Sono ancora considerati minori perché gli mancano pochi giorni per compiere 18 anni. Ma sanno già come delinquere meglio degli adulti. Ogni tanto qualcuno propone di anticipare a 16 anni la capacità di votare. Altre volte l’abbassamento dell’età riguarda la patente di guida. Nessuno, neppure il ministro Nordio ha mai pensato che prima dei 18 anni si delinque come un criminale. Infatti, il problema della sicurezza nelle grandi città è compromesso dalle baby gang. Quelli della mia generazione, per darci arie da grandi, fumavamo o ci facevamo crescere i baffi. Oggi per emulare gli adulti stuprano persino bambine di 13 anni. Com’è possibile esserci ridotti così? È la politica bipartisan si volta dall’altra parte. E intanto per vantarsi questa generazione non si fa scrupolo a fotografare le mutandine di una ragazza che si era ubriacata in spiaggia ad una festa per postare le foto sui social. Aiutarla, invece, no?
Lasci a Giorgetti i problemi finanziari e si preoccupi di un’Italia che fotografa le mutandine delle minorenni
Sono sempre del parere di lasciare i problemi finanziari a Giorgetti, che se ne intende, e la politica del governo si dedichi ai problemi della società che sta andando sempre più a rotoli. Ormai purtroppo alle aggressioni e agli stupri ci stiamo abituando e non ci fanno più impressione, neppure se a compierli sono minorenni. Ma a Latina è successo un episodio raccapricciante che dovrebbe essere un campanello d’allarme per il nostro crollo morale.
Se ci abbassiamo a fotografare le mutandine
Se ne occupi, onorevole Premier. È un problema gravissimo, quasi quanto lo stupro. Lasci stare la manovra finanziaria, di cui, benché complicata, si finisce sempre per trovare la soluzione. Durante una festicciola, mentre ballava, una ragazza di 16 anni è svenuta sulla pista. Anziché soccorrerla, tutti i suoi amici, armati di micidiale fotocellula, le hanno sollevato la gonna per fotografarle le parti intime e postarle su Facebook. Avrebbe mai immaginato, gentile Signora, che l’Italia si sarebbe ridotta così? L’educazione, la civiltà, la morale, anche la sensibilità cominciano dalla scuola. Bonifichiamo le zone infette. Tentiamo di rifare il paese di eroi, poeti, santi e navigatori. Per ora siamo proprio un paese di merda, altro che nazione. E se ne rendono conto anche all’estero. Chieda al generale se queste persone posseggono le caratteristiche identitarie dell’italiano.
Molti nemici, molto onore, diceva la buon’anima. Ma adesso sono tanti, troppi, e la maggior parte ce li abbiamo in casa. I nemici siamo noi stessi. Quindi, non abbiamo difesa. Una ragazzina sviene e nessuno l’assiste. Anzi, si approfitta di fotografarla in mutandine. Non esiste la tipologia di reato – la mancanza di soccorso e la pedopornografia non sono adeguati alla gravità del comportamento. Il fatto non è previsto dal codice penale perché il legislatore non poteva immaginare che si arrivasse a una tale bassezza.
Dalle mutandine a chi, secondo qualcuno, se la va a cercare
Meno male che a Caivano, onorevole Premier, non ha raccomandato alle ragazze di non ubriacarsi per evitare di incontrare, poi, il lupo, come consiglia il suo compagno su Rete4. O magari di farsi fotografare le mutandine. Sarebbe più educativo e consapevole della responsabilità che lo investe se Giambruno raccomandasse agli uomini di non approfittare delle ragazze in un momento di debolezza. Per di più avete una bimba che crescerà in questa società deviata e un giorno potrebbe essere indotta a bere da qualche mascalzone.
Il problema degli stupri non deve essere a carico delle donne, ma dell’intera società. Non è solo il fatto delle mutandine. Il fatto è che nonostante la libertà sessuale di cui i giovani oggi godono, per eccitarsi sentono il bisogno della violenza di gruppo, che è contraria a qualsiasi normalità psicologica, fisica e sentimentale. Quindi, gentile Signora, confidiamo nella sua saggezza per indurre il suo compagno di essere, dall’alto del suo ruolo di comunicatore, più educatore che giudice.
Mussolini ha incaricato la nipote Alessandra di ricordare che un vero fascista protegge la donna, che è sempre vittima. Come mai un post fascista le attribuisce la colpa di bere? Questo Giambruno ogni volta che apre bocca dice sciocchezze. Oggi ha detto che “Giorgia non si è mai permessa di suggerirmi cosa dire”. Un gentiluomo direbbe “non mi ha mai suggerito cosa dire”. Ma discutere su ciò che è più opportuno fare o dire per una coppia è normale, tanto più se uno dei due è Presidente del Consiglio. Ma lui è il maschio.
