Sono stati presentati nella suggestiva location di Castelbrando a Cison di Valmarino, i risultati del progetto “Between Past and Future in the Land of Venice: tracce di un prestigioso passato tra Treviso e Belluno”, finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del programma del Fondo Sociale Europeo 2021-2027. La progettualità, che vede capofila Apindustria Servizi, il braccio operativo di Confapi Treviso, mira a consolidare e valorizzare l’imprenditorialità e l’attrattività culturale del patrimonio storico delle Province di Treviso e di Belluno, con il fiore all’occhiello del sito UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, favorendo la creazione di spazi di co-creazione e sperimentazione innovativa di nuove forme di arte e di espressione artistica. La sinergia tra artisti, creativi e luoghi d’arte, ha un duplice obiettivo: da un lato rinnovare e promuovere l’identità storica e culturale del patrimonio storico-testimoniale, dall’altro favorire l’attrattività turistica e la crescita economica.
Gli artisti che hanno risposto presente alla chiamata di Confapi e della Regione Veneto
Il percorso, presentato a luglio 2023 presso il Castello di Roncade, si è poi sviluppato con quattro seminari itineranti nel 2024: nel Museo nazionale Collezione Salce di Treviso il 25 gennaio; nel Museo Archeologico Eno Bellis di Oderzo il 21 febbraio; all’Abbazia cistercense di Santa Maria di Follina il 21 marzo; al Palazzo Fulcis, sede dei Musei civici di Belluno, il 23 aprile.
Agli incontri, sempre con affluenza di un pubblico numeroso, hanno partecipato le istituzioni, dai sindaci tra i quali il sindaco di Treviso Mario Conte, agli assessori regionali al Turismo Federico Caner e alla Cultura Cristiano Corazzari.
La narrazione
Si sono sperimentate nuove forme di narrazione del bene culturale, attraverso lo sviluppo di soluzioni digitali innovative e il coinvolgimento di imprese facenti parte del settore dello spettacolo e delle arti performative. Tra le attività progettuali, infatti, a CastelBrando si è svolta anche la realizzazione di uno spettacolo teatrale, a cura dell’artista Alessandro Rossi, direttore di RossoTeatro. Al centro della trama una storia ambientata nell’800, con protagonista un facoltoso artista inglese che ritrova la propria dimensione creativa e spirituale dopo aver vissuto per un lungo periodo in una dimora storica nel Veneto.
La Regione Veneto rilancia la sfida
L’iniziativa, oltre a rappresentare una vera e propria opportunità di crescita e rilancio per l’intero territorio, potrebbe tramutarsi in una potenziale vetrina in occasione di importanti manifestazioni internazionali, come ad esempio le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Intanto, la rete ATI Ville Castelli Dimore storiche del Veneto si è consolidata e gli aderenti ora sono in 35. La rete con gli stakeholder, inoltre, sta favorendo la creazione di nuove sinergie, come quella con la rete dei Musei Civici di Treviso, per un’offerta turistica integrata e maggiormente sviluppata. Un valore aggiunto è stata anche la visita studio al Castello di Spessa, sito a Capriva del Friuli, quale interessante esempio di come una dimora storica possa garantire un’offerta diversificata e perfettamente integrata al contesto in cui si inserisce, valorizzandolo.
Sviluppare l’offerta insieme con la Regione Veneto e Confapi
Si tratta ora di sviluppare l’offerta turistica e il mercato, creando una struttura operativa che gestisca le progettualità dell’ATI: si vuole dar vita ad una cabina di regia permanente, composta da pubblico e privato e con il cappello della Regione del Veneto, che abbia il compito di coordinare territorialmente la rete Ville, Castelli e Dimore storiche. Il Coordinatore della Rete Ville Castelli Dimore storiche Ulisse Baldisseri ha dichiarato: “Sono consapevole ci sia molto lavoro da fare e proprio per questo ho fortemente voluto portare avanti i progetti. Sono state preziose opportunità per iniziare a dialogare tra noi, scambiarci buone pratiche e cooperare, al fine di creare un’offerta turistica integrata.
Altre simili realtà europee ci raccontano quali possano essere le grandissime ricadute della valorizzazione del patrimonio storico-architettonico e del paesaggio culturale per i territori esterni alle principali direttrici turistiche. Le soluzioni non possono prescindere da una strettissima collaborazione tra pubblico e privato. Tali azioni potranno anche avere effetti rilevanti per la destagionalizzazione e la distribuzione dei flussi turistici, e di contrasto ai fenomeni di over-tourism.”
Zanon
Nicola Zanon, Amministratore di Apindustria Servizi, ha aggiunto: “Il turismo rappresenta un fattore di traino e sviluppo anche per tutta una serie di micro, piccole e medie imprese che rappresentano l’indotto, mobilitando un volano virtuoso del nostro saper ‘fare impresa’, a vantaggio della crescita di un intero territorio. La responsabilità di chi opera nel sistema economico, pertanto, dev’essere sempre quella di valorizzare le peculiarità, evitando così di disperdere il patrimonio artistico, storico e culturale che caratterizza ogni realtà”.
I comuni richiamati dalla Regione Veneto ad appoggiare il progetto
All’evento, moderato dal borsista, conduttore e autore Daniele Marcassa, hanno preso parte, tra gli altri, il vicesindaco di Cison di Valmarino Marco Zanin, il quale ha portato i saluti di casa assieme all’imprenditore proprietario della struttura, partner di progetto, Massimo Colomban, la presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline UNESCO del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Marina Montedoro, con il site manager Giuliano Vantaggi e Ulisse Baldisseri, coordinatore della rete Ville Castelli e Dimore Storiche del Veneto.
E ora mettiamole in rete
Per Confapi Treviso è intervenuto il vicepresidente Stefano Sutto che ha ricordato la recente nascita del Gruppo Giovani Imprenditori di Treviso, nonché l’imminente costituzione del Gruppo Donne dell’Associazione.
Interessanti gli spunti del direttore del Centro AIKU – arte impresa cultura dell’Università Ca’ Foscari di Venezia professor Fabrizio Panozzo e delle borsiste dottoresse Annalisa Siciliano e Angela Vitale: i tre hanno trasferito con chiarezza e passione i risultati raggiunti nel progetto, frutto dell’analisi dell’ecosistema “Ville Venete” che ha evidenziato il forte legame tra economia, ambiente, società, cultura e identità del territorio.
Tra i risultati più importanti illustrati la necessità di mettere in rete e rendere fruibili le moltissime strutture storiche dislocate in tutto il Veneto; nel territorio, infatti, sono censite 3.828 Ville Venete, ma di queste solamente 861 sono visitabili al pubblico. Tra tutte le Ville visitabili, cento svolgono attività economica e anche culturale e il territorio di Treviso e Belluno ospita un terzo di questa realtà.