Questo è il terzo Natale per https://www.enordest.it, una data importante per un settimanale come il nostro e per i nostri lettori che sono davvero diventati tanti: più di 350.000! Una cifra impensabile quando siamo nati, un traguardo che ci spinge ad andare avanti col massimo rispetto per chi ci segue.
Terzo Natale tra grandi e piccole crisi
Ė un Natale difficile tra crisi piccole e grandi, tra paure di inflazione e l’incubo di una guerra che può coinvolgere tutti. Siamo appena usciti da una pandemia che ha cambiato lo stile di vita, ci ha impauriti e incupiti, anche fatto chiudere in noi stessi. Forse abbiamo superato il grande contagio, certo restano alte l’attenzione e la cautela. I troppi morti che ci sono stati devono servire per capire come comportarsi domani.
La nostra vita politica è scossa da sussulti spesso poco comprensibili. Le elezioni hanno dato un vincitore e uno sconfitto, ma hanno finito per dividere ancora di più il Paese. Chi è arrivato ha il giusto alibi dell’apprendimento, ha bisogno di tempo per muoversi, per correggere, ma l’Italia fa fatica a reagire, l’inflazione ha inciso più del pensabile, i prezzi sono saliti senza controllo, i costi energetici nel mondo sono esplosi (e in questo chi governa può poco), il costo del denaro è salito, la povertà ha scavato un solco che rimanda indietro progressi appena salutati con orgoglio. Dicono che sia in corso una nuova povertà, che un italiano ogni otto viva in condizioni di povertà relativa, che i giovani senza niente siano in crescita. C’è crisi del lavoro, mancano pure i soldi per un’assistenza diffusa.
Dalla guerra vicina alla morale
Certo ci sono problemi di ogni genere, basta aprire un giornale o ascoltare un tg per fare raccolta dei temi: emigrazione, reddito di cittadinanza, occupazione… Non serve scaricare su chi governa, è arrivato da poco non può averne tutte le colpe; nemmeno su chi c’era prima e ha affrontato ostacoli insormontabili e inattesi, a incominciare dalla guerra in Ucraina e dall’esplosione dei prezzi energetici. E continua a esserci di mezzo la corruzione, è tanto diffusa che siamo capaci di esportarla.
Ormai ha poco senso chiedersi perché un paese abbia voluto sfasciare la casa in un momento critico per anticipare di un paio di mesi le elezioni, tra l’altro le prime con la riduzione di un terzo dei parlamentari. Se la risposta è soltanto quella di incassare subito quello che i sondaggi promettevano, il nostro sarebbe un paese suicida. Incapace, tra l’altro, di dare risposte al problema della sanità, a quello della giustizia, a quello della burocrazia, alla stessa questione morale. Ė vero non si fa politica con la morale; ma nemmeno senza.
Un terzo Natale tra merito e una Storia che non va cancellata
Quello che occorre è rimettere insieme i pezzi di un’Italia che si è disunita, i valori di una democrazia e di una Costituzione che fin qui hanno protetto generazioni e crescita. Non è un problema di “merito”, come qualcuno cerca di far credere, è un problema di competenze che da anni mancano a chi governa l’Italia. La mia impressione è che siamo precipitati nella mediocrità in ogni settore e i mediocri, siano essi politici o magistrati o giornalisti o scienziati, badano a non far emergere chi può togliere la luce; si circondano di altri mediocri. Il rischio sarebbe enorme per una nazione.
Nessuna nostalgia per il passato, si vive il presente e lo si affronta, ma attenzione a non dimenticare la lezione dello Storia. Ė questo, invece, il peccato che sta caratterizzando l’Italia: cancellare il passato in modo da non essere chiamati a risponderne e far finta che tutto ricominci da questo momento. Tutti con la patente di verginità politica e storica.
Occorre ripartire. Magari dalla pace
Sicuramente occorre ripartire, ma con la coscienza degli errori fatti e con la consapevolezza di voler disegnare un futuro migliore. Eppure nei discorsi dei nostri politici da anni sono sparite le parole “futuro” e “sogno”. Si vive concentrati sul presente, gli occhi rivolti in basso ai passi da muovere, conta il sondaggio del giorno per fare qualcosa. Se il sondaggio sconsiglia, anche l’ideale più onesto e necessario viene rimesso nel cassetto. Questo è il modo peggiore per ignorare il domani e i giovani che lo vivranno.
Naturalmente non va dimenticata la situazione internazionale, il ruolo dell’Europa in un momento di grande difficoltà da quando, quasi un anno fa, la Russia di Putin ha invaso l’Ucraina. Non c’è pace, soprattutto non c’è voglia di pace. E il mondo potrebbe ritrovarsi in un labirinto del quale nessuno ha disegnato l’uscita. Il solo a continuare a gridare è Papa Francesco. Ha un potere morale che vale quasi tutte le armi.
Il nostro augurio
Speriamo che l’anno che se ne va porti con sé le cose sbagliate, ci piacerebbe il ritorno a una sana “normalità”, niente di eccezionale, ma la vita di tutti i giorni senza scosse, senza un terremoto che sconvolga. Normalità per riprendere a sperare, per gestire il presente e costruire il domani. Non da sovrani e nemmeno da sudditi. Da cittadini con pieni diritti. Compreso il diritto di sognare.
A tutti i nostri lettori i migliori auguri di Buon Natale e di un Buon 2023.
Auguri a enordest e soprattutto al grande Edoardo Pittalis. Buon compleanno e buon Natale da una affezionata lettrice
Bellissimo editoriale…complimenti direttore e auguri a tutti per un felice 2023
Valter
Due anni e mezzo di “èNordEst” arricchiti da bellissimi articoli, scoop, consigli e poesia. Ma anche da duro lavoro svolto di giorno e a volte anche di notte. Abbiamo rivisto la veste grafica, fatto grossi progressi commerciali e soprattutto sono aumentati tantissimo i nostri lettori.
Grazie Grandissimo Direttore, grazie ai bravissimi professionisti che scrivono e grazie a tutto lo staff.
Siamo pronti per crescere ancora, quindi Buon 2023 a tutti, che porti tanta felicità e entusiasmo.
Massimiliano Dal Corso