Sarà il periodo, sarà che le giornate si accorciano e si irrigidiscono, ma entrare nello storico negozio e nello stabilimento di Loison, a Vicenza, è come compiere un viaggio. Tutto si illumina, si intiepidisce e si profuma. La memoria olfattiva è la più forte che ci è concessa e Loison dal 1938 profuma di dolce, di canditi, di lievito e creme trasformandosi in un profumo casalingo e inconfondibile.
L’azienda Loison
Stiamo parlando di una delle aziende che da oltre 80 anni si fa portavoce della cosiddetta Arte Bianca in Italia e nel mondo. Di strada se n’è fatta molta da quando Alessandro Loison inizia a muovere i primi passi nel mondo della panificazione, sarà poi il figlio Tranquillo e a sua volta il nipote Alessandro che porteranno avanti l’azienda. Un marchio che vedrà fisicamente la luce negli anni ’70, un marchio ispirato alla firma stessa del titolare riportata in rosso sgargiante. Dalle fatiche della guerra fino al boom economico, dal pane ai dolci e alle creme, dal primo forno nel 1934 alla Targa d’oro delle Tre Venezie del 1974 e nel 1979 ottiene il premio Mercurio d’Oro per il valore commerciale, lo spirito imprenditoriale, la qualità e la serietà professionale.
Loison oggi
Oggi alla guida c’è Dario Loison con una gestione rivoluzionaria e coronata dal successo. Rivoluzionaria al punto che il panettone Loison è stato acquistato in passato dal Comune di Milano per regalarlo ai milanesi!
Dario Loison, ha preso in mano l’azienda nel 1992 e accanto a lui lavora raffinata, organizzata e affidabile, la moglie Sonia Pilla, che si dedica alla creazione del packaging Made in Loison unico e inconfondibile. Il marchio si distinguerà come Sonia design. Con loro anche il figlio Edoardo.
Cos’è cambiato dal 1934?
“Direi tutto. Loison nel 2020 la definisco come “gourmet luxury digital company”. Le tre parole chiave che ci hanno caratterizzato nel tempo sono innovazione, disintermediazione ed efficientamento produttivo. Se vogliamo, potremmo dire che è questo quello che sento caratterizzi l’imprenditoria del Nord Est: la possibilità di unire il duro lavoro con una visione globale. Grazie alla mia esperienza maturata all’estero e alla conoscenza delle lingue, nel 1996 avevamo già un sito e siamo stati in grado di cogliere le potenzialità e l’opportunità che rappresentava quella strana cosa chiamata “internet” o “web”. Quello che oggi è per noi il digitale. Un vantaggio che in quel periodo storico ci ha permesso di essere un passo avanti rispetto agli altri. La qualità “made in Italy” era molto ricercata ma non ancora completamente disponibile. Grazie alla nascita della rete, siamo stati in grado di raccogliere informazioni in tempi e in quantità che fino a quel momento non erano possibili, ci ha permesso di tracciare le linee per interfacciarci con mercati globali e da allora non ci siamo mai fermati”.
Quali sono gli aspetti innovativi che portano un marchio così antico come Loison verso il futuro?
“Abbiamo valorizzato e ottimizzato. Valorizzare ogni dettaglio significa per noi diffondere valori e cultura in quello che è un mercato in continuo mutamento e con richieste specifiche in continua evoluzione. Non dimentichiamo da dove arriviamo e a testimoniarlo sono le piccole cose. Per esempio, le nostre creazioni dolciarie sono accompagnate dal libriccino per il cliente. Questo crea e diffonde valore insieme al prodotto realizzato con la massima qualità. Questa è la nostra forza, ciò che ci contraddistingue. Valorizziamo ogni cosa: sono 17 anni consecutivi che con quello che sembra un dettaglio, è per noi la massima diffusione della nostra arte. Salvaguardia del patrimonio artigianale e diffusione della cultura del buon cibo.
Questi valori aziendali vengono rappresentati in ogni direzione, ancor più dalla Biblioteca e dal Loison Museum (NdR: unico in Italia per l’Arte Bianca): il Museo del Gusto dell’arte della panificazione e della pasticceria artigianale che si compone di una sala espositiva e di una educational room riservata alle visite aziendali e alla didattica per le scuole e gli atenei universitari. Queste saranno testimonianze del tanto lavoro e impegno che con mio figlio Edoardo arrivano a quattro generazioni aziendali. È un continuo domandarsi cosa si più fare di più e meglio, ora ci siamo affacciati al mercato globale. Abbiamo i nostri Food Ambassador tra Portogallo, Malesia e Australia che diffondono il marchio e ciò che rappresenta, siamo stati tra i primi in assoluto a lanciarci sullo shop online e sullo smart working che noi pratichiamo da tempo al di là della spinta dovuta agli ultimi mesi”.
Il 2020 è un anno particolare e ci stiamo avvicinando al Natale: i bambini sono i protagonisti…come mai?
“Lo dicevano che l’anno del Topo sarebbe stato un anno infausto. Come tutti, anche per noi ci sono stati mesi non semplici e i bambini rappresentano la fiducia e la speranza per il futuro… Ma è qui che subentra il contributo di Sonia… Ha utilizzato fotografie di bambini che conosciamo, figli di amici, di dipendenti. Per ricreare un’atmosfera che allontanasse il brutto tempo presente e facesse pensare soprattutto alla speranza”.
In realtà i bambini per Loison sono molto, molto di più. Si parla di processo creativo ma anche di quel bambino che in realtà sopravvive sempre dentro di noi. Sonia quando crea i packaging per i prodotti, certamente può contare su una forte base culturale dovuta agli studi in storia dell’arte e dell’antiquariato. Ma è da quanto vede ogni giorno che Sonia trae la vera ispirazione: da una chiusura celtica a un mantello che le servono per creare il packaging giusto che fa sognare e ci porta lontano. Un packaging che sembra essere cucito addosso al prodotto. Sartoriale. Su misura.