Come abbiamo detto la settimana scorsa nell’articolo https://www.enordest.it/2020/11/29/bioedilizia-e-green-il-parere-dellesperto-prima-parte/ la bioedilizia è un modo di costruire o ristrutturare un edificio nel modo più ecologico possibile. Integrando e ottimizzando l’uso di materiali naturali con le tecniche costruttive adatte a ridurre l’impatto energetico. Così da ottenere una casa a basso consumo e più salutare per chi ci abita. Una costruzione eco-compatibile lo deve essere in tutte le fasi del suo ciclo di vita. Dalla costruzione alla sua demolizione. Questa settimana analizziamo gli ultimi importanti punti.
Trattamento primario dell’aria all’interno dell’involucro abitativo nella bioedilizia
Un impianto di ventilazione meccanica controllata, all’interno dell’abitazione, funzionante H24, consente di depurare l’aria da eventuali odori della cucina e altri ambienti, espellendo all’esterno l’aria impura e immettendo aria pulita filtrata dall’impianto. Inoltre è possibile tarare l’impianto in base alla quantità di C02 presente e di impedire alle polveri sottili, presenti nell’aria esterna in particolari mesi dell’anno (PM10) di entrare nelle abitazioni disturbando soprattutto le persone allergiche da queste patologie respiratorie.
Modelli abitativi che consentano la distanziabilità sociale e il lavoro a casa
Il recente fenomeno della infezione da corona virus ha colpito in modo significativo le strutture sanitarie per anziani a causa della convivenza concentrata in luoghi comuni. Inducendo gli operatori del settore allo studio di soluzioni alternative che possano, in caso di contagio poter isolare le persone senza necessariamente evacuare l’intera comunità. Una soluzione percorribile è rappresentata dalle residenze aggregate ma nello stesso tempo separate tra loro per consentire un eventuale futuro isolamento.
Le case protette sono vere e proprie residenze private per anziani autosufficienti. Dove la persona vive la propria privacy e autonomia, usufruendo dell’assistenza medica a distanza o erogate da strutture vicine.
Flessibilità dei modelli abitativi per la bioedilizia
La giovane coppia che intende acquistare casa, con un modulo base di 2 camere e doppi servizi, si pone il problema di cambiare casa tra qualche anno a seguito dell’aumento del nucleo familiare. Un modello abitativo flessibile che consenta di costruire in sopra elevazione una ulteriore camera con bagno, risolve il problema della vendita dell’attuale abitazione che non coincide mai con i tempi dell’acquisto di una nuova abitazione.
Ugualmente è il caso della coppia di anziani autosufficienti che nel tempo potrebbero arrivare ad una condizione di NON AUTOSUFFICIENZA. E quindi la necessità di prevedere un modello abitativo che sia predisposto per la futura disabilità. Come le porte che si aprono a distanza comandate dalla carrozzina. O i gas medicali sopra la testiera del letto e il bagno con i sanitari servo-assistiti. Oltre ad un impianto di domotica che consenta l’uso della tele-medicina. E la possibilità quindi di essere curati nella propria abitazione senza, contribuendo in questo modo ad alleggerire l’onere sociale della spesa sanitaria.