Da un grande dolore come la perdita di un figlio può nascere il desiderio di portare avanti per lui i suoi sogni. Dalla morte può nascere un progetto pieno di vita come quello creato quindici anni fa dai genitori di Matteo Caenazzo, scomparso prematuramente a soli ventidue anni, poco prima di laurearsi in Tecniche artistiche e dello spettacolo alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari. Il padre, Pietro Caenazzo, e la madre, Laura Modolo, hanno deciso di dare vita, in suo ricordo, ad un’associazione rivolta ai giovani talenti che si affacciano al mondo del cinema per dare loro una reale opportunità di farsi conoscere e apprezzare. È nato così il Premio Internazionale per la sceneggiatura Mattador, con la direzione artistica di Fabrizio Borin, che quest’anno è giunto alla quindicesima edizione (l’articolo dedicato alla scorsa edizione pubblicato dalla nostra rivista lo trovate qui: https://www.enordest.it/2023/07/19/venezia-i-premi-mattador-per-giovani-sceneggiatori/).
Mercoledì 17 luglio, il giorno del compleanno di Matteo, come ogni anno, si è svolta la cerimonia di premiazione, accolta nelle splendide Sale Apollinee del Gran Teatro la Fenice a Venezia. Protagoniste le storie di una nuova generazione di sceneggiatori e cineasti. A concorrere 314 giovani tra i sedici e i trent’anni, selezionati da 50/60 lettori e poi valutati da una giuria presieduta quest’anno da Maurizio Braucci, scrittore e sceneggiatore, e composta dalla regista Laura Samani, il produttore di Jolefilm Francesco Bonsembiante, l’attore, sceneggiatore e regista Nicola Nocella e Costanza Bongiorni, sceneggiatrice, vincitrice alla migliore sceneggiatura del 12° Premio Mattador 2021.
Questi i premi assegnati:
Premio Mattador Migliore Sceneggiatura per Lungometraggio
– “Satàn” di Enrica Ilari (Roma, 1996)
Borsa di Formazione Mattador per il Miglior Soggetto
– “Lo scoglio” di Giancarlo Lago (Bassano del Grappa, 1997)
– “Zorau, Il peggior fumettista del mondo” di Erica Benvenuti (Foggia, 1997) e Agnese Laura Lama (Napoli, 2001)
– “Aprile” di Lorenzo Aristotile (L’Aquila, 1999)
Borsa di Formazione Series per il Miglior Progetto di serie tv
– “Il mio vicino morde l’altro barrisce” di Valerio Cualbu (Roma, 1999) e Ylenia Rubbini (Frascati, 1996)
– “Bestie” di Pietro Mauri (Milano, 1998)
Borsa di Formazione Dolly per la Migliore Storia raccontata per immagini
– “Storia di un torero triste” di Maddalena Ghidoni (Reggio Emilia, 1994)
Premio Corto86, Migliore Sceneggiatura per Cortometraggio
* “No Màs” di Epicuro Carmine Perrucci (Napoli, 2001) e Giovanni Marco Russo (Scafati, 1998)
Ai lavori premiati è stato assegnato un riconoscimento in denaro per la realizzazione del proprio progetto: 5.000 euro alla migliore sceneggiatura, 1.500 euro al miglior soggetto, 1.000 euro al miglior progetto di serie tv, 1.000 euro alla migliore sceneggiatura disegnata, a seguito di qualificati percorsi di formazione dedicati allo sviluppo dei progetti che gli autori svolgono sotto la guida di tutor professionisti.
Il ricordo di Matteo nelle parole di Braucci
«La mia esperienza come presidente di giuria del Premio Mattador è stata prima di tutto l’incontro con persone con cui abbiamo condiviso l’idea di come si possa essere utili a dei giovani che stanno sognando il cinema», ha dichiarato Maurizio Braucci, «Decidere è sempre difficile e i criteri sono importanti, è prevalso tra noi uno sguardo verso l’innovazione e il lavoro originale, anche soprassedendo a delle imperfezioni, con la riserva poi di incontrare i premiati per sottolineare dei punti su cui potranno lavorare maggiormente. Abbiamo di certo fatto il massimo di quanto potevamo. L’incontro poi con il gruppo fondatore del Premio Mattador è andato oltre la dimensione cinematografica e formativa, con persone che da una tragica esperienza esistenziale hanno voluto distillare un sapere e un volere che fanno onore al nostro Paese, così avaro di iniziativa per i giovani e invece così prodigo di morali e sermoni per loro».
