L’ Arsenale di Venezia sempre più al centro delle iniziative della città di Venezia e della sua collocazione nel panorama internazionale. Una serie di contributi nuovi per una realtà che, fino a qualche anno, era ancora chiusa nel suo isolamento ed inaccessibile alla conoscenza e possibilità di accesso da parte della cittadinanza veneziana.
Arsenale di Venezia e un nuovo corso
Il nuovo corso impresso da qualche anno dalla Marina Militare, in collaborazione con il comune di Venezia, risulta rafforzato e consolidato anche grazie all’opera dell’Ammiraglio Andrea Petroni, comandante dell’arsenale, con il quale sono state realizzate diverse iniziative che coniugano aspetti sportivi ad attività culturali e dibattiti. Il bacino e le splendide strutture dell’arsenale sono state questa volta scenografia della cerimonia di premiazione della regata velica denominata Nastro Rosa, giro d’Italia a vela organizzato dalla marina militare, difesa servizi e Ssi sport eventi.
Un giro d’Italia a vela
Articolata in sette tappe da Genova a Venezia la regata velica costituisce il giro d’Italia organizzato dalla marina militare italiana, attraverso i suoi partner operativi. È una regata impegnativa per giovani atleti di livello internazionale, che regatano su diversi tipi di imbarcazione.
L’offshore Figaro 3, barca da regata utilizzata per le tappe di trasferimento, che si affianca agli inshore Waszp, barche più piccole che permettono di realizzare virate acrobatiche attorno alle boe ed a contatto con il pubblico, ed infine i wing foil, speciale windsurf con una deriva fatta a foil, che permette di volare sull’acqua e di compiere evoluzioni a velocità elevate estremamente spettacolari.
Alla gara hanno preso parte, inoltre, alcuni atleti disabili, a bordo degli Hansa 303, speciali imbarcazioni progettate per essere gestita in completa autonomia da atleti con difficoltà motorie.
Arsenale di Venezia e regata: binomio vincente
La regata ha sviluppato lungo il suo percorso una serie di iniziative ed incontri. Che, nelle sue diverse tappe, hanno coinvolto gli operatori e le comunità delle città toccate. Con l’obiettivo di diffondere la cultura del mare e della navigazione, legando i diversi aspetti della vela moderna con le realtà territoriali local. Insieme alle tradizioni culinarie e gli stili di vita.
Lollobrigida presente all’Arsenale di Venezia
Nella giornata finale della premiazione che si è tenuta in Arsenale, si è vista la presenza del ministro della agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, del ministro della giustizia Carlo Nordio e dei rapporti con il parlamento Luca Ciriani, che hanno presieduto la cerimonia, assieme al capo di stato maggiore della marina ammiraglio Enrico Credendino, ed a numerose autorità civili e militari.
Il ministro Lollobrigida ha lanciato la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco che nasce dalla costatazione che le cucine di Francia, Giappone, Messico e Corea già risultano tutelate da questo riconoscimento. Ed appare singolare che la realtà culinaria del nostro paese non lo sia.
Spazio anche alla cucina
Prima ed oltre che alla tutela della cucina italiana, la cui assoluta preminenza nelle tavole e nei gusti di tutto il mondo non risulta contrastata, secondo la proposta conta evidenziare come essa sia il frutto di un complesso di elementi particolari ed unici. Come la produzione, la sostenibilità ambientale e sociale, la storia e la cultura che ne sono il fondamento. Proprio ciò che trova tutela nei criteri culturali di classificazione dell’Unesco.
La proposta, formulata al ministero dalla fondazione della cultura Beniamino Artusi e fatta propria dal ministro, parte dall’idea di rappresentare l’eccellenza italiana attraverso la sua cucina. Esaltando la particolarità complessiva della cultura del nostro paese, nella quale l’elemento culinario risulta fondante.
L’idea di una cucina italiana patrimonio dell’Umanità
Secondo questa organizzazione internazionale può risultare patrimonio dell’Umanità un fenomeno o una realtà che possa essere giudicata secondo sei criteri di carattere culturale. Tra i quali rappresentare un capolavoro del genio creativo umano o apportare una testimonianza unica o eccezionale di una particolare tradizione culturale. Oltre ad altri quattro criteri di carattere naturale relativi all’interazione con l’ambiente.
