Marco Zecchinel è il presidente di Confapi Venezia, è stato appena confermato al vertice dell’Associazione delle Piccole e Medie Industrie della Città Metropolitana di Venezia. Nato a San Donà di Piave, 49 anni, è amministratore delegato di Tergas Srl, azienda che si occupa della distribuzione di gas compressi industriali, medicali, alimentari, refrigeranti e antincendio, con sede a Noventa di Piave. Ha anche fondato Sodagas, azienda produttrice di gasatori d’acqua domestici e cilindri CO2 compatibili. Sostenitore di numerose società sportive, è pure il presidente dell’Associazione Ciclistica Veloclub Tergas – AVIS.
Zecchinel all’unanimità
Eletto all’unanimità, Zecchinel può contare su una squadra di imprenditori rappresentativi dei settori economici trainanti sul territorio metropolitano. Del consiglio direttivo Confapi fanno parte: Marco Dall’Acqua (Veneziana Restauri Costruzioni) con delega allo sviluppo territoriale e presidente del mandamento di Portogruaro; Roberto Dal Cin (La Corte dei Baroni) con delega al turismo, è presidente mandamentale Jesolo; Alessia Rossi (MAW) con delega agli eventi e al networking; Corrado Secchi (So,Ge.Di.Co) con delega ai rapporti industriali, referente categoria Unionmeccanica Confapi Venezia.
Silvia Sardena (Tonucci & Partners), delega agli affari legali; Bianca Cori (Di.Qu.), presidente gruppo donne imprenditrici Confapi Venezia; Riccardo Florian (Gotaway), presidente categoria Trasporti e logistica Confapi Venezia; Davide Fusaro (Fusaro Impianti), presidente mandamentale Rovigo; Luciano Furlanetto (European & International Markets); Pierangelo Maren (Novaltec Group), presidente mandamentale del Miranese; Giannino Ragazzo (Laguna Dodici), presidente mandamentale Riviera del Brenta; Sonia Saccon, dottore commercialista e revisore contabile; Elia Stevanato (Stevanato Prodotti e Lavori Speciali), presidente Gruppo giovani imprenditori Confapi Venezia; Massimiliano Stocco (Stox), presidente mandamentale San Donà di Piave
Zecchinel, come sono stati i precedenti tre anni?
“Sono stati tre anni molto difficili per tutti, ma le PMI hanno dato ancora una volta la prova di essere in grado di reagire e ripartire, dimostrando di essere il luogo di lavoro ideale, come è emerso anche da un sondaggio condotto recentemente da Confapi nazionale”.
Adesso si trova davanti alla nuova sfida…
“Sono onorato di rappresentare questa territoriale e di essere sostenuto da imprenditori visionari e concreti che condividono insieme a me i valori di un’Associazione che sta crescendo esponenzialmente. La nostra base associativa è fatta di gente che tutti i giorni si alza, lavora e rischia il proprio denaro e sarà nostro compito trasferire le loro istanze a tutti i livelli con determinazione, coraggio e con lo sguardo proiettato verso il futuro.”
Zecchinel, come pensa di muoversi?
“L’impegno che il nostro sindacato datoriale si è dato è quello sì di rappresentare gli imprenditori e le istanze delle PMI nei confronti delle Istituzioni e ai tavoli di lavoro ove si assumono le decisioni delle varie politiche, a partire da quelle industriali, ma vuole anche essere qualcosa di più utile e strategico. I nostri sforzi, infatti, sono rivolti ad instaurare un dialogo ed una collaborazione sinergica, costruttiva e lungimirante con il mondo dell’Istruzione e della formazione. Stiamo coltivando i nostri rapporti, pertanto, con gli Istituti scolastici, i Centri di Formazione Professionale e gli Atenei, al fine, in ultima istanza, di ridurre quel forte mismatch esistente tra domanda e offerta di lavoro”.
C’è il grave problema della mancanza di manodopera: come risolverlo?
“Una delle maggiori criticità che denunciano i nostri imprenditori è proprio quello di reperire manodopera, sia essa qualificata e anche non. A mancare, infatti, sono sia i lavoratori più formati e specializzati che quelli di umile manovalanza, con ragioni che sono riconducibili a più fattori, che messi insieme rappresentano una ‘tempesta perfetta’ dalla quale non ne usciremo in tempi rapidi, inevitabilmente. Dai Dati Veneto Lavoro, infatti, emerge che su 100 lavoratori richiesti, solo 50 sono reperibili nel mercato del lavoro, gli altri 50 invece rimangono scoperti: 25 non esistono fisicamente a causa della denatalità e gli altri 25 non hanno le competenze necessarie per ricoprire i ruoli richiesti dalle imprese.”
Onorata di far l’arte di questo gruppo fatto di persone che non hanno paura di rimboccarsi le maniche e che credono in qs associazione !