Matteo e il Mattador
Anche quest’anno i vincitori hanno ricevuto il Premio d’Artista Mattador, un esemplare in tiratura limitata di un’opera ideata e creata ogni anno da un grande artista contemporaneo. Il Premio d’Artista di questa edizione è stato realizzato dal Maestro Mimmo Paladino, uno dei nomi italiani più rilevanti della scena artistica internazionale fin dagli anni ‘70.
Con l’opera “Luce in Sala”, dedicata al mondo Mattador e alla poetica di Matteo, il Maestro rappresenta la sua idea di “pittura parente dello schermo dipinto con la luce”, che mette in connessione l’arte e i suoi spettatori in un dialogo che non conosce confini di linguaggio e che trasmette profonde emozioni. A questo proposito, il Maestro ha dichiarato: “Il pensiero per Matteo? Davvero difficile, ma mi piace immaginarlo molto vicino ai giovani suoi coetanei con la passione per la scrittura cinematografica, la sua stessa passione verso un’arte che dà voce e parola all’immagine.”
Il Premio MATTADOR è realizzato grazie alla passione di una straordinaria squadra di lavoro e grazie contributo di MiC Direzione Generale Cinema, Regione Friuli Venezia Giulia, IoSonoFriuliVeneziaGiulia, PromoTurismoFVG, Comune di Trieste, Regione del Veneto, Fondazione Kathleen Foreman Casali, Fondazione Filantropica Ananian, Fondazione Osiride Brovedani e a donazioni private.
Chi era Matteo
La storia di Matteo Caenazzo inizia a Trieste dove nasce il 17 luglio 1986. La sua grande passione per il disegno lo porta al diploma in decorazione pittorica al Liceo artistico Nordio della sua città. Dopo la scuola decide di continuare il suo percorso artistico a Venezia dove frequenta il corso di Tecniche artistiche e dello spettacolo alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari.
Ma il disegno non è la sua sola espressione e inseguendo le parole diventa giornalista pubblicista collaborando con la rivista NTWK sulle pagine dedicate agli eventi artistici e musicali. Nel frattempo, durante gli studi lavora al Teatro Miela di Trieste e al Teatro La Fenice di Venezia. Le sue opere pittoriche riscuotono subito interesse e la libreria triestina In Der Tat ospita la sua mostra Le Facce dell’Ignoranza. Nel frattempo continua la sua esplorazione nel campo delle arti: realizza e interpreta il video A Perfect Day e il video di regia teatrale Evocazioni notturne. Goldoni e il viaggio, Smanie di viaggio. 1707-2007 rappresentato dove un tempo sorgeva il Teatro San Moisè di Venezia.
Il talento
Il suo talento, espresso attraverso la pittura, la fotografia, il video e la scrittura, lo porta ad ideare racconti, dialoghi, soggetti per film. La sceneggiatura emerge così come suo obiettivo futuro. Il 28 giugno 2009, mentre sta per cogliere i frutti del suo studio e del suo lavoro, la storia di Matteo viene fermata dalla leucemia. Il 17 luglio dello stesso anno, data del suo ventitreesimo compleanno e in cui avrebbe discusso la sua Tesi di Laurea sul Cinema, il Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia gli conferisce la Laurea d’Onore in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo. Nel 2011 la sua tesi I set cinematografici nell’esempio della Friuli Venezia Giulia Film Commission con la Prima formulazione di una mappatura interattiva dei set è diventata un libro pubblicato da EUT Edizioni Università di Trieste.
Per maggiori informazioni: https://www.premiomattador.it/