Niente nebbia: un’aria limpida, cristallina, gioconda, un freddino salubre, pungente; un sole d’oro; un cielo di zaffiro…Oh, bello, magnifico! Frammento tratto da “Canto di Natale” di Charles Dickens. Apriamo sempre la nostra rubrica con un compleanno illustre, ma per l’occasione natalizia questa volta festeggiamo la nascita di un libro: “A Christmas Carol” che compie 180 anni. La celebre novella di Dickens uscì a Londra il 19 dicembre 1843 con enorme successo, copie subito esaurite e successive nuove edizioni in stampa. È una storia di fantasmi che si presentano a casa di un uomo tirchio e scontroso contrariato dalle sdolcinature del Natale. In seguito a queste apparizioni misteriose cambierà idea valutando positivamente la generosità e lo spirito della festa soprattutto verso le persone meno fortunate. Con questo scritto Dickens contribuì a rivalutare le tradizioni natalizie.
Dickens ci fa compagnia
Uno strepitoso successo, ma poco remunerativo. Lo scrittore infatti spese parecchio per sostenere una causa contro numerose copie pirata. Ai giorni nostri si sarebbe arricchito alla grande visti gli adattamenti cinematografici, televisivi e d’animazione di un racconto così affascinante. Da bambina i libri erano per me i regali di Natale più belli, ricordo ancora le copertine di romanzi come Oliver Twist e David Copperfield.
Con lui andiamo alla Lovat
Con questo spirito entriamo in libreria perché la Lovat (due splendide sedi a Villorba e Trieste), ci ha preparato una speciale classifica sui libri più amati dal pubblico in queste settimane di dicembre, mentre la prossima volta avremo un medagliere sui migliori titoli del 2023.
Ecco la top 10:
- Giannone – La portalettere – Nord
- Zaia – Fa’ presto vai piano – Marsilio
- Carrisi – L’educazione delle farfalle – Longanesi
- Volo – Tutto è qui per te – Mondadori
- Cognetti – Giù nella valle – Einaudi
- Cazzullo – Quando eravamo i padroni del mondo – Harper Collins
- Allende – Il vento conosce il mio nome – Feltrinelli
- Follett – Le armi della luce – Mondadori
- Rumiz – Una voce dal profondo – Feltrinelli
- Corona – Le altalene – Mondadori
Titoli che conosciamo molto bene e che hanno incontrato il favore del pubblico attratto in modo trasversale da romanzi storici, saggi e thriller.
Partiamo da una novità
Andiamo quindi a sfogliare una novità assoluta: Una voce dal profondo (Feltrinelli) di Paolo Rumiz. È sempre magnifico leggere gli appunti di questo autore triestino, scrittore e viaggiatore che in ogni suo romanzo regala infinite suggestioni. Questa volta il suo itinerario sembra uscire dalle atmosfere di Jules Verne, un viaggio nelle fondamenta del Paese, un inferno di linee di faglia, crateri, fiumi sotterranei, miniere, catacombe e fondali marini. Una Terra incognita che vibra, emette un suono simile a un lamento, una crepa che squarcia l’Italia dalla Sicilia al Friuli. Paolo Rumiz traccia uno sterminato affresco dove il “terribile” della natura è una normalità contro la quale attrezzarsi e non un’emergenza su cui speculare. Una storia visionaria che da Selinunte al Santuario di Oropa sulle Alpi, incontra l’ombra di Grandi Madri, sibille e madonne. Il baricentro è a Napoli, la metropoli più sotterranea, instabile stratificata e magmatica d’Europa. Un percorso geologico che Rumiz affronta poeticamente e scientificamente incontrando abitanti dei luoghi, antropologi, scienziati, musicisti, poeti. È tra queste pagine che sentiremo il vento suonare l’armonica.
Torniamo sul podio e analizziamo le vette scintillanti dei protagonisti assoluti
Una scrittrice pugliese vince su tutti: Francesca Giannone: La portalettere (Nord), Premio Bancarella 2023. Opera prima che rappresenta l’esordio più venduto in Italia quest’anno, già arrivata all’undicesima edizione. Già sono stati acquisiti i diritti cinematografici. Una storia con incipit romanzesco ma assolutamente reale e che così l’autrice racconta: “La portalettere nasce da un biglietto da visita di cent’anni fa, che ho trovato in un cassetto e su cui c’era scritto: Anna Allavena. Portalettere. Anna era la mia bisnonna e io mi sono messa sulle sue tracce, scoprendo così una donna straordinaria”. Siamo negli anni Trenta in un paese del Salento e Anna decide di intraprendere un mestiere considerato da uomini: la postina. “Non durerà” sentenziano gli abitanti di Lizzanello e invece Anna con il suo lavoro di portalettere, a piedi e in bicicletta, cambierà le sorti di quella piccola comunità.
Zaia sale al secondo posto
Secondo posto per l’amministratore che vanta il primato di essere tra i più popolari e amati d’Italia, Luca Zaia. Il Presidente della Regione Veneto continua a mietere successi grazie ai suoi libri sempre in vetta alle classifiche come il suo ultimo lavoro: Fa’ presto vai piano (Marsilio) – La vita è un viaggio passo a passo. La sua avventura a metà degli anni ’80 quando era un diciottenne pieno di grandi sogni e si muoveva per le strade d’Europa a bordo di una 2 Cavalli. “Le esperienze che affrontiamo nella vita non ci lasciano solo ricordi: sono l’essenza stessa del viaggio di ciascuno di noi”.
