Dava voce alla sigla di Lady Oscar, cartone animato cult degli anni ’70 e ’80, ma da psicologa e psicoterapeuta ha un curriculum ancora più accattivante. Clara Maria Teresa Serina è nata in Brasile, a Itapetininga, da cremonesi, di Pieranica, emigrati dal Cremasco allo stato di San Paolo. E oggi su https://www.enordest.it nella sezione “I nostri fumetti” anche uno speciale sull’anime di Lady Oscar.
Dottoressa Serina, a 10 anni andava in collegio e, finita la mensa, ogni tanto canticchiava…
“Apprezzavano la mia voce. Per la timidezza però scappavo e mi convincevano a continuare tramite regalini. A 11 anni partecipai a trasmissioni radio, non cantavo bene sempre per l’emotività. Ne avevo 13 quando mi comprai la chitarra, poi girai con gli amici a fare serenate sotto le finestre, intonavo soprattutto “Cuore” di Rita Pavone, “Non ho l’età” di Gigliola Cinquetti e “Il mondo” di Jimmy Fontana”.
Venne in Italia per l’università. Il marito Riccardo Zara è giuliano, di Monfalcone, aveva già inciso brani televisivi di successo, come Woobinda.
Avete incominciato a cantare insieme?
“Nell’81 formammo “I cavalieri del re”. Si aggiunsero poi nostro figlio Jonathan Samuel, nato a Milano, e mia sorella minore, Guiomar Serena. Doveva uscire l’introduzione di “Vicky il vichingo”, volevo che la interpretassimo noi, girammo alcune case discografiche, il cartone venne però introdotto da un’altra sigla discografica. Chiamarono però dalla Rca, pregandoci di tenere musica e voci per “La spada di King Arthur”, cambiammo solo il testo. Seguirono Kimba, Il leone bianco, L’uomo tigre, Coccinella e Yattaman. Successivamente La ballata di Fiorellino, Cuore, Lo specchio Magico, Gigi la trottola, Chappy e Devil man”
La consacrazione però giunse con Lady Oscar che per settimane fu in testa alla hit parade?
“Divenne una delle sigle più famose, conosciuta da almeno 30 milioni di italiani. All’epoca pensavo a una canzone d’amore per Sanremo, Riccardo non era convinto, tuttora mi piacerebbe andare al festival. Nel1985 i Cavalieri del re si sciolsero, carriera breve, ma 40 brani che sono ancora vivi nel cuore di varie generazioni. Anni fa, a Roma, a un convegno di psicologia, una bimba di 6 anni mi è corsa incontro canticchiando Lady Oscar, perchè autografassi la foto dell’uomo tigre”.
Mentre cantava Lady Oscar, Clara si era già dedicata alla psicologia?
“Sì, ma sono riapparsa come cantante nel 2000, in prima serata, a “La notte delle sigle”, al Piper di Roma. Il pubblico era in lacrime a sentirmi cantare, mentre mio figlio suonava. Adesso fa il grafico pubblicitario, compone ancora ma senza pubblicare”.
Ha ripercorso la sua storia “80 nostalgia”, il programma di Luca Alberici su E’Tv e in altre emittenti dell’Emilia Romagna. Cosa ha significato?
“Sino a una ventina d’anni fa non avevo creato visibilità attorno al mio personaggio, dal 2010 sono tornata a fare concerti, da sola o con gruppi musicali di varie città. Credetemi, trascino più adesso di quando debuttai”.
Come si resiste con Lady Oscar alla concorrenza di Cristina D’Avena?
“Lady Oscar era stata riproposta con un’altra versione della sigla, i nostri affezionati si arrabbiarono e allora Italia1 ha rimesso l’originale. Nel 2006 i Cavalieri tornarono insieme ai “Lucca Comics & Games”, davanti a 7mila spettatori. Poi un altro concerto a Venezia, in piazza San Marco. L’anno scorso uscì Opera Omnia, 8 cd con molti inediti, compreso “Lupin il ladro gentiluomo”. Sempre negli anni ’10 ho persino debuttato come attrice: nel cortometraggio Holy Mary, girato a Bettola, nel Piacentino, dal regista milanese Gianluca Chierici, autore anche di poesie. Mary, giovane in crisi, incontra una donna più grande, Clara, proprio io, in una vita isolata per la disperazione di un lutto difficile da elaborare”.
Nella colonna sonora ci sono 4 brani suoi. Non solo Lady Oscar quindi
“Di musica sacra, mia al pari dei testi, dal vivo canto una parte di due pezzi. Uscirà nel circuito dei festival di cortometraggi e poi come videofilm: è una trama inquietante, ricca di spunti emotivi, fra due generazioni e il filo sottile che separa la realtà dal sogno”.
Altri brani in uscita?
“Per Apemaia, Topolino bianco, Astronave cioccolato, Volano i pensieri. Sempre a Lucca, ho presentato il mio primo album, Merry Christmas, 8 musiche nuove di Natale. Distribuito nei negozi Yamato, Dynit e pure online. Mi esibisco con gruppi sempre amati dai bambini: I raggi fotonici, La flotta di Vega, I cartoon Heroes, Banana Split, I corsari delle stelle, La mente di Tetsuya e Stelle di Hokuto”.
Ma lei guardava Lady Oscar?
“Ovviamente. Magari non tutti gli episodi. Era coinvolgente la storia d’amore con Andrè, attesissima eppure mai concretata. Per tanti spettatori la morte di quell’eroina bionda fu un trauma…
Forse con il lieto fine la serie avrebbe raggiunto un successo ancora superiore, purtroppo spesso passa il messaggio che le grandi storie siano impossibile da vivere, questo a livello inconscio potrebbe creare un imprinting di sfiducia sull’amore”.
Adesso parla di Lady Oscar da medico?
“Ho lavorato a Novara, Milano, Padova, in Svizzera, India e Brasile, e ideato lo Psimeos, nuovo metodo di psicoterapia che insegno. Da me venivano ex dirigenti di Alitalia, della francese Loreal e dalla Svezia. Mi è capitato di curare pure a domicilio, bambini psicotici. Ho scritto libri: “Mamma, papà, se ci sei, batti un colpo”, “L’universo riflesso”, “I bambini raccontano la morte” e “Riflessioni sulla vita”. Mi occupo anche di costellazioni familiari. Attraverso un gioco delle parti, rivediamo la nostra storia in gruppo, tramite i personaggi che lo compongono. Si evidenzia l’origine dei problemi, i pazienti scelgono a chi far rappresentare mamma, papà e fratelli, facendo riaffiorare storie sconosciute, utili a comprendere le difficoltà. Propongo le costellazioni anche individualmente, con pupazzetti e persino playmobil, le emozioni emergono attraverso le interazioni. Ma adesso le mie energie sono per musica e composizioni, anche love story. Passo regolarmente il Natale a San Paolo, oppure sulle spiagge del nord-est, bei luoghi del Sudamerica”.
Qual è il podio dei suoi brani? Considerando ovviamente anche Lady Oscar
“Lady Oscar è l’apice, poi Lo specchio magico e Fiorellino, senza dimenticare Cuore. Capitan Harlock mi emoziona sempre”.
Ma Clara Serina a chi si ispira?
“Ammiro molto Mina per la vocalità, Madonna per le provocazioni. Amo gli Shadow, i Beatles e le musiche commoventi di Michael Jackson”.
Ho conosciuto ai Japan Days di Roma Clara Serina personalmente e devo dire a parte l’emozione di trovare davanti ai miei occhi una vera artista della musica di quando ero bambina, infatti conosco tutte le sigle che lei ha cantato per anni, ho visto una persona molto gentile e semplice, che si ferma a fare le foto con i suoi fans! Ed anche autografi a tutti. Seguirò sempre le sue esibizioni, è affascinante sentir sempre la sua meravigliosa voce, nonostante il passare degli anni è bravissima ❤️
Ho conosciuto ai Japan Days di Roma Clara Serina personalmente e devo dire a parte l’emozione di trovare davanti ai miei occhi una vera artista della musica di quando ero bambina, infatti conosco tutte le sigle che lei ha cantato per anni, ho visto una persona molto gentile e semplice, che si ferma a fare le foto con i suoi fans! Ed anche autografi a tutti. Seguirò sempre le sue esibizioni, è affascinante sentir sempre la sua meravigliosa voce, nonostante il passare degli anni è bravissima ❤️