il massimo per una bellissima e le foto del tempo lo dimostrano.
Il ruolo del gossip e dei social
Sono attento alle parole perchè il sessismo è a un passo. Quando una ragazzina e poi ragazza e poi giovane e poi donna è molto affascinante, può usare la sua bellezza per conquistare e poi lasciare.
Spesso le storie finiscono nel gossip senza spargimento di sangue, solo di onorabilità. Siamo tutti ancora dentro la non certa tragica vicenda Sangiuliano-Boccia.
Qui siamo molto seri, quella stessa verginità che un tempo molti vedevano come un valore, nelle nuove generazioni lo appare molto meno. Basta un giro sui social per capire che l’età dei primi rapporti è calata moltissimo in pochi anni, che è quasi una corsa a perdere la verginità presto, una corsa con le amiche a raccontare il sesso, a raffrontare. Quel “mi ha disonorata” è molto improbabile da sentire. Qui ovviamente stiamo parlando di rapporti consensuali, la violenza è un’altra cosa. Ogni genere di violenza non solo fisica, anche quella verbale, quella psicologica, quella del bullismo a scuola o in strada, quella di gruppo o dei singoli. Qualsiasi forma obblighi qualcuno a fare una cosa che non vuole è violenza.
Un delitto senza colpevole per 35 anni
Ma tutto questo forse ha poco da vedere con quel delitto pensato, studiato, realizzato brutalmente, mascherato da incidente stradale. Lontanissimo da qualsiasi parentela con la parola “onore”.
L’ha fatta franca per 35 anni, è stato un errore degli investigatori dell’epoca, bastava effettuare una buona autopsia, ma quale suicidio, balle. Una messa in scena vergognosa. Le telefona, la invita a un confronto finale e lì scatta l’aggressione, mortale, lo strangolamento, se ho letto bene, e poi lanciano il corpo in strada perchè venga travolto da un camion. L’autista doveva andare alla polizia e spiegare che il corpo era stato spinto là sotto, non lo ha fatto probabilmente per paura.
La giustizia è arrivata, si può discutere sull’entità, ma è arrivata. Certo quando arriva così tardi perde per strada molta della sua forza di giustizia.
Denis ha avuto, certo tardi, giustizia, la sorella Donata anche, per il padre, scomparso, e per la madre, che non sta bene. Grazie anche alla tenacia di un avvocato fuoriclasse, Fabio Anselmo, di Ferrara, mancato sindaco.
Isabella Internò deve pagare e la sua condanna dovrebbe insegnare qualcosa alla fragilità delle giovani e dei giovani di oggi.