Alzi la mano chi nel corso degli anni non ha mai letto una “striscia” di Cocco Bill, Zorry Kid, Jack Mandolino e tanti altri personaggi creati dalla matita o se preferite dalla china di quel genio che è stato Benito Jacovitti al secolo “Jac”. Il PAFF International Museum of Comic Art di Pordenone (un vero gioiellino nell’ambito dei musei rivolto interamente all’arte del fumetto) dedica una splendida mostra (curata da Valerio Bindi e Luca Raffaelli) a questo grande artista (aperta fino al 13 ottobre) nato a Termoli nel 1923 e scomparso nel 1997.
Due piani per Jac e Cocco Bill
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0473-3-1024x520.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0473-3-1024x520.jpg)
Nei due piani del museo si possono ammirare diverse tavole originali che raccontano in maniera molto eloquente la sua opera, ma soprattutto la sua tecnica particolarissima. Jacovitti, infatti, preparava la sua “tavola” dividendola subito in vignette e poi iniziava a disegnare ancora prima di essere in possesso di una minima sceneggiatura e tutto ciò lo faceva direttamente con la punta a china. Tutti i contorni formavano una sorta d’incastro di piccoli segni eseguiti col pennino. Una tecnica straordinaria alla quale in futuro solo Andrea Pazienza sarebbe riuscito ad avvicinarsi.
Jacovitti maestro del disegno
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0461-rotated.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0461-rotated.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0457.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0457.jpg)
Jacovitti molto difficilmente, se non addirittura mai, cambiava qualcosa nei suoi disegni, andava avanti con delle linee molto sottili al punto che era molto difficile poter intravvedere un errore. In poche parole disegnava quasi sotto l’effetto di una “trance”, tale era l’impegno totale. I suoi personaggi, le sue vignette esilaranti, i suoi famosi “salami”, fanno tutti parte di un mondo che non esiste o meglio che vorrebbe esistere per quanto comico, ironico, fantastico, ma dove tutto alla fine nasceva da una specie di tragedia, che è quella del nostro mondo. Lui riusciva a sovvertire tutto e mettere in ridicolo tutti con un’ilarità fuori del comune.
A 100 anni della morte una piccola parte del mondo di Jacovitti in mostra
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0467-rotated.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0467-rotated.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/edcab0b4-a7c3-4b97-b0ca-e061c3a64fb4.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/edcab0b4-a7c3-4b97-b0ca-e061c3a64fb4.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0476-rotated.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0476-rotated.jpg)
Oggi, a cento anni dalla nascita, possiamo vedere una piccola parte del suo mondo in questa bellissima mostra. Ecco il famoso pistolero Cocco Bill, che, stranamente, beve camomilla al burro e si presenta sovente in sella al suo cavallo Trottalemme che viceversa ha il vizio del fumo. Con questo personaggio mette in risalto tutta la sua fantasia dettata in parte dal “non-sense” e prima di tutto dalla rappresentazione grafica. E poi Zorry Kid, in una parodia del famoso Zorro e l’indimenticabile Jack Mandolino.
Gli eroi di Jacovitti
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0448-rotated.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0448-rotated.jpg)
I lettori del Corriere dei Piccoli o se preferite de “Il Vittorioso” o ancor prima “Il Travaso”,si ricorderanno bene questi “eroi” che hanno accompagnato e allietato i nostri pomeriggi post scolastici. Anche se va detto che per un periodo Jacovitti ci accompagnava anche a scuola: nella cartella faceva bella vista il famoso Diario Vitt. Un diario bellissimo da dove ad un certo punto della sua carriera venne mandato via perché aveva iniziato a disegnare “scene erotiche”. Tra l’altro molto buffe e ricche d’ironia.
All’epoca Jacovitti lavorava molto con periodici cattolici e a seguito di una polemica innescata dal presidente di un’associazione cattolica dovette interrompere la sua collaborazione. L’idea delle vignette erotiche (ben rappresentate in mostra con la dicitura “vietato ai minori di anni 18”) nasce assieme al grande Marcello Marchesi. Che gli disse “perché non facciamo una presa in giro del sesso?”. Lo stesso Marchesi s’inventò il titolo “Kamasultra” e vennero fuori degli albi mensili venduti per abbonamento. Si abbonarono subito cinquantamila persone, ma al quarto numero l’editore fallì e non si ebbero più sue notizie. Dopo tre anni morì Marchesi e tutto finì con i primi quattro numeri di quel mensile.
Chi era
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/Jacovitti-scala-art-scale-2_00x-2000x900-1-1024x461.jpeg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/Jacovitti-scala-art-scale-2_00x-2000x900-1-1024x461.jpeg)
La fantasia di Jacovitti, il suo genio inizia all’età di sei anni con le prime storie disegnate sui lastroni di pietra dislocati sulle strade di Termoli. A otto anni con la famiglia lasciò Termoli per trasferirsi prima a Macerata. Dove frequentò le scuole elementari, e poi a Firenze dove s’iscrisse alla scuola d’arte e al liceo artistico. Era talmente magro e alto che lo soprannominarono “Lisca di pesce”. Da quel momento firmerà tutte le sue tavole con una lisca di pesce rossa. Tra i suoi compagni anche Franco Zeffirelli.
L’avventura a Linus
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0477.jpg)
![](https://www.enordest.it/wp-content/uploads/2024/06/IMG_0477.jpg)
Le sue prime caricature le dedicò ai soldati tedeschi e a quelli americani. Andando avanti nel tempo ovvero nel 1973 subì anche una minaccia di morte a causa di una sua vignetta pubblicata sul mensile Linus (allora diretto da Oreste Del Buono). Dove al posto della carta igienica disegnò una copia della rivista stessa che l’aveva assunto da pochi mesi, ma allontanato per le proteste dei gruppi sia di destra che di sinistra che regolarmente prendeva in giro. La vignetta della carta igienica non venne mai pubblicata.
Questo era Jacovitti, creatore di personaggi immortali come Pippo Pertica e Palla, Cip il poliziotto, l’ingenuo fascista, Oreste il guastafeste, Pepè Satan e Aleppe, Baby Tarallo, Zorry Kid e Jack Mandolino. Però per tutti resta soprattutto Cocco Bill, il suo vero “alter ego”. Anche perché Jacovitti amava il Far West e soprattutto i fucili potendo contare anche su una bellissima collezione di armi, dalle pistole Colt ai fucili Winchester. In fondo era un burlone che amava scherzare su tutto e tutti, un clown folle con il senso del non senso.
La mostra al PAFF di Pordenone, Villa di Parco Galvani viale Dante 33 è aperta dal martedì al venerdì 16.00-21.00 e sabato e domenica 10.00-13.00/16.00-21.00