Chi con il selfie, chi con il telefonino o il tablet: strappiamo alle nostre giornate tantissime immagini: il turismo produce milioni di ricordi dei luoghi goduti nell’estate, tracce del nostro vissuto nel tempo della vacanza. Così faccio anch’io, con una differenza: le immagini che mi seguiranno a lungo sono quelle di un ciclo pittorico dell’artista trentino Jimi Trotter che ha intitolato una sua mostra I cieli turbolenti della montagna (Fiera di Primiero, fino a tutto agosto).
Le Dolomiti, con i loro suggestivi scenari terrestri e celesti sono una costante della pittura di paesaggio. Ma la montagna come soggetto di indagine del pittore e musicista primierotto è una realtà trasfigurata, una presenza quasi ossessiva, incalzante, come un sogno senza fine; anzi è un’unica montagna, tutta sua: è la cima piramidale del monte Pavione (2300 m) nelle Vette Feltrine, un confine non solo geografico. Per me, quella cuspide che cambia colore da un quadro all’altro come una variazione musicale su un tema è diventata un’icona dell’estate.
L’arte di Trotter
Trotter l’ha dipinta nel fulgore dei colori che vanno dal sulfureo al sanguigno, dal tenebroso all’oro, fino al glorioso turchese: se la piramide di roccia, come dice il poeta, è stata “scolpita dagli dèi”, allora si può dire che nei cieli tumultuosi inventati da Jimi si affrontano angeli e demoni in furibonde battaglie celesti.
Il fatto è che ogni dipinto è un tumulto cromatico, uno sfrenato concerto che, come accade nell’arte vera, trova un’eco immediata nel cuore di chi osserva quelle opere a loro modo provocatorie. Nella visione del pittore percepiamo la presenza di forze in contrasto, di energie statiche e dinamiche: così abbiamo la resistenza eroica della piramide, che è l’invariante solida, e l’energia sfrenata nel cielo che la sovrasta, che è la variante aerea con le sue strepitose metamorfosi.
E così la solidità minerale della montagna si colora del riflesso dell’aria in una commistione turbinosa come accade a noi uomini, per esempio, quando – involontariamente – proiettiamo l’ombra delle nostre inquietudini sulle persone vicine.
Cielo e terra sono sempre stati elementi di ispirazione per gli uomini: filosofie e religioni in particolare, forse per quell’idea di sacro che trasmettono; ma anche l’arte e Jimi Trotter conferma questa tensione speculativa ed emotiva, questo mistero, in fondo, che circonda tanto spesso il gesto creativo degli artisti.
Una parola amara
Dice il saggio, liberando un suo intimo pensiero: Non sembra vero, ma la ferita che suppura nel profondo della nostra società ha un nome semplice quanto antico e radicato: povertà. Com’è possibile, ragiona l’uomo della strada, pensando al livello di civiltà che ci distingue… Eppure, se povertà significa, per esempio, mancanza di qualcosa, ecco che penso alla parola nutrimento: a molti umani, anzi troppi, manca il cibo: questo accade ancora nel mondo superbamente tecnologico: il saggio aggiunge: a qualcuno manca anche il cibo immateriale, ed è povertà spirituale.
Ma altre povertà ci amareggiano la vita. Per esempio, nel mondo naturale c’è la povertà biologica, la perdita costante di biodiversità cioè della ricchezza e della varietà che la Vita ha assunto nell’ecologia del pianeta. E, poi, pensiamoci: certi regimi politici hanno impoverito la democrazia, togliendole qualcosa, cambiando qualcos’altro e l’hanno messa in maschera, sicché dobbiamo sopportare quelle caricature definite democrature.
Una voce da lontano
(poesia)
“Queste parole parlate
che tutti affidiamo
all’etere ogni momento,
servi della gran Tecnologia
e di altri idoli, ahimè,
sono come le persone
nella corrente del tempo,
come gli amanti danteschi
portati dal turbine oscuro
o, se vuoi, come voci dell’eco,
o foglie al vento dispersi…”.
Ah, come conosco, amico,
quella tua amara filosofia!
Prima che si disperdano,
le tue e nostre parole di vita
puoi salvarle a futura memoria
(come quasi per vizio faccio io)
con il sigillo della scrittura.
So di un poeta che le copre
con un velo d’inchiostro,
come farfalle o formichine,
perché non fuggano da noi…
Anonimo ‘24