La pandemia Covid-19 ha avuto degli effetti dirompenti sulla nostra economia e su tutta la società italiana. Effetti destinati a protrarsi per le piccole imprese. La crisi che stiamo vivendo è economica ma è anche sociale, gli effetti prodotti sono devastanti. La caduta di reddito su scala mondiale (riflesso sul nostro Paese tramite il calo delle esportazioni). Il crollo significativo dei flussi turistici; aumento della percentuale dei “nuovi poveri”. Conseguente aumento esponenziale della percentuale di disoccupazione e d’inoccupazione dei giovani.
Piccole imprese e difficoltà a Nordest
Gli effetti drammatici sono ancora più impattanti per le imprese del settore dell’artigianato del comparto economico del Nordest, infatti assistiamo ad una “quasi consapevolezza” di chiusura per circa il 70% delle imprese nei settori più colpiti. Constatazioni effettuate da molti imprenditori. Data la mancanza concreta di reali supporti economici da parte del Governo. Le piccole e medie imprese hanno perso il 30%, spesso anche il 50% del loro fatturato. Questo significa che i costi fissi superano di gran lunga gli eventuali ricavi. Altri settori trascinati a riva sono il mondo della ristorazione, della cultura, spettacolo e del turismo. Per non parlare dei tanti servizi alle persone o aziende che sono completamente distrutti dalla crisi: il mondo dei trasporti come TAXI e BUS, fotografi e videomaker.
FenImprese contro il lavoro nero
Crediamo che gli effetti derivanti dalla pandemia, oltre a lasciar strada aperta a quello che è il lavoro in nero e quindi ad un’economia irregolare, inneschino dei meccanismi che danno vita ad un circolo vizioso. Siamo convinti, purtroppo, che tutto ciò porterà ad una quasi totale disoccupazione ed inoccupazione della popolazione, recessione del PIL e crollo dei consumi e delle vendite. In sintesi: morte per l’economia italiana.
Come agisce FenImprese per le piccole imprese
Come Federazione Nazionale di imprese, tuteliamo le nostre aziende, soprattutto in questo momento particolare e complicato siamo vicini ai nostri imprenditori. Chiediamo urgentemente un sostegno reale, concreto da parte del Governo, senza burocrazie assurde in questi momenti drammatici. La burocrazia, la lentezza in ogni manovra, continua a perseguitare imprese e professionisti. Basti pensare alle procedure infinite per la cassa integrazione, per i prestiti garantiti e per tutti i protocolli anti-contagio.
Il Governo continua ad essere poco chiaro e lungimirante nelle proprie strategie per bloccare la pandemia. I continui, nuovi DPCM emanati ogni settimana, ne sono prova concreta e ciò scaturisce un’incessante incertezza in tutti gli imprenditori. Spesso le aziende scoprono di non poter lavorare da un giorno all’altro.
Piccole imprese e Ristori
Un Governo che con la sua straordinaria eloquenza “guarda troppo alle apparenze e poco alla sostanza”, illudendo le PMI, così come evidenziato dal decreto “Ristori”. In quest’ultimo, si leggono cifre del 200%, facendo intendere una tale somma a fondo perduto che copra la perdita reale del fatturato. In realtà, l’imprenditore riceverà banalmente due volte il vecchio contributo di maggio 2020. Ovvero il nostro Governo raddoppierà il numero delle stesse.
Le fasce di rischio
Le ultime restrizione hanno diviso l’Italia in tre fasce-rischio: medio, semi-elevato, elevato. C’è la forte possibilità di un secondo lockdown nazionale e questo sarebbe davvero inaccettabile per il nostro Paese. Significherebbe costringere gli imprenditori a chiudere definitivamente le proprie attività, anche quelle storiche, dopo aver investito per continuare a lavorare in sicurezza, secondo le misure anticovid-19.
Un appello allo stato
Crediamo fermamente che il Governo ha il dovere di tutelare la salute di tutti i cittadini, infatti nessuno ha nulla da sindacare al super staff tecnico scientifico. Ma dopo la prima ondata, le misure messe in atto dovevano essere tali da evitare il secondo lockdown. Lo Stato deve anche proteggere e sostenere la sua economia, perché questa economia permette di pagare le cure a tutti gli Italiani ed anche gli stipendi e pensioni di un intero Paese, che da sempre dirama le sue radici nelle Pmi (parliamo di circa il 92% delle aziende attive sul territorio).
Piccole imprese e futuro
I postumi da Covid-19 saranno rilevanti anche livello sociale e non solo economico. Secondo uno studio dall’Università della California i tassi di natalità diminuiranno, le persone resteranno single e i bambini avranno anche più difficoltà a sviluppare un sistema immunitario efficace
Di contro, gli enti nazionali e regionali hanno un ruolo assolutamente centrale per la ripresa del Nordest e di tutta la nostra nazione. Sino ad oggi il Governo ha solo “promesso”. Ma ora è tempo di concretizzare e di farlo in tempi rapidi e con le risorse necessarie e non briciole offensive.