“Aveva visto migliaia di film dove succedevano le cose che stavano succedendo a lui, ma questo non era un dannato film e non aveva nessun copione o un manuale di istruzioni per uscirne. Avrebbe dovuto essere là fuori, a cercare prove della sua innocenza e invece era prigioniero pur non essendo in carcere”. Suspense infinita e ritmo incalzante sono gli ingredienti di un thriller che si legge tutto d’un fiato: Le due facce del diavolo di Gian Luca Venerdini.
Dietro Marco si nasconde il Diavolo?
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Prigioniero e innocente, il protagonista di questa dannata avventura scatena subito il nostro interesse. Si chiama Marco, affermato pubblicitario nato a Sassari. Una moglie e due figli bellissimi, una vita perfetta che all’improvviso verrà inghiottita da un vortice.
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Marco è accusato dell’omicidio di Ewa, una splendida ragazza di origine polacca, bionda, occhi blu, fisico statuario. La notizia dell’efferato delitto occupa gran parte dei Tg scuotendo profondamente la Sardegna.
L’analisi dei personaggi
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Nelle storie che suscitano grande empatia c’è sempre un protagonista accusato ingiustamente, stritolato da eventi che sembrano determinati da un destino ineluttabile. Questo thriller evidenzia molto bene tali aspetti ma possiede anche il respiro concitato di una perfetta sceneggiatura cinematografica. Il tutto grazie al talentuoso meccanismo narrativo reso intrigante da colpi di scena, flashback e sapiente introspezione dei personaggi.
Marco nelle mani dell’avvocato del diavolo
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Alcuni portano cicatrici sulla pelle o nell’anima, come il giornalista responsabile della cronaca a Sassari. Nel’98 è inviato nel Kossovo quando una mina fa saltare in aria il camion sul quale stava viaggiando. Ci sono dei cattivi davvero spietati con i quali dovremo fare i conti dall’inizio alla fine. C’è un PM considerato l’incubo di tutti gli avvocati difensori, prepara le arringhe come se stesse scrivendo un “legal thriller” alla John Grisham. Nel foro di Sassari è rinomato per il numero sconcertante di condanne ottenute. Altra figura chiave, il legale dello studio di Marco. Nel descriversi utilizza uno slogan da eroe dei film americani: Ci sono due tipi di avvocati, quelli che conoscono la legge e quelli che conoscono i giudici. Poi ci sono io, che conosco entrambi!
Il presunto Diavolo arrestato
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Sin dall’inizio si prospetta una vicenda inquietante e senza tregua che dal blu della Sardegna sfocia in un intrigo internazionale. Ma quali errori ha commesso Marco per trovarsi invischiato nella vicenda? Qualcuno lo vuole incastrare? Perché il destino si accanisce sulla sua vita perfetta? Lo confessa lui stesso nell’incipit e questo si può raccontare senza timore di svelare gli arcani del romanzo: “Certo, tutto perfetto, disse con una nota di malinconia. Se non fosse stato per la noia. La noia che mi stava logorando da dentro e, piano piano, mi stava spegnendo”. Il puro stile kafkiano si addice molto alla realtà virtuale, un terreno scivoloso dove anche una chat apparentemente innocua può sconvolgere la vita a ognuno di noi.
Sarà anche per questo che lo studio di Marco all’improvviso si riempie di agenti di polizia che lo placcano sulla scrivania ammanettandolo come un pericoloso criminale?
L’autore
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L’autore tesse una tela di tensione emotiva che scorre come un fiume in piena in ogni pagina del racconto. Gian Luca Venerdini, classe 1974, è un ingegnere sassarese da sempre innamorato della cultura e dell’arte, si diletta di musica e pittura. Durante la pandemia trova il tempo di dare sbocco alle idee che da anni coltiva concretizzandole nel suo primo romanzo: Le due facce del diavolo, un noir a tinte forti, talvolta pulp. Gli assi portanti della narrazione thriller sono arricchiti dalla perfetta conoscenza del mondo informatico quotidianamente esposto a violazioni della privacy, truffe, furto d’identità e che costituiscono un mosaico di sfumature suggestive.
Ma l’altra faccia di Gian Luca Venerdini è anche l’amore per il cinema e per la letteratura
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Nel descrivere gli aspetti angoscianti della vicenda, cita il racconto dello straordinario Edgar Allan Poe “Una discesa nel Maelström”. La storia di alcuni pescatori norvegesi che si imbattono in una violenta tempesta. La loro imbarcazione viene inghiottita da un abisso a forma di cono, un immenso vortice chiamato “Maelström”. Impossibile sottrarsi a tale violenza della natura. I pescatori vengono risucchiati dalle acque e trascinati nel fondo. Solo uno di loro si salverà aggrappandosi a un barile vuoto, ma sarà talmente provato da quella esperienza da subire un precoce e ineluttabile invecchiamento.
Il vortice è anche il buco nero che inghiotte Marco, il pubblicitario dalla vita perfetta con il quale ci immedesimiamo leggendo il romanzo. Troverà un barile vuoto per raggiungere la riva incolume oppure la sua esistenza sarà sconvolta per sempre?
Dott.ssa Elisabetta, grazie per averci fatto conoscere l’Ing. Gian Luca Venerdini e il suo nuovo libro che appare un po’ inquietante. L’idea che il diavolo abbia due facce o anche più è scontata, infatti deve sedurre e portare sulla cattiva strada usando gli artifizi. Per il protagonista passare da una vita perfetta, dove si ha tutto bello e buono, per poi ritrovarsi ad essere accusati di un omicidio appare come una situazione drammatica. Il genere noir appassiona tutti, per il gioco razionale che ha lo scrittore di seminare indizi e la capacità del lettore di raccoglierli e ricostruire la vera storia. Dalla presentazione che ci ha fatto, non siamo solo al semplice racconto di cronaca nera, ma qui la vicenda assume un aspetto di intrigo internazionale, come sono le spiagge più belle della Sardegna in questo periodo. Sicuramente i frequentatori delle più belle spiagge della Sardegna leggeranno questo racconto da brividi.