L’artista bellunese Vincenzo Munaro è stato insignito del Leone d’Oro del Consiglio della Regione Veneto. Per il presidente Luca Zaia: “è certamente uno dei più efficaci ‘ambassador’ della terra Veneta”. Consegnato a Grado, durante l’evento al Grand Hotel Astoria, il riconoscimento merito di una vita dedicata all’arte. A consegnare il premio, su delega del presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, è intervenuta la Consigliera Silvia Cestaro. Lo scultore e pittore, originario di Funes di Chies d’Alpago, è stato presentato nell’occasione dal direttore artistico di Grado Teatro, Tullio Svettini, che ha saputo raccontare la vita di Munaro evidenziando le persone che l’hanno caratterizzata fin dalla sua formazione come Francesco Messina e Armando Pizzinato.
La Cestaro premia Vincenzo Munaro
“Per Vincenzo Munaro ci voleva qualcosa di unico e la targa della Regione Veneto lo è” ha esclamato la Cestaro, sottolineando anche la rarità con cui viene concesso. A sostenere il merito di questo conferimento alcune righe del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia che ha evidenziato come Munaro “con la sua passione, con la sua arte, con la sua cultura e visione è certamente uno dei più efficaci ‘ambassador’ della terra Veneta”. A fare gli onori di casa c’era il commissario del Comune di Grado, Augusto Viola. Da poco nominato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per la provvisoria amministrazione, dovrà portare l’isola a nuove elezioni. Lo definisce un compito gravoso, ma che sta affrontando con grande entusiasmo e soddisfazione. Merito della grandi potenzialità del territorio graisano che si presenta articolato, composito, ricco dal punto di vista economico, culturale e sociale. Con elementi che appartengono tanto alla storia veneta che del Friuli-Venezia Giulia.
Vincenzo Munaro e le tende di Sissi
“Questo filo invisibile, ovvero molto visibile attraverso l’artista Munaro, lega le due terre e le due popolazioni che hanno sotto molti aspetti la medesima storia. E Munaro riesce a rappresentarla, arricchirla, a ricordarcela, a rinnovarla sempre giorno dopo giorno con la sua arte pittorica, ma anche con le sue sculture”. Mentre l’artista era in piedi, a fianco della sua ultima opera importante intitolata “Le tende di Sissi”, ossia della consorte dell’ultimo Imperatore d’Austria e Re di Ungheria, Francesco Giuseppe, richiamando quindi la storia del turismo austriaco a Grado, appariva visibilmente commosso.
Le sue dichiarazioni
Per lui la chiusura di un cerchio: “E’ stata una grande sorpresa. Perché ricevere un riconoscimento così raro, per pochi come ha detto la Cestaro, vuol dire che mi amano e mi stimano. Da cittadino di Chies d’Alpago e di Funes rappresenta il coronamento, da quando sono partito nel ‘63”. Un ritorno a casa a pieno titolo. E Vincenzo Munaro a 76 anni, per lo più dedicati all’arte, si svela e ci racconta che riconosce quale suo riferimento e maestro unico, Pablo Picasso. Non nello stile, che non “traduce molto”, ma perché da Picasso ha imparato “cosa vuol dire fare un segno e cosa vuol dire passare gradualmente poi a dipingerlo o a scolpirlo”. Non si fa arte per passione, secondo Munaro, quella dell’artista è una vera e propria vocazione. Una chiamata che ti condiziona tutta la vita e a cui ci si dedica inevitabilmente e interamente fino alla fine.