Volo ai piedi del podio
Sempre tra i primi nel medagliere uno scrittore che è anche attore e conduttore: Fabio Volo, Tutto è qui per te (Mondadori). Una vicenda costruita sulla linea d’ombrache ognuno di noi prima o poi si trova a superare, in età diverse e a volte inaspettate. L’importanza di mettersi in gioco in amore tra romanticismo e riflessioni sulla vita quotidiana. Ci piace molto la frase in copertina: “Sei la cosa sbagliata di cui avevo bisogno” e anche la citazione dei Pink Floyd: “Open your heart, I’m coming home”.
Cazzullo non molla
C’è un bravo giornalista in classifica da molto tempo, il suo nuovo saggio è ricco di preziose notizie e aneddoti. Aldo Cazzullo elabora una straordinaria ricostruzione di un mito senza tempo: Quando eravamo padroni del mondo (HarperCollins). Il mito di Roma svelato in ogni dettaglio partendo dal significato del potente simbolo utilizzato da tutti gli imperi mondiali, da Roma all’America: l’aquila. L’Impero Romano non è mai caduto racconta lo scrittore, tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani. Le parole della politica derivano dal latino: popolo, re, Senato, Repubblica, pace, legge, giustizia. Kaiser e Zar derivano da Cesare, romani sono i nomi dei giorni, dei mesi, delle strade. Gli antichi romani hanno saputo affrontare questioni spinose come razzismo, integrazione, cittadinanza.
Il cuore di Isabel
Ci sono vicende che arrivano dritte al cuore come quelle che racconta con passione e bravura la grande Isabel Allende: Il vento conosce il mio nome (Feltrinelli). Una storia intima, tragica e nello stesso tempo universale. Due protagonisti che in epoche diverse vengono separati in giovane età dalle loro famiglie: Samuel, bimbo ebreo (il padre scompare nel 1938 durante la Notte dei cristalli) e Anita che nel 2019 ha sette anni. Per sfuggire ad un pericolo imminente nella sua terra, il Salvador, cerca rifugio con la madre negli Stati Uniti, ma la nuova politica di separazione famigliare le divide e lei si trova sola in un centro di accoglienza.
E chi smuove Follett?
Facciamo un salto nel buio per trovare la luce, anzi per leggere il quinto straordinario capitolo della saga di Kingsbridge: Le armi della luce (Mondadori) di Ken Follett. Eroine ed eroi che si battono per un futuro libero dall’oppressore. La biografia di uno dei più celebri autori di best seller sembra uscire da una novella di Dickens. Ken Follett non aveva grandi possibilità economiche e deve tutto il suo sapere alla biblioteca pubblica con un’infinità di libri che da bambino leggeva gratuitamente. “Se uno non è lettore non può essere neanche scrittore”ha confessato.
Un gradito ritorno
Torna in classifica Mauro Corona: Le altalene (Mondadori). Il racconto da sopravvissuto dello scrittore alpinista originario di Erto, che al momento della tragedia del Vajont aveva tredici anni. Il titolo del romanzo diventa una metafora della vita che ha smesso di oscillare, come quelle altalene mute e vuote sospese nel tempo. Un racconto che colpisce al cuore; nemmeno la luna secondo lo scrittore è più tornata da quella notte, è una luna diversa perché quella vecchia non vuole più saperne. Ma questa volta Mauro Corona ha colpito anche gli spettatori con una delle sue classiche sfuriate in diretta durante il programma di Bianca Berlinguer. Sintesi dello scontro: la casa editrice del libro e Marina Berlusconi che non vuole parlare con lui. “Se affossate questo libro come gli altri 30, io con voi non mangerò il prossimo panettone”. Bianca Berlinguer rileva che non è quella la sede adatta per parlarne e Corona conclude: “Lei è una persona indisponente, forse neanche più in Mediaset mi vedrete più”.
Evidentemente siamo molto lontani dalle atmosfere di Christmas Carol.
Buona lettura e Buone Feste!
Dott.ssa Elisabetta tanti auguri di buon Natale a Lei e al personale della libreria Lovat, grazie per farci compagnia e informarci in modo intelligente ogni settimana. Il racconto natalizio di Charles Dickens è veramente uno dei testi fondamentali, conosciuto a scuola e poi da grande anche con i cartoni e film, sprigiona tutti i valori e i sentimenti che si dovrebbero avere tutto l’anno, ma in particolare a Natale. Sono contento che la Dott.ssa Francesca Giannone sia la vincitrice della classifica natalizia, del resto sono molti mesi che si mantiene stabile ai primi posti, quindi è stato anche il libro scelto per i regali. Pur avendo tanta simpatia per il Governatore Luca Zaia, credo che questo testo sia stato <> per essere una strenna natalizia ed anche il titolo è un ossimoro un po’ banale. Il testo di Mauro Corona mi sembra un giusto omaggio alle vittime del Vajont. Non conoscevo la vicenda televisiva, ma a volte certe vicende che vediamo sembrano costruite appositamente per attirare gli spettatori. Auguri a tutti.
Buon Natale con tanti bei libri da leggere! Auguri cara Elisabetta, sempre brava e illuminante. Un augurio per un futuro di pace a tutti
Grazie Elisabetta! Sempre ci aggiorni con piacevoli novità!!
Come sempre bravissima e spumeggiante.