Dalle mutandine fotografate al problema degli sbarchi
Continuano gli sbarchi a ritmo serrato e sono più che raddoppiati rispetto agli anni scorsi quando eravamo all’opposizione e biasimavamo l’incapacità della ministra dell’Interno Lamorgese che ora se la ride. Anziché ammettere che non ci sappiamo fare, il ministro Urso lamenta che l’Europa non può lasciarci soli nel problema delle migrazioni. Dimentica che Ursula Von der Leyen ha sprecato 105 milioni che abbiamo fatto dare al dittatore tunisino credendo che potesse proteggere le nostre coste. Secondo il sindaco di Trieste, complice dei migranti è l’Unione Europea, che se ne serve contro la Meloni e per mettere in crisi il governo. Sarebbe opportuno consigliargli un bravo medico.
Dall’aereo del mistero allo spiraglio di pace
Voi credete davvero che Prigozhin sia stato così stupido da salire su quell’aereo destinato a precipitare appena decollato? Sono stati sacrificati l’equipaggio e 15 mercenari – scelti certamente i più polemici e petulanti – per simulare una resa dei conti. Putin sapeva che Prigozhin, al corrente di tante sue malefatte e segreti di stato, si era certamente cautelato. Una volta deceduto sarebbe emerso il suo testamento spirituale con rivelazioni per il Cremlino molto compromettenti. Quindi non poteva ucciderlo. Hanno trovato un compromesso. Farlo sparire simulando l’incidente di un aereo su cui lui non c’era ma il suo nome figura sulla lista dei passeggeri. Poi ci dicono che hanno controllato il DNA, ma chi può verificarlo. Bisogna apprezzare l’insolita sensibilità di Putin, che abitualmente non ha molto rispetto per la popolazione innocente, per avere programmato il crash in una zona desertica in modo da non coinvolgere nessun altro.
Né l’Europa, né la società occidentale e meno ancora l’Italia sono intervenute seriamente per fare cessare il fuoco in Ucraina. Eppure abbiamo corso tutti un bel pericolo con la guerra a un passo da noi. Ci siamo limitati a fornire armi agli aggrediti. Oggi si apre forse – seppure in molti sono contro ogni tipo di dialogo con l’aggressore -uno spiraglio di pace nell’impari guerra tra Russia e Ucraina. Zelensky ha finalmente capito che non si può vincere solo difendendosi. Ha capito pure che, considerando il rapporto di forze tra i due paesi, Putin, che aveva programmato di invadere il territorio ucraino in cinque giorni, ha già fatto una figuraccia, quindi è come se fosse stato sconfitto. Questo risultato nessun accordo potrà cancellare né fare dimenticare. Qualsiasi diversa conclusione accamperanno i russi, lo smacco che il paese invaso ha inferto alla grande potenza militare rimane indelebile.
Adesso, smorzata la voglia di vendetta, per chiudere il contenzioso, Zelensky è disposto a concedere a Putin la proprietà della Crimea, che può essere una concreta base di trattativa. La giustizia sarà eventualmente stabilita dal tribunale dell’Aia e dall’Onu, non quella rappresentata dalla politica, ma dai cittadini, e poi dalla Storia. Con la scusa che la Democrazia deve funzionare anche in periodo di guerra, Zelensky indice elezioni politiche presidenziali. Godendo in questo momento del 90% dei consensi, è sicuro di essere riconfermato alla guida dell’Ucraina per altri 5 anni.
Mutandine e strani suicidi
A proposito di mistero, certo molto meno importante sul piano della Storia ma non meno significativo su quello della Verità, quello legato al suicidio di Luca Ruffino, presidente di Visibilia, l’azienda che aveva acquistato da Santanché. Soprattutto i familiari, non solo la procura, dopo le analisi sul cadavere, che escludono un intervento estraneo, sono increduli per l’insolito comportamento del congiunto. Certo, un adeguato motivo deve esserci perché non è stato un gesto d’impulso, ma programmato con meticolosa cura e realizzato con precisione. Come se Ruffino avesse organizzato un omicidio perfetto su se stesso. Senza movente apparente e senza neppure una traccia. Ma l’omicidio perfetto non esiste. Quindi, prima o poi si scoprirà perché si è ucciso o chi lo ha indotto, magari ricattandolo, a suicidarsi.
Con la collaborazione dei familiari, che giudicano assurdo il comportamento di Ruffino, continuano le indagini con l’esame del computer e del cellulare del suicida che ha lasciato tante disposizioni, ma nessuna spiegazione.
Il generale non dorme mai e fa copiaincolla
Il libro del generale va a ruba. Lo compra soprattutto gente che non è abituata a leggere, attratta da ciò che loro stessi pensano degli omosessuali, degli immigrati e delle altre banalità trattate. Proprio roba da caserma, che il Presidente Mattarella definisce contrario ai dettami della Costituzione, perché impregnato di disprezzo per la diversità. Non contiene un’analisi sociale dei problemi né suggerisce rimedi. È una serie di insulti ideologici pieni di errori e di testi copiati da altri senza citare la fonte.
Però, suscita l’interesse di coloro che odiano chi è diverso, pur avendone spesso qualcuno in casa. Anzi, proprio per camuffarlo ostentano disprezzo. Dice il Presidente della Repubblica che, invece, un servitore dello stato, specie se in divisa, deve avere rispetto per la diversità, non dileggio. E poi, se qualcuno è gay – nessuno decide di esserlo – che deve fare? Come si deve comportare? Qualcuno dovrebbe informarlo che l’odio che lui diffonde senza saperlo è di tipo tribale, non caratteristica italica né cristiana, ma proprio delle tribù che lui addita al disprezzo.
I sostenitori del generale, intanto, affilano le armi. Il direttore della Gazzetta di Lucca augura una morte immediata e dolorosa alla lettrice che critica l’iniziativa del quotidiano di presentare il libro. Non mancheranno altri episodi macabri di solidarietà, finché arriverà il giorno – certamente molto prima delle elezioni europee – in cui ammiratori e ammiratrici dimenticheranno il generale e il suo libro perché attratti da una nuova iniziativa. Però, nulla è inutile, “neppure la peste”, dice don Abbondio. Quindi, le adesioni al libro di acrimonia possono trasformarsi in un censimento politico, più preciso dei sondaggi.
Sarebbe meglio leggere libri istruttivi per imparare qualcosa di utile per la vita. Magari si eviterebbero le foto alle mutandine di ragazze in difficoltà. Invece del Grande Fratello o Ballando con le Stelle e analoghe banalità, guardiamo ogni tanto un TG o leggiamo un giornale per sapere che cosa succede nel mondo. Nella beata ignoranza in cui viviamo, siamo sprovveduti che per risparmiare andiamo in vacanza in Paesi in cui la vita costa di meno e molti tornano con intossicazioni alimentari.
I risparmiatori possono comprare il debito pubblico
Perché mendicare all’Europa maggiore tolleranza nella costruzione della legge finanziaria? Il governo dovrebbe suggerire ai risparmiatori – certo, il prelievo alle banche non agevola questo progetto – di investire in titoli di stato per ridurre il debito pubblico. In modo da pagare gli interessi agli italiani anziché alle banche straniere che ci prestano i soldi. Il nostro, infatti, è un paese ricco – molto ricco e per questo viziato – con un risparmio triplo del debito pubblico. Quasi 6mila miliardi di euro, oltre a tutti i depositi all’estero e nei paradisi fiscali, contro 2800 miliardi di debito. Potremmo comprarlo tutto. Ma facciamo la figura dei pezzenti con le agenzie di rating e di fronte al mondo intero.
Quando l’economia è in crisi la povertà aumenta. Ecco perché era provvidenziale il reddito di cittadinanza soprattutto per i cinquantenni per i quali è difficile, se perdono il lavoro, trovarne un altro. Tanto più che non sono nemmeno capaci di rubare perché brava gente. Però, per mantenere la famiglia qualcuno dovrà provarci, finirà in prigione e la famiglia sarà rovinata. Questo delitto peserà sulla nostra coscienza.
Purtroppo, concepito da esordienti presuntuosi e arroganti, che l’hanno realizzato male, in passato il reddito di cittadinanza ha consentito truffe e abusi. Come pure il Superbonus che poteva mettere in moto l’economia. Sarebbe stato geniale se fatto all’80%, mentre al 110% ha consentito l’aumento vertiginoso dei costi e del materiale, spesso di scarto – infatti, ci sono stati anche incendi con gravi conseguenze – perché il committente non aveva interesse di controllarli. Non sarebbe il caso di migliorare queste leggi utili socialmente anziché abolirle? Però, viene più facile distruggere che costruire.
Sempre colpa degli altri
Fino a qualche giorno fa credevamo di essere il paese leader dell’economia e della crescita del PIL, superiore persino a quello degli Stati Uniti e della Cina. Improvvisamente, alla vigilia della manovra finanziaria, ci confessano che la coperta è corta e dobbiamo stringere la cinta. Ovviamente la colpa è dei predecessori. Ma nessuno ha colpa sulle mutandine fotografate.
Salvini non lo ha capito e talvolta sembra considerare Giorgetti un avversario, che, invece, cerca di farlo ragionare e ricordargli che la Lega è al governo per fare gli interessi del paese, non del partito. Ma lui, esuberante e tenace, avendo ambizioni da Premier, non lo capisce.
Tajani, invece, moderato ed educato, persino timido, ha quasi timore di interferire nella gestione del potere della destra. Se contesta una decisione della Premier, perché qualcuno glielo suggerisce, sente il bisogno di tranquillizzarla precisando di non avere alcuna intenzione di creare problemi al governo.
Il BRICS – acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – ha tenuto il primo convegno a Johannesburg. Il proposito è smantellate il potere e la supremazia del dollaro. Crescendo l’iniziativa anti USA, tanti altri paesi chiedono di poter aderire, credendo che sia il numero a determinare il successo. Non si rendono conto che non basta cospirare. Sono necessarie diverse componenti che il BRICS non possiede – esperienza, cultura, tutela dei diritti umani, libertà, democrazia e soprattutto credibilità – e senza le quali si può solo odiare e complottare.