Dalla recente vendemmia emerge che la Cantina di Cona ha ricevuto dai propri Soci ed ha trasformato in vino 310.000 quintali di uva, risultato record che la qualifica la più grande struttura del Veneto meridionale. Noi di enordest.it siamo andati a intervistare i protagonisti di questa avventura. A cominciare da Stefano Tromboni, presidente della Cantina.
Cona protagonista
“Finalmente una notizia positiva! La produzione di uva nel nostro territorio è stata ottima per qualità e per quantità, nonostante l’annata agricola sia stata caratterizzata dal grave fenomeno della siccità”.
La cantina di Cona conta 320 soci per un’area di oltre 1600 ettari
“Le aziende associate sono collocate prevalentemente nel territorio della bassa veneziana e della bassa padovana, ma partecipano anche imprese importanti del rodigino e del veronese. Le aziende socie della Cooperativa hanno investito notevolmente nella viticoltura che, al momento, resta il comparto agricolo in grado di garantire il reddito maggiore sul fronte dell’innovazione tecnologica e colturale. La maggior parte delle aziende infatti operano una viticoltura altamente meccanizzata e specializzata, basti pensare che più del 95% delle uve conferite in Cantina sono raccolte meccanicamente”.
Al primo posto con il 65% l’uva glera per il prosecco
Dei 310.000 quintali conferiti circa il 65% (circa 200.000 quintali) sono della varietà Glera, destinati a diventare il pregiato e redditizio Prosecco D.O.C., mentre il 25% (76.000 quintali circa) è rappresentato dal Pinot Grigio, destinato a diventare D.O.C. delle Venezie. I vitigni a bacca bianca prevalgono nettamente e rappresentano più del 90% delle uve lavorate in Cantina.
Cona tra i maggiori produttori di prosecco biologico?
“È un altro dato che merita di essere citato. Circa il 30% delle uve lavorate sono provenienti da vigneti biologici e ciò rende la Cantina all’avanguardia in questo settore. La Cantina stessa, infatti, gestisce un’azienda agricola di 150 ettari totalmente biologici, per questo motivo il Comune di Cona è tra i maggiori produttori mondiali di Prosecco Biologico”.
Presidente ma per tutto questo serve a disposizione dei soci un agronomo e una vasta strumentazione
“Si tratta di una realtà cooperativa molto importante per il territorio che, fin dalla sua costituzione, avvenuta nel 1960, ha rappresentato un punto di riferimento per gli agricoltori del territorio di Cona e Cavarzere, per poi arrivare a comprendere anche molte imprese del Veneto meridionale. Negli ultimi dodici anni, anche grazie al forte e veloce sviluppo del “fenomeno” Prosecco, la viticoltura si è fortemente estesa ed evoluta, dal punto di vista tecnico e meccanico, arrivando ad essere il comparto trainante del settore agricolo. L’obiettivo della Cantina di Cona è stato, negli anni, quello di seguire le aziende agricole da un punto di vista tecnico, fornendo supporto in tutte le fasi di coltivazione. Mettiamo infatti, a disposizione dei nostri Soci, la competenza di un agronomo specializzato ed inoltre una notevole quantità di strumenti e di macchine per agevolare la coltivazione e la raccolta, rendendole più veloci ed efficienti”.
Per i vitigni anche impianti di irrigazione a goccia
“Importante anche l’evoluzione della tecnologia che negli anni è stata favorita dalle attività di supporto della Cantina – precisa Nazzareno Augusti, segretario di Confagricoltura Venezia nell’area di Chioggia. – Gli agricoltori, infatti, avendo la certezza del ritiro del prodotto e di una liquidazione delle uve ad un prezzo di mercato sicuro e certo, sono stati incoraggiati ad investire in tecnologie all