Tre farfalle riposano in pace nei cieli della Libertà. La libertà di pensiero, della dignità della vita, del rispetto. Tre farfalle riposano ora, in pace, dopo aver donato la loro vita per difendere la vita di tutti. Per un giorno, il 25 novembre di ogni anno, sbattono ancora le loro robuste ali, scuotono ancora le loro vesti colorate e i loro scialli dalle spalle, alzano il loro braccio e lo sguardo si fa vivido e luminoso per unirsi a una moltitudine che oppone il suo no deciso alla violenza contro le donne.
Le farfalle Mirabal
Patria Mercedes, María Argentina Minerva, Antonia María Teresa Mirabal furono attiviste politiche del gruppo clandestino Movimento 14 giugno nella nativa Repubblica Domenicana; rivoluzionarie e fervide oppositrici, insieme ai loro mariti, della dittatura di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961) che governava il paese con violenza e sopraffazione dei diritti.
María Argentina Minerva era la più audace delle sorelle Mirabal. Guidava l’auto e voleva studiare. Non ostante i divieti della famiglia, a ventisei anni si iscrisse all’Università di Santo Domingo e si laureò senza però poter mai esercitare la professione. Insieme al marito, Manolo Tamarez Justo, fondò, a casa sua, l’organizzazione clandestina rivoluzionaria Movimento 14 giugno. Vi era anche una quarta sorella, Bélgica Adela Mirabal-Reyes, conosciuta come Dedè, che sopravvisse alle altre, morì nel 2014, avendo cura dei nipoti rimasti orfani e dedicando la sua vita alla memoria delle gesta delle sue sorelle: «Sopravvissi per raccontare la loro vita».
Le sorelle Mirabal, note con il nome di battaglia di Las Mariposas, le farfalle, dopo aver conosciuto la lotta politica e la prigionia furono tragicamente unite dalla medesima data di morte, il 25 novembre 1960; avevano tra i venticinque e i quarant’uno anni. Tratte in una imboscata da parte degli agenti del servizi segreti militari, le tre sorelle Mercedes, Minerva, Teresa, furono prese a legnate e torturate da un gruppo di uomini armati e infine uccise. Questo episodio di violenza generò una forte rivolta popolare che portò a vari disordini e alla deposizione e uccisione del dittatore. La morte delle sorelle Mirabal segnò una svolta nel paese e impresse una cicatrice profonda sulla pelle di tutte le donne, non solo latinoamericane.
25 novembre 1981: internazionale femminista delle donne latinoamericane e caraibiche
Colombia, Bogotà, 25 novembre 1981: Primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche. Non in una data qualsiasi bensì nella data con la quale ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal. Imperativo: non dimenticare! Una data che da allora risuona come un grido unanime per dire “no”, per dire “basta” a soprusi, sopraffazione, violenza e alla violenza contro le donne.
La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani
Molti paesi vollero riconoscere quella data a ricordo delle sorelle Mirabal; in seguito, quella stessa data, trasmessa e ricordata di madre in figlia, da donna a donna, attraversando paesi e oceani, divenne sempre più un simbolo forte per testimoniare contro ad ogni forma di violenza sulle donne. Nel 1988 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò ufficialmente la commemorazione del 25 novembre. Successivamente, con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea dell’Onu dichiarò il 25 novembre quale data celebrativa della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne invitando tutti i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.
Le Farfalle che diedero vita alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
“La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita partendo dall’assunto che la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani. Tale violazione è una conseguenza della discriminazione contro le donne, dal punto di vista legale e pratico, e delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna” https://www.onuitalia.it/.
Ricordiamo anche la data del 19 giugno, Giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati. Nel 2015 l’Assemblea dell’Onu ha riconosciuto che la violenza sessuale e lo “stupro di guerra” quali arme adottate nei conflitti armati, sono crimini di guerra e crimini contro l’Umanità. https://www.onuitalia.it/.
Farfalle e violenza
Violenza fisica, coercizione, minacce, sopruso, sottomissione: ogni gesto che lede la dignità della persona e che porta dolore, sofferenza, umiliazione, è riprovevole e condannabile. Il cambiamento che vogliamo, il cambiamento possibile, parte dalla corretta informazione, dalla sensibilizzazione, dall’utilizzo di un linguaggio appropriato per definire la violenza di genere. Parte da un processo di rinnovamento culturale che deve essere messo in atto in ogni società e paese e che riguarda tutti, uomini e donne, società e istituzioni.
La mia opinione
Non è facile parlare di questi temi. In questi stessi giorni in cui si celebra la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, non sono venuti meno violenze e femminicidi anche nel nostro paese. Per questo non possiamo e non vogliamo abbassare la guardia. La Banca Dati EU.R.E.S (Ricerche economiche e sociali) sugli Omicidi Dolosi riporta che nei primi dieci mesi del 2020 in Italia ci sono stati 91 i femminicidi: una donna è stata uccisa ogni tre giorni! Il rapporto inoltre, rileva come quattro donne su cinque uccise fossero conviventi con il proprio aguzzino. La cronaca continua a registrare casi anche oggi, mentre scriviamo: una donna uccisa in Calabria, un’altra in Veneto; otto dall’inizio di novembre!
Femminicidio: una parola che contiene un vocabolario
La cronaca di queste morti violente, attuale, drammatica, con il suo strascico di lutti e di orfani, ci narra una geografia criminale che va oltre la violenza e l’omicidio. Si tratta infatti di omicidi che vedono vittime le donne per “l’estrema conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine” come affermato da Diana Russell, sociologa e criminologa, scomparsa il 28 luglio 2020 che coniò il termine femminicidio diffondendolo fin dagli anni settanta attraverso libri e conferenze. Nel 1992 uscì la sua antologia intitolata “Femicide: The Politics of Woman Killing”. A lei dobbiamo la diffusione di una parola che contiene un vocabolario di gesti violenti rivolti contro le donne, azioni cruente fino alla morte.
La società civile e le istituzioni sono chiamate, oggi con maggiore consapevolezza, a rispondere in difesa delle donne e a promuovere ogni forma di sostegno allo sviluppo di una cultura della dignità e del rispetto della vita. Las Mariposas siamo noi.«Durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili di violenza, repressione e forza bruta. Dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo, in questo mondo maschilista si erse Minerva per dimostrare fino a che punto ed in quale misura il femminile è una forma di dissidenza». (Dedè Mirabal)
Crediti:
https://femminicidioitalia.info/lista/2020
Note: Julia Alvarez, scrittrice dominicana ha pubblicato nel 1995 Il tempo delle farfalle. Da cui fu tratto nel 2001 il film In the Time of the Butterflies con Salma Hayek nel ruolo di Minerva.