Di tutte le parole, la verità è forse la più scivolosa. Facile da scrivere ma difficilissima da praticare. Carlo Lucarelli sostiene che, al di fuori della fiction, a questo sostantivo è sempre necessario associare un aggettivo per dargli un significato credibile. Solo il noir fa eccezione, soprattutto quello che racconta misteri “veri”: Alla verità «senza aggettivi » della fiction si sostituisce «quella della realtà, che è una verità con aggettivi, verità giudiziaria, verità storica, verità del buon senso, verità politica, devi metterci un aggettivo, non è verità sicura. (in: Un’idea di noir: Carlo Lucarelli par lui-même, di Elisabetti Bacchereti, in https://books.openedition.org/psn/7202?lang=it#text).
Tiziano Scarpa e la verità
Nel suo nuovo libro, La verità e la biro (Torino, Einaudi, 2023), Tiziano Scarpa ha voluto portare fino alle estreme conseguenze ciò che ogni scrittore dovrebbe sempre fare, dire la verità: la sua oppure quella dei personaggi a cui decide di dare la parola, consapevole, però, che il punto di vista di ciascuno fa in modo che la verità si scomponga in molteplici facce.
L’autore procede su tre livelli e tre narrazioni che si intrecciano e si alternano: una sorta di diario scritto in presa diretta durante una vacanza in Grecia con la moglie, i ricordi legati a persone sincere, una su tutte la Studentessa di Filosofia – campionessa nel dire sempre la verità, soprattutto se scomoda – e riflessioni sulla vita, sulla scrittura, sulle relazioni tra le persone e molto altro. Si tratta dunque di un libro che l’autore stesso definisce “bizzarro”, nel senso che, mescolando saggistica, autobiografia e diaristica, inaugura un nuovo genere, un modo nuovo per parlare di sé e del mondo.
«Ero partito con l’intenzione di raccogliere esempi significativi della mia vita, le persone che mi hanno sbattuto in faccia la verità invece di tenersela per sé o di dirla dietro le spalle come si fa di solito; ho saggiato quali era lecito raccontare e quali no; poi mi sono reso conto che l’ambientazioine in Grecia non era esteriore, perché proprio qui è stata inventata la macchina artificiale della verità: il teatro, la scena, il retroscena […]» (p. 210).
Un libro coraggioso
Si tratta di un libro coraggioso, dunque, se dobbiamo credere a un proverbio arabo che recita «A chi dice la verità regala un cavallo, gli servirà per fuggire». Perché la verità è odiosa: «L’odio è una reazione che si ha di fronte alla brutalità del vero» (p. 85) e spesso gli scrittori riescono a dire la verità solo sotto la copertura della narrazione.
Un libro che si pone molte domande e cerca le risposte nel passato e nel presente guardando a un futuro incerto.
Dalle pagine emerge forte e chiara la voce inconfondibile di Tiziano Scarpa, la sua formidabile capacità di descrivere ciò che gli sta attorno o nel pensiero in ogni minimo dettaglio, la sua abilità nel gestire registri “alti” e registri “bassi” senza scadere mai, in questi ultimi, nella volgarità. I suoi affezionati lettori troveranno qui, come in altre sue opere, l’onestà intelltuale che lo contraddistingue nel restituire la realtà in cui siamo immersi. Una contemporaneità che «sta diventando sempre più gladiatoria, sempre meno greca a sempre più romana» (p. 45). Ricordando però che, non da oggi, «il mondo si regge sull’impossibilità di dirsi la verità» (p. 211).
L’autore
Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963. Tra i suoi libri, Occhi sulla graticola (Einaudi 1996 e 2005), Amore® (Einaudi 1998), Venezia è un pesce (Feltrinelli 2000), Cos’è questo fracasso? (Einaudi 2000), Nelle galassie oggi come oggi (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi 2001), Cosa voglio da te (Einaudi 2003), Kamikaze d’Occidente (Rizzoli 2003), Corpo (Einaudi 2004 e 2011), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi 2005 e 2010 e «Collezione di poesia» Einaudi 2020), Batticuore fuorilegge (Fanucci 2006), Amami (con Massimo Giacon, Mondadori 2007), Comuni mortali (Effigie 2007), Stabat Mater (Einaudi 2008, 2010 e 2023, premio Strega 2009 e Premio SuperMondello 2009), L’inseguitore (Feltrinelli 2008).
Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos 2008), Le cose fondamentali (Einaudi 2010 e 2012), La vita, non il mondo (Laterza 2010), Il brevetto del geco (Einaudi 2016 e 2017), Il cipiglio del gufo (2018 e 2020), la raccolta di poesie Le nuvole e i soldi (2018), Una libellula di città (minimum fax2018), La penultima magia (Einaudi 2020) La verità e la biro (Einaudi 2023). Dall’inizio degli anni Novanta a oggi ha scritto una quindicina di testi per la scena e per la radio, tutti rappresentati, fra cui L’infinito (Einaudi 2011).
Tiziano Scarpa, La verità e la biro, Torino, Einaudi, 2023.