La Città Eterna ha fatto da cornice al Grande Arrivo di un Giro d’Italia che verrà ricordato per anni, con l’incoronazione finale di Tadej Pogačar, in maglia rosa dal secondo giorno di gara, e di un successo mai in discussione. Sei vittorie di tappa (Oropa, la crono di Perugia, Prati di Tivo, Livigno, Monte Pana e Bassano del Grappa) di cui cinque con addosso il simbolo del primato, e i diretti rivali in classifica generale relegati a 9’56”, Daniel Martinez, e 10’24”, Geraint Thomas. Roma è stata anche il teatro dell’ultima frazione, uno scontro tra i velocisti da cui è uscito vincitore Tim Merlier, che ha pareggiato i conti con uno sfortunato Jonathan Milan. La maglia ciclamino, frenata da un problema meccanico all’inizio dell’ultimo giro, è riuscita a rientrare in gruppo a 3 chilometri dall’arrivo e a disputare la volata, chiudendo alle spalle del belga e davanti a Kaden Groves.
L’ottavo re di Roma: Tadej Pogačar
Il vincitore del Giro d’Italia 107 Tadej Pogacar: “Sono state tre settimane in cui ho vissuto tanti bei momenti, mi ha fatto piacere vedere tanti bambini acclamarmi sulle strade. Inoltre, c’erano tanti ragazzi che indossavano le maglie del Pogi Team, la squadra giovanile a cui ho dato il nome. È stato speciale il calore del pubblico. Devo dire che il Giro è stato organizzato molto bene, con un percorso interessante. Forse durante questa Corsa Rosa sono anche cresciuto come uomo. Come corridore mi sono sentito bene come non mi succedeva da un po’, e spero di migliorare ulteriormente per ciò che resta della stagione. Tornerò al Giro per rivincerlo”.
La maglia rosa Tadej Pogačar dopo il trionfo di Bassano con la duplice scalata del Monte Grappa
“Il piano era terminare il Giro con una giornata da ricordare e così è stato. Il pubblico è stato eccezionale lungo tutti i 18 km della salita, c’era così tanto frastuono che non riuscivamo a sentire la radiolina. È stato il finale che volevamo. Non è tutto facile in un Grande Giro, sono state tre settimane dure, ho sofferto di allergia dopo Napoli, ma alla fine è andato tutto per il verso giusto. Ogni anno cerco di migliorare, ho anche cambiato preparatore. Sono anche più esperto e questo mi aiuta a superare i momenti difficili”.
La stagione di re Tadej
Tadej Pogačar comincia la stagione il 2 marzo alle Strade Bianche: vince con 80 chilometri di fuga. 16 marzo: terzo alla Milano-Sanremo. Giro di Catalogna: quattro vittorie e successo in classifica. Liegi-Bastogne-Liegi: primo. Giro d’Italia: sei vittorie e primo in classifica.
Tadej Pogačar cerca la storica accoppiata giro-tour l’ultima volta riuscita a Marco Pantani nel 1998
Cercherà poi la storica accoppiata Giro-Tour nello stesso anno, impresa che manca dai tempi di Marco Pantani nel 1998. Da Coppi al Pirata un club esclusivo di sette campioni. Fausto Coppi 1949-1952, Jacques Anquetil 1964, Eddy Merckx 1970-1972- 1974, Bernard Hinault 1982-1985, Stephen Roche 1987, Miguel Indurain 1992- 1993 e Marco Pantani 1998.
Statistiche del Giro d’Italia in assoluto
5 vittorie in maglia Rosa: Tadej Pogačar eguaglia il record per un solo Giro di Learco Guerra (1934) e Eddy Merckx (1973). Alfredo Binda nel 1927 vinse 11 tappe da leader della generale quando la Maglia Rosa non era ancora stata istituita.
Sei vittorie in un solo Giro (seconda: Oropa, settima: Perugia, ottava: Prati di Tivo, quindicesima: Livigno, sedicesima: Monte Piana, diciannovesima: Bassano) il miglior valore dal 2004, quando Alessandro Petacchi ne conquistò nove.
Per Pogačar sono cinque i podi finali al Giro e al Tour (tre vittorie, due secondi posti) prima del 26° compleanno: è il primo atleta che raggiunge questo traguardo.
Tadej Pogačar è il primo atleta che vince sei tappe e la classifica finale dal 1973.
Tadej Pogačar è il secondo vincitore sloveno dopo Primoz Roglic l’anno scorso. Esclusa l’Italia, l’ultima nazione con due vincitori diversi in anni consecutivi era stato il Belgio, con Michel Pollentier e Johan De Muynck nel 1977 e 1978.
3 vittorie in questo Giro per Tim Merlier: è il primo belga con tre vittorie allo Sprint in un Giro dal 1978: Rik Van Linden a Novi Ligure, Cattolica e Silvi Marina.
Le maglie assegnate al giro d’Italia 107
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Maglia Rosa, leader della Classifica General: Tadej Pogačar (UAE Team Emirates)
Ciclamino, leader della Classifica a Punti: Jonathan Milan (Lidl-Trek)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna: Tadej Pogačar (UAE Team Emirates)
Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999: Antonio Tiberi (Bahrain Victorious)
Il giro degli italiani. Antonio Tiberi, primo italiano: splendido quinto posto
Il laziale Antonio Tiberi, 23 anni, finisce al quinto posto, ma recrimina sulla tappa di Oropa (secondo giorno): “Il giudizio sul mio Giro d’Italia non può essere che positivo, sono veramente contento di come è andata, perché è il mio primo Giro d’Italia ma sopratttuto la prima grande corsa a tappe che affronto da capitano. Se guardiamo dov’ero l’anno scorso e dove sono oggi, quinto e in maglia bianca, posso dire che ho fatto qualcosa di speciale.
Sono molto molto contento e penso di essere cresciuto molto. L’unico rimpianto che ho è la sfortuna che ho avuto ad Oropa, perché senza quei due minuti e mezzo persi avrei potuto ottenere di più, ma la sfortuna fa parte del gioco. La vittoria di tappa? Quando lotti per la classifica generale è sempre più difficile puntare ad un traguardo di giornata. I programmi? Ora mi riposo e poi mi concentrerò per riprendere la preparazione in vista della Vuelta”.
Gli altri italiani: cinque successi di tappa, il vicentino Filippo Zana è 11°
Cinque i successi per gli atleti italiani: Jonathan Milan, il “Toro di Buja”, ha realizzato tre primi e quattro secondi, la cronometro di Filippo Ganna di Desenzano del Garda, il trevigiano Andrea Vendrame per distacco a Cima Sappada. Filippo Zana, vicentino di Thiene, ex campione italiani, finisce in 11°. È costata cara l’ultima settimana, specie il Monte Grappa, dove si è staccato alla prima ascesa. Lorenzo Fortunato è finito in 12esima posizione, anche al bolognese – vincitore della tappa dello Zoncolan nel 2021 – è costata cara l’ultima settimana. 13° Davide Piganzoli, 17° Damiano Caruso, tagliato fuori da una caduta per la classifica, ha fatto da scorta ad Antonio Tiberi, 18° Luca Covili.
Domenico Pozzovivo al suo ultimo giro a 41 anni e mezzo
Domenico Pozzovivo, 41 anni e mezzo, di Policoro, al suo diciottesimo ed ultimo Giro d’Italia arriva 20°. Conta un passato tra i dilettanti con la Zalf Euromobil Fior di Castelfranco Veneto (Tv). Per lui, che per 12 volte ha portato a termine la Corsa rosa, si tratta della 317esima tappa in questa manifestazione. Con 18 partecipazioni ha raggiunto il record storico, al quale teneva molto, di presenze dell’indimenticato Wladimiro Panizza. Nelle sue 18 edizioni ha vinto una tappa a Lago Laceno nel 2012 ed i suoi migliori risultati in classifica sono stati i quinti posti nel 2014 e nel 2018; vanta inoltre altre 5 top 10.
Per non farsi mancare nulla, dopo vagonate di cadute in carriera, operazioni e quant’altro, durante questo Giro ha accusato problemi respiratori, poi rivelatisi conseguenza del Covid contratto in gara. 23° il trentino Nicola Conci, 24° Giovanni Aleotti. Ma non dimentichiamo Giulio Pellizzari, il più giovane del Giro (20 anni e 6 mesi) capace di arrivare secondo sul Monte Pana solo dietro a re Tadej Pogacar e di mettersi in mostra sul Monte Grappa ed ha conquistato la Cima Coppi. L’anno prossimo cambia squadra: passa alla Bora.
2025: grande partenza da Gorizia? Ma ci sono l’Albania e l’Abruzzo che incombono
Gorizia ha vinto la sfida con Tirana per aggiudicarsi la partenza del Giro d’Italia 2025. Perché l’aria che tira in carovana è quella: il Friuli Venezia Giulia è vicinissimo a chiudere l’accordo per ospitare la partenza della prossima edizione della corsa rosa. Nei giorni scorsi la promessa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fatta al presidente dell’Albania Rama: il Giro d’Italia partirà da voi. C’è un’ultima voce che fa dirottare la partenza di nuovo verso l’Abruzzo.