Ospite a “La Voce di E’nordest” su Radio Venezia Sound qualche mese fa, aveva annunciato l’imminente uscita del suo ultimo album, e così ha mantenuto fede a questa promessa nei confronti dei suoi fans… con Numen, parliamo di Marco Garbi in arte “Vampire”, veneziano di nascita, bambino prodigio. A soli sei anni infatti inizia il suo apprendimento della chitarra, attraverso una semplice opportunità: la chitarra era stata regalata al fratello maggiore, che voleva imparare, sotto l’insegnamento del padre che era stato bassista de “Le Orme”.
Marco ascoltava e guardava il fratello mentre prendeva lezioni, nei momenti in cui poteva si appropriava dello strumento e lo suonava, come se l’avesse sempre fatto, senza rendersene conto, ripetendo gli accordi che il fratello provava. Pensate che all’età di nove anni mette in scena il suo primo live con più di 600 persone, con due acclamatissime cover “Sunshine love” di Eric Clapton e “Hey Joe” di Jimi Hendrix, entrambi i pezzi suonati a orecchio e senza l’ausilio di uno spartito.
La storia di Garbi
A 15 anni fonda la sua prima band “Chimera”, gruppo Death metal melodico a cui verrà proposto un contratto discografico in Germania che rifiuterà per poter proseguire gli studi.
Suona e diventa amico del bassista del compositore della famosissima canzone “Con te partirò” di Andrea Bocelli, Giampaolo Diacci, purtroppo scomparso all’ età di 57 anni nel 2022.
Marco Garbi e il suo rapporto con la chitarra
Da sempre Marco è un compositore, la sua caratteristica principale è il perfezionismo, carattere misterioso, vive molto la notte, per lavorare in tranquillità, senza essere disturbato. Rimane di fondo cinico ed ironico, ma sempre nel modo giusto. Da anni insegna chitarra, il suo strumento, quello che ha scelto e ha fatto diventare parte integrante della sua esistenza; molti artisti chiedono consulenze e grazie al suo dono e alla sua abilità del suo orecchio musicale unico, che va al di là del già rarissimo orecchio assoluto, denominato, dopo aver analizzato questa straordinaria abilità di Marco da esperti del settore, come “Orecchio Supremo”.
L’orecchio
Ciò necessita di una spiegazione tecnica:
L’Orecchio assoluto è una locuzione con la quale si intende la capacità, molto rara, di identificare l’altezza assoluta (cioè la frequenza) di un suono, senza l’ausilio di uno strumento di riferimento, come ad esempio il diapason. La capacità quindi di riconoscere in modo esatto singole altezze di suoni o tonalità (orecchio assoluto passivo), oppure di riprodurre con la voce e senza avere suoni di riferimento esterni suoni di altezza esatta (orecchio assoluto attivo). Secondo alcune statistiche, solo lo 0,01% della popolazione ha questa abilità (1 ogni 10 000).
In Marco questa abilità eccezionale combina le capacità dell’orecchio assoluto e dell’orecchio relativo a un livello straordinario. Marco può riconoscere immediatamente le note senza alcun riferimento esterno e comprende intuitivamente passaggi di scale, accordi e strutture musicali complesse senza aver bisogno di leggere o studiare spartiti. Questa combinazione di talento innato e sensibilità musicale gli permette di percepire e analizzare la musica in modo naturale e immediato, rendendolo capace di improvvisare, trascrivere e armonizzare con una facilità impressionante. L’orecchio supremo di Marco è stato definito come una sintesi unica di intelligenza acustica e talento innato, che finora non ha pari nel mondo della musica.
Grande tecnico della musica e di una conoscenza profonda della stessa, da a chi lo conosce e ha modo di interagirne l’idea di un esperto molto attento, nel mondo musicale di nicchia, che ha volutamente scelto.
Garbi ritorna con Numen
Marco ritorna sulla scena musicale con Numen , un nuovo album, che a detta di molti rappresenta una rivoluzione nel panorama musicale, in quanto è una combinazione tra il math rock e il technologic progressive metal in un modo senza precedenti. Questi generi, conosciuti da band come Polyphia, Animals as Leaders, Dream Theater e Periphery, sono noti per la loro complessità e innovazione. Tuttavia, “Numen” ha delle complessità in termini di velocità, passaggi intricati, tempi dispari e scale musicali che superano ciò che finora si è ascoltato da band che operano nel settore.
L’album affascina seppur molto complesso, anche chi non è del settore o non segue questo genere musicale, poiché le tracce dell’album sono progettate per offrire un’esperienza di ascolto unica. Solo la prima traccia, “Intro: Warm Up”, è un vortice di note di 1:36 secondi, che all’ascolto può apparire molto complesso, tanto che chiamarlo semplicemente “riscaldamento”, in realtà è poco rispetto a quanto invece ha già di forte e potente.
Inoltre le tracce dell’album hanno ciascuna una sua identità, ad esempio “Quasar” rappresenta tre stadi della maturità umana; sebbene sia una sola composizione, si sviluppa in tre parti distinte, esprimendo questa evoluzione in modo naturale ma con la complessità che caratterizza l’album. “Chroma”, d’altra parte, è una delle tracce più energetiche, unendo assoli e virtuosismi che vanno al di là della comprensione comune. L’emozione crescente culmina in un finale da brivido, lasciando un impatto duraturo sull’ascoltatore.
Garbi e la nascita di Numen
La parola “Numen” deriva dal latino e significa potere divino o (un’influenza spirituale). Questo titolo riflette la sua innata conoscenza musicale universale. Da anni, molti esperti di musica, stupiti dalla mia comprensione naturale della musica, lo descrivono come un artista “di un altro pianeta”. Ecco perché ha scelto la parola “Numen”, al fine di rappresentare questa conoscenza innata.
È comprensibile che questo album susciti un certo interesse anche tra i professionisti più esperti, ma è altrettanto sorprendente per il pubblico in generale, che si trova per la prima volta di fronte a qualcosa di innovativo.
Per chi volesse ascoltarlo lo può trovare su tutte le piattaforme digitali, come Spotify e altre. In pochissimo tempo, ha ricevuto email da produzioni di tutto il mondo, e il suo obiettivo è far esplorare nuovi livelli di coscienza, risvegliando le anime delle persone attraverso la musica.
Un talento da bambino
Un artista dal talento naturale, un uomo che sin da bambino ha compreso di avere uno speciale dono, ma al contempo una grande forza di volontà e determinazione e serietà che mette in tutte le cose della sua vita, come la pratica delle arti marziali, anch’esse iniziate da bambino e portate avanti fino all’età adulta, con allenamenti estenuanti dandogli una consapevolezza interiore e una forte disciplina.
Marco collabora con etichette a livello internazionale, è un artista che rifiuta un talent importante per una emittente nazionale per rimanere fedele a se stesso. Un artista che è disponibile ad accompagnare anche nuovi talenti, a dare loro una mano a crescere, dando l’opportunità di creare per loro le basi di nuove canzoni, o duettare con loro, o semplicemente dare i consigli sul piano tecnico per migliorare una canzone, renderla più corretta, pulita e pronta per essere presentata.
Marco Garbi sarà nuovamente ospite a “La Voce di E’nordest” nella prossima terza edizione, a partire da settembre.