La notte del Redentore nella sua Venezia è stata l’ultima per Daniela Ghio, per gli amici Dani: alle 5 del mattino del 21 luglio il suo grande cuore ha cessato di battere. Chissà se avrà sentito i botti della Notte Famosissima: è come se Venezia le avesse dato un ultimo saluto per ringraziarla dell’amore sconfinato che Daniela non ha mai perso l’occasione di dimostrarle come instancabile testimone della città più bella del mondo.
Dani e Venezia
“Sì, è davvero la più bella del mondo e mi manca moltissimo quando sono costretta a restarle lontano” mi aveva confidato durante uno degli ultimi viaggi ad Aviano dove era in cura da ormai un decennio per combattere il maledetto intruso. “Come ti senti in questi giorni, Dany?”. “Molto debole, ma con tanta voglia di combattere e di vivere”.
Il 5 luglio scorso mi aveva ribadito il concetto. Da Olbia le avevo scritto: “Quando arrivi qui in Sardegna?”. La sua risposta è stata uno straziante poetico presagio: “Sai Gigi, dalla mia stanza qui al Fatebenefratelli ho una splendida vista sul cimitero di san Michele… Non credo che riuscirò a venire quest’anno, ma salutami tanto l’Isola, ho lasciato lì una parte del mio cuore. Ma tu ti sei ripreso?!”.
Un carattere altruista
Daniela non mancava mai di preoccuparsi degli altri e lo ha fatto anche quest’ultima volta senza lesinare consigli e benevole previsioni di guarigioni. La sua, ahimè, sapeva che era sempre più difficile, ma non rinunciava a combattere. Nell’ultimo anno ci eravamo scambiati tante battute sulle nostre disavventure sanitarie e lei non indietreggiava mai: “Nei momenti di sconforto riusciva sempre a mettere in campo una visione larga e luminosa della vita che derivava dalla sua grande fede” mi ha ricordato la sua amica e collega Nicoletta.
Come ho conosciuto Dani
Nei primi anni Novanta, poco più che trentenni, ci eravamo conosciuti in redazione al Gazzettino ai tempi di Giorgio Lago. Non avevamo più perso i contatti neppure quando lei venne trasferita a Rovigo e io a Belluno, agli antipodi del Veneto. E’ poi rientrata nella sua Venezia diventando collaboratrice fissa a contratto e scrivendo di cronaca bianca, dei grandi eventi, di cultura, spettacoli con le antenne sempre pronte a captare notizie e curiosità. Aveva collaborato anche con molte altre testate confermando sempre la sua professionalità.
Il 19 giugno scorso aveva compiuto 68 anni ricevendo la solita valanga di auguri e rispondendo a tutti, con il garbo che l’ha sempre contraddistinta. La settimana prima di lasciarci aveva ricevuto anche l’estrema unzione in ospedale.
Il mio ultimo ricordo di Dani
Mi piace ricordarla con un ultimo aneddoto: tre anni fa, in estate, ci siamo incrociati quasi per caso in terra sarda, in una zona della Gallura dove aveva una piccola casa di famiglia che lei adorava e dove trovava serenità: ci eravamo ripromessi di ritrovarci appena possibile in quel paradiso terreno. “Solo in Sardegna riesco a condurre una vita che pare quasi normale – mi aveva spiegato – scendo al mare nelle ore meno calde e respiro aria buona, ascolto la musica che mi piace, i cantautori a cominciare dal mio idolo, Zucchero Fornaciari. Insomma mi tengo informata e scrivo comunque anche da qui, ma dovrò presto tornare a Venezia per i controlli medici”.
Ovunque lei sia continuerà ad amare Venezia ricambiata e salutata ogni anno dai foghi del “suo” Redentore.