Immersi nel verde in un paesaggio da favola. Siamo a Susegana, in provincia di Treviso e qui il tempo sembra essersi fermato. Colline verdissime, vigneti rigogliosi, l’antico castello San Salvatore dove vive una principessa vera, Isabella Collalto de Croÿ. Alberi maestosi, un bosco incontaminato dove ci incontri leprotti, caprioli. Qui tutto scorre a passo lento e non stupisce il fatto che una manifestazione letteraria, parliamo di Libri in Cantina, kermesse che quest’anno è alla sua ventesima edizione, abbia deciso di intitolare la manifestazione proprio “Lentamente”.
“Voi occidentali avete l’ora ma non avete mai il tempo”. Con una manciata di parole il Mahatma Gandhi riusciva a evidenziare – quasi profeticamente- uno dei paradossi della vita occidentale, invitando anche le generazioni future a una riflessione circa la vacua frenesia del vivere. Questa frase invita infatti a ripensare un modello di società più riflessivo e partecipe, lontano dalla cultura contemporanea del “vivere di corsa”.
In un mondo dove tutto gira ininterrottamente e velocissimo, la lentezza è diventata un lusso.
Libri in Cantina a Susegana
Lo sanno bene gli organizzatori di Libri in Cantina, la storica manifestazione dedicata alla piccola e media editoria che quest’anno si prende la libertà di rallentare.
Come sempre organizzata dal Comune di Susegana (Treviso), la ventesima edizione di “Libri in Cantina” quest’anno titola si svolgerà nei giorni 5 e 6 ottobre 2024, principalmente nel Castello San Salvatore ma per l’occasione ritornando anche nei luoghi d’origine: la Cantina Collalto e la chiesa del Carmine. Un’edizione innovativa e coraggiosa per temi, tempi, luoghi e incontri proposti.
Il sindaco
“Del resto – spiega Gianni Montesel, sindaco di Susegana – 20 anni sono passati in un baleno. Sono stati 20 anni ricchissimi di incontri con editori e autori, di presentazioni di libri e di progetti, di ricerca, di cultura e territorio”.
“La manifestazione è arrivata alla sua ventesima edizione così in fretta -racconta Daniele Chiesurin, assessore alla Cultura del comune trevigiano- che è parso a tutti necessario rallentare per ritrovare, grazie agli autori invitati e agli eventi collaterali proposti, quel senso del pensare, e del vivere, che solo uno slow profile può assicurare. E di cui c’è grande bisogno”.
A Susegana il tempo scorre lento
Oggi tutto è veloce: la cultura si consuma e spesso non si assapora, siamo in contatto con tutto il mondo e in relazione con nessuno. Abbiamo davvero bisogno di rallentare.
“LentaMente” propone quindi al pubblico, per modalità e contenuti, un ritmo diverso, per dare il tempo all’anima di raggiungerci. Perché il pensiero ha bisogno di tempo: per lasciare spazio alla fantasia; per godere a pieno delle parole. Ma anche per contemplare il paesaggio, per ascoltare il silenzio, per sentire i profumi. Per restare umani.
A “Libri in Cantina” erano dei visionari già 20 anni fa. Il festival nasce puntando risorse, idee ed energie, sulla piccola e media editoria, notoriamente un settore di nicchia. Anche se, come emerge dall’ultimo censimento che la Regione Veneto ha condotto sugli editori veneti, risulta essere un settore molto amato dal pubblico per la qualità della ricerca di temi e autori e quindi della proposta editoriale.
Come ci si organizza a Susegana
L’organizzazione del format non varia: spazio a piccoli e medi editori con una serie di appuntamenti in cui i libri saranno i protagonisti. Troveremo 50 editori organizzati in 70 postazioni dislocate nelle varie sale di palazzo Odoardo, un meraviglioso palazzo settecentesco che si erge all’interno delle mura del castello San Salvatore, edificato nel 1245.
Il festival cambia nella modalità: pochi incontri con autori di altissimo livello e con più tempo a disposizione del pubblico.
Come ad esempio l’evento che vede protagonista Franco Arminio, poeta e paesologo, strenuo difensore dei borghi e del vivere quieto, che incontrerà il pubblico nel castello San Salvatore domenica 6 ottobre. Chi meglio di Arminio poteva essere il testimone per questo cambio di passo del festival? L’intellettuale, come un rabdomante, da sempre cerca la vena in cui ancora scorrono parole dense di significato e di luce. I suoi versi si offrono come occasione per aprire il cuore alla meraviglia, cantano l’importanza di prestare attenzione al minuscolo. Per ritrovarsi nell’immenso. Dell’amore per il suo paese (Bisaccia, in Irpinia) -che non ha mai lasciato, restando e resistendo di fronte allo spopolamento– l’autore ha fatto la sua bandiera, fondando la paesologia, disciplina etica che insegna ad amare il paesaggio. Anche quello interiore.
Così come Matteo Saudino, in arte Barbasophia, un professore di filosofia prestato a You Tube, luogo di divulgazione virtuale che unisce le due peculiarità più evidenti dell’autore: la barba e la filosofia. Saudino insegna storia e filosofia ai ragazzi, e scrive libri. Per raccontarci cose serie ma con impennate geniali che tolgono la storia dalla polvere per trasportarla nel contemporaneo. Scrittore, youtuber seguitissimo da giovani (e meno giovani), Saudino collauda strumenti e affina cervelli per ragionare sulla società, sulla politica, sulle istituzioni e sull’istruzione, sui diritti e sulla giustizia sociale. Perché “fare filosofia -come ripete sempre- è un atto di ribellione”.
Cosa aspettarsi dunque? Un’occasione per incontri interessanti, per chiacchierare sotto il leccio, per contemplare il paesaggio ascoltando una musica. Anche grazie agli interventi musicali del maestro Paolo Zanarella il celebre “pianista fuori posto”. Il pianoforte del maestro verrà trasportato nel prato della terrazza del leccio e le sue note avvolgeranno il maestoso scenario verde che, dall’alto del castello, si estende a perdita d’occhio.