L’agenzia internazionale QS (Quacquarelli Symonds) ha presentato il 26 Ottobre i risultati della prima edizione del ranking QS Sustainability delle università mondiali. Di quelle istituzioni cioè che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance (ESG, Environment Social Governance), per uno sviluppo sostenibile della società e dell’economia. La classificazione è stata condotta da QS, in collaborazione con Elsevier, Yale University e l’Academic Freedom Index, selezionando le università analizzate dal ranking QS WUR in base all’evidenza pubblica e riconosciuta di una politica di sostenibilità condotta dall’Ateneo, di una cultura diffusa e di alto livello di compartecipazione agli obiettivi di Sviluppo sostenibile (SDG) dell’ONU, deducibile dalla tecniche matematiche e statistiche usate dall’Università di Padova per analizzare i modelli di distribuzione dell’informazione, occupandosi in particolare della misurazione delle pubblicazioni scientifiche e del loro impatto all’interno della comunità scientifica di eccellenza.
L’università di Padova prima in Italia
Solo 700 Atenei al mondo sono stati selezionati e analizzati in base a due indicatori di impatto sociale ed ambientale e l’Università di Padova si posiziona al 61° posto al mondo, e prima in Italia. L’Università degli Studi di Padova è un’università statale italiana fondata nel 1222, il che la colloca al secondo posto come età in Italia, seconda solo a Bologna, e al 7° nel Mondo ed è una delle poche università medievali ancora in funzione oggi.
Come è nata l’università di Padova
La prima registrazione notarile di una regolare organizzazione universitaria patavina (lo Studium Patavinum, già esistente) risale al 1222, quando un gruppo di studenti e professori migrarono dall’Università di Bologna alla ricerca di una maggiore libertà accademica, anche se è certo che scuole di diritto e medicina con studenti di varie nazioni esistevano a Padova da qualche secolo prima del 1222. Non essendo nata ex privilegio, è impossibile definire una data precisa di fondazione dell’Università; dunque, il 1222 è considerato convenzionalmente l’anno della sua fondazione; in questa data per la prima volta, in un atto notarile della città, si nomina con precisione lo Studio Patavino (quindi era già esistente).
Il giardino botanico
Nel 1545, l’Università ha istituito il Giardino Botanico di Padova, oggi uno dei più antichi giardini accademici del mondo e ancora adesso, l’ateneo ha in funzione ben 9 musei. Attualmente, il Bo, com’è familiarmente chiamata la nostra Università, è al 262° posto nella classifica mondiale e si distingue per le sue rivoluzionarie ricerche nel campo dell’astronomia, del diritto, della medicina e della filosofia, contando 63.031 studenti iscritti (dato 2021).
L’università di Padova e l’orgoglio della rettrice
«Un ottimo risultato che ci rende orgogliosi – commenta Daniela Mapelli, prima rettrice donna nella storia ultrasecolare dell’Università di Padova – Perseguire obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica è obiettivo fondamentale per consolidare il nostro Ateneo quale Università responsabile, equa e solidale. Ci attendono anni di grandi cambiamenti e di sfide importanti, come la realizzazione dei progetti del PNRR: l’ottimo posizionamento raggiunto ci fa capire che stiamo percorrendo la strada giusta e ci sprona a continuare il nostro impegno sul tema della sostenibilità».
L’università di Padova e i diritti umani
Questo risultato – afferma Francesca Da Porto, prorettrice alla Sostenibilità dell’Università di Padova – è un riconoscimento dell’attenzione che l’Ateneo pone ai diritti umani. All’inclusione, alle pari opportunità, alla transizione energetica ed ecologica, alla salvaguardia dell’ambiente e al recupero e valorizzazione del patrimonio artistico della città che ci ospita. Non solo ricerca e didattica di grande qualità, ma anche un ambiente in cui questi valori si mettono in pratica per migliorare il benessere delle persone e garantire un futuro migliore. In linea con il prestigioso premio ASviS “Giusta Transizione” appena vinto dall’Ateneo».
Gli indicatori
«Per l’elaborazione del QS Sustainability Ranking, – spiega la delegata ai ranking internazionali, Mara Thiene, sono considerati due focus, separati: l’impatto sociale e l’impatto ambientale. All’interno dell’impatto sociale sono valorizzati i seguenti indicatori. Che valutano: la capacità delle Istituzioni di fornire una preparazione solida alla carriere e la reputazione dell’Ateneo nel mondo del lavoro (Employment & Opportunities).
La parità di genere e le politiche di supporto alla disabilità (Equality); l’impatto della ricerca negli SDG che riguardano la lotta alla povertà e alla fame (SDG1 e 2), la salute e il benessere degli esseri viventi (SDG3) e l’acqua potabile e la sanificazione (SDG6). Unitamente alla documentazione di politiche di welfare implementate nel Campus (Life Quality).
Un quarto indicatore valuta l’impatto sull’SDG4 (Impact of Education). Cioè quanto l’Ateneo produce per rendere l’educazione più inclusiva ed equa, quanto promuove la formazione continua e il riscontro di reputazione nelle scienze sociali e nell’arte.
Infine, un quinto indicatore valuta come le Istituzioni collaborano nella diffusione della conoscenza in paesi meno sviluppati. E quindi in che modo partecipano ad un innalzamento dello standard in tutto il mondo (Knowledge Exchange).
Università di Padova e sostenibilità
Per quanto attiene l’impatto ambientale, un primo indicatore valuta come le Istituzioni offrano strumenti e metodologie ai propri studenti per essere protagonisti nella sostenibilità. Ma non limitatamente alle scienze ambientali (Sustainable Education).
Un secondo indicatore valuta le strategie e le operazioni dell’istituzione verso un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale (Sustainable Institutions).
Per concludere, il terzo indicatore di impatto ambientale valuta l’impatto della ricerca condotte sugli altri SDG delle Nazioni Unite.
L’Università di Padova fa registrare la 89° posizione mondiale nell’indicatore dell’Istruzione sostenibile e la 85° posizione mondiale nell’indicatore dell’Istituzione sostenibile
Anche sull’Impatto sociale, l’Università di Padova ha una buona performance. Occupa la 118° posizione mondiale nell’indicatore della Qualità della vita e la 124° posizione nell’indicatore dell’Uguaglianza.
Zaia
«Nell’anno in cui compie otto secoli di storia, l’Ateneo patavino dimostra sempre di più di essere al passo coi tempi, guardando al futuro. La sostenibilità è una delle grandi sfide contemporanee. Questo primato conferma che la ricerca in questo settore per il Bo è un’eccellenza consolidata», aggiunge il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. «Mi congratulo con la rettrice e tutto il mondo accademico coinvolto in questa sfida. Dal mondo universitario ancora una volta viene un messaggio che guarda al domani. Quello che è fondamentale trovare la via per soddisfare le necessità di oggi senza compromettere il futuro», conclude Zaia.