La candidatura verrà valutata nel 2025 e pone il complesso mondo della proposta culinaria italiana. Fatto di ottimi cibi e di sapienti capacità di abbinamento, in un’ottica di proposta e di incentivazione ulteriore dell’offerta italiana.
La cucina ha una importanza molto rilevante
Un settore economicamente molto rilevante che fattura oltre 60 miliardi di euro solo nel settore del food. Ma che tende anche a diffondere la cultura e la consapevolezza della complessità e della particolarità del cibo del nostro paese, nel mondo. Sono attualmente in corso numerosi attacchi alle nostre esportazioni che derivano dalla pratica sempre più diffusa della contraffazione o del cosiddetto italian sounding. Ossia l’utilizzo di denominazioni e/o presentazioni di prodotti alimentari che richiamano una presunta origine italiana. Per indurre in errore consumatori non consapevoli, o semplicemente non esigenti.
Dall’Arsenale di Venezia alla ribalta mondiale
La partita pone in discussione tanto una catena di produzione e distribuzione del prodotto, che deve contrastare prezzi ed offerte tanto più concorrenziali quanto meno qualificato è il prodotto, quanto la diffusione di prodotti alimentari di qualità che, come sottolineato dal ministro, spesso identificano e qualificano il nostro paese sullo scenario internazionale.
Questo secondo aspetto, meno legato alle necessità ed agli interessi economici delle imprese ad una preminenza oggettiva sui mercati, assume un aspetto di proiezione dell’italian way of life. Che pone la cultura del cibo di qualità come uno dei suoi pilastri, ed interessa e riguarda l’immagine del nostro paese sulla scena internazionale.
L’Amerigo Vespucci testimonial per la cucina italiana
La connessione tra la cultura del cibo e la tradizione marinaresca italiana è anche uno dei temi sottostanti al giro del mondo che l’Amerigo Vespucci sta compiendo. Attraverso il quale verranno anche diffusi, nei vari eventi collaterali realizzati nei diversi scali, gli elementi della italianità del cibo e della nostra cultura in generale.
L’export alimentare italiano, bandiera del buon cibo in tutto il mondo, realizza delle cifre estremamente importanti e significative. Che per il Veneto raggiunge la bella cifra di 82 miliardi di export su un totale nazionale di 622. Raggiungendo pertanto il 13 % del totale in valore.
Dall’Arsenale di Venezia partono le punte di diamante del Veneto
Ma è sotto il profilo del bene immateriale del fascino e dell’ospitalità che va coniugata alle bellezze ambientali ed alla qualità della vita. Che assume certamente un valore più elevato nella cornice dell’offerta della nostra regione che unisce sapori materiali a suggestioni immateriali, nelle sue numerose e splendide città d’arte.
La regione del Veneto ha nella sua produzione vitivinicola una delle sue punte di diamante. Come ricordato dal presidente del ICE (istituto per il commercio con l’estero) Matteo Zoppas, arrivando ad esportare 800 milioni di bottiglie di prosecco l’anno in tutto il mondo.
Anche la Zaccariotto evidenzia l’importanza dell’Arsenale di Venezia come centro di aggregazione per innumerevoli attività
L’assessore veneziano Francesca Zaccariotto ha evidenziato come la città lagunare si caratterizzi come la capitale della vivibilità sostenibile nei suoi diversi aspetti. Tra i quali anche l’attenzione e la valorizzazione del patrimonio immateriale dell’alimentare, della cultura e della raffinatezza del cibo e del suo ruolo ed importanza nella vita quotidiana.
A chiudere Stefano Pepe
Infine il presidente della federazione cuochi del Veneto, Stefano Pepe, è stato premiato dal ministro Lollobrigida quale testimone della cucina tradizionale veneta. E’ stato ricordato come nella nostra cucina regionale siano oramai incorporati elementi di altri paesi, come l’uvetta o il baccalà, segno anch’esso di come la cucina sia legata alle attività marinare ed alle loro capacità di collegare ed unire tradizioni e mondi diversi, in una nuova dimensione. Testimone lui stesso, originario della Campania, del progressivo intersecarsi delle realtà nell’ambito della cucina.