Il ristorante “Baracca Storica Hostaria” è uno dei più rinomati della zona. Ampio, elegante, con più sale, servizio ottimo e cucina di quelle che volentieri ricordi e ci ritorni. Si trova nell’Alta Padovana, a Trebaseleghe, in via Ronchi. Il patron della “Baracca Storica Hostaria” è Rinaldo Casarin.
Classe 1956, Rinaldo è il gestore del locale che lo scorso anno ha festeggiato i 100 anni di attività, quando allora era una vera e propria baracca. Ora è un locale storico, ingrandito, con 6 spaziose sale, una diversa dall’altra, comfort in tutto l’ambiente. Merito questo anche di Sandra, moglie di Rinaldo, esperta creativa con il pallino del design. Fuori un bellissimo parco con corsi d’acqua.
La nonna di Rinaldo
L’anima che ha permesso l’avvio della Baracca è stata Nonna Angela, per l’anagrafe si chiamava Ginevra Zugno, che nel 1920 – dopo la Grande Guerra – acquistò da un amico l’iniziale baracca la quale fu piazzata ai margini di un pescheto.
Venne fatto un “casoin del comeo” che sta a un piccolo negozio per gli abitanti della zona dove c’era un po’ di tutto ed era una di quelle classiche osterie che si trovavano nei paesi di campagna. Nonna Angela portò avanti con il marito Rinaldo l’attività dell’osteria. L’osteria è sempre stata anche un luogo di aggregazione sociale dove la gente del posto, e non solo, si fermava a mangiare i piatti di allora come trippa, baccalà e bolliti.
Lo sviluppo della “Baracca” avvenne negli anni ’60 quando cominciò a ospitare matrimoni e banchetti
“C’era una grande voglia di emanciparsi economicamente” ricorda Rinaldo. E riporta quanto sentiva dire allora in casa da papà Tranquillo, da mamma Ada e da zia Clara.
“Nel 1967 mio padre Tranquillo (faceva il carabiniere, una storia vissuta tristemente da giovane, aveva subito la prigionia in Albania e a Gorizia) è andato in pensione; da allora si è dedicato al ristorante dando un impulso alla crescita, rinnovando e ampliando i locali”.
I piatti che ancora oggi si possono gustare alla Baracca sono la sopa coada, la faraona con peverada, il risotto ai fegatini , la sbirraglia, i minestroni di verdure e la ossada. Più il pesce. Molti dei piatti che si facevano una volta si possono ancora degustare, la Baracca non li ha mai tolti dal menu, neanche oggi che la proposta si è fatta più raffinata e la Baracca di una volta è un grande ristorante arredato con gusto.
La brigata
La capo brigata è stata per molti anni la cuoca Edda Berlese, ora è andata in pensione. Il nuovo cuoco è Enrico Valente, un bel curriculum alle spalle. In cucina sta anche la figlia di Rinaldo Casarin, Nora , 24 anni, specializzata nella preparazione dei dolci: è una promettente chef che ha imparato da alcuni più noti chef blasonati, uno per tutti Igles Corelli.
L’altro figlio, Zeno, 26 anni, è responsabile di sala mentre Emma, 28, segue la logistica.
Rinaldo, nel 2022 avete avuto anche una segnalazione Michelin…
“Non sapevo che fossero venuti, si sono presentati alla fine dopo avere pagato il conto. Per me è stata una gioia per questo riconoscimento inaspettato”.
Questo e altri riconoscimenti vanno dati, a pieno titolo, alla Baracca per la qualità del cibo e per un servizio di sala ottimo. Da provare.
La ricetta
Risotto con i fegatini
Ingredienti (per 4 persone) 300g riso Canaroli, 250g fegatini di pollo, 1 carota, 1 cipolla, 1 sedano, 1l. Brodo di pollo, mezzo bicchiere vino rosso, olio evo, parmigiano, salvia, burro, sale e pepe qb.
Preparazione
Laviamo e mondiamo la cipolla, la costa di sedano e la carota e prepariamo il battuto mettendolo da parte. Tritiamo i fegatini e in una casseruola sciogliamo il burro con le foglie di salvia, uniamo poi i fegatini che facciamo rosolare per 5-6 minuti, aggiungiamo poi il vino e lasciamo sfumare. Intanto in un’altra casseruola mettiamo a soffriggere il battuto di cipolla, carota e sedano. Tostiamo il riso e lasciamolo cuocere aggiungendo di tanto in tanto il brodo di pollo. Quando sarà giunto a metà cottura uniamo i fegatini cotti e amalgamiamo il tutto.
Una volta cotto mantechiamo il risotto ai fegatini con il Parmigiano, una noce di burro, lasciamo riposare un po’ e poi serviamo in tavola.
Il vino in abbinamento
Per un piatto tipico Veneto come il risotto con i fegatini va bene un buon rosso Cabernet Franc Veneto della cantina Parolini; il suo profumo e la sua struttura ben si addicono al palato mentre si mangia il tipico risotto con i fegatini.