Il diario va avanti per la sua strada. Continua a riempire le sue pagine e far riflettere. Questa settimana ci soffermiamo sull’uomo più ricco del mondo e sulla povera premier, i suoi gliene combinano una ogni giorno
Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari. Ora ne possiede altri 200. È l’uomo più ricco del mondo
Jeff Bezos è passato al quarto posto. Per risalire nella classifica gli basterà licenziare da Amazon qualche migliaio di dipendenti. Proiettato nella ricerca per un futuro migliore Tim Cook ha Investito più di mille miliardi. Oggi la sua Apple ne vale solo duemila. Però è più ricca l’umanità. Sono queste le notizie che appaiono ogni mattina sui giornali e rendono miseri i pochi milioni su cui i giudici di Bruxelles cercano di mettere le mani. Una volta, per molto meno, invocavamo Baffone. Ora, invece, sono arrivati gli altri ma la sperequazione è sempre più scandalosa e da capogiro.
L’ultimo libro del mio maestro e amico, Gioacchino Aldo Ruggieri, comincia con un’ode molto bella al Coronavirus
Pur essendo entrato a tradimento nella vita dell’umanità insuperbita, cogliendola di sorpresa per portarla via anche a giovani oltre che a anziani, non ha ucciso né la fede né la speranza. E lo paragona alle guerre, alla corruzione, all’avidità di denaro, al tecnicismo che ruba lavoro a molti. Quella folla ora impaurita non si crederà più immortale. Il mondo sarà persino migliore. Tornerà il sorriso dei bimbi, delle donne e della povera gente che guardandosi indietro capiranno che non sempre le disgrazie sono maledette. Grazie, Aldo, leggendoti sento che ancora oggi sei il mio più grande maestro.
Pur definendosi tutti fedelissimi della Premier, gliene combinano una al giorno, come se fossero alleati della sinistra
Sono irrequieti, smaniosi, petulanti, insofferenti e mettono continuamente a disagio quella brava donna. Dovrebbero esserne orgogliosi di far parte del governo… Anziché aiutarla a rivoltare il paese come un calzino e cercare di risolverne gli innumerevoli problemi ne aggiungono altri. Dopo il séparé di Donzelli e Delmastro è Fazzolari ad avere l’idea buona. Vuole insegnare il tiro a segno a scuola perché i ragazzini comincino a prendere dimestichezza con le armi. Non insorge solo l’opposizione, ma anche gli alleati. Più che una gentildonna, alla guida ci vorrebbe un domatore o politici veri.
Zelensky non ha partecipato a San Remo perché non ha accettato di denudarsi né di devastare il palcoscenico a calci
La dignità glielo ha impedito. Viene ricevuto, però senza alcun vantaggio sull’esito della guerra, con grandi onori dove non dovrebbe. Fanno a gara a invitarlo al Consiglio Europeo, a Parigi, a Berlino, e persino dal re a Londra. Ma non al Festival né al Grande Fratello, dove ci teneva a esibirsi, anche per fare incazzare ancora di più Putin. È vero che sta lottando contro un avversario molto più potente e senza nemmeno poterlo aggredire, se no, la Nato non gli dà più le armi. Questi sono gli accordi per evitare che scoppi la Terza guerra mondiale. Non per raggiungere un accordo di pace.
Questa guerra anomala solo Putin può vincerla e gli ucraini difendersi. Non c’è nessun tentativo di accordo di pace
Per aiutare gli aggrediti non bastano gli aiuti militari con cui la guerra può durare molto a lungo, fino alla distruzione totale del paese. Nessuno spiraglio di pacificazione perché non è prevista dall’orgoglio delle parti. Siamo tutti contro o pro Putin, quindi non c’è mediazione, se non della Turchia che non si sa da che parte stia. Putin solo la natura può sconfiggerlo, né si può prevedere se il successore sarà migliore. Non ci sono idee di soluzione. Abbiamo tutti affidato alle armi il destino del mondo. Nessun pensatore che proponga un’idea che possa convenire ad aggressori e vittime.
Sono 20 anni che Calderoli cerca un posto nella storia con la riforma regionale. La bocciò Berlusconi nel 2001 e 2008
Adesso la Premier gli ha detto di sì per ottenere in cambio i voti della Lega per il semi-presidenzialismo. Non vedono di buon occhio un paese a due velocità molti Fratelli d’Italia, e non la voteranno. È anche una legge che tradisce il Sud, essendo stato per la Lega e Forza Italia un serbatoio di voti. Mentre il Nord, più evoluto, non lii vota più. Prima della competizione tra regioni, si dovrebbe estendere l’alta velocità anche al meridione, come pure la rete autostradale. Così l’Italia sarebbe, sì, coesa, non solo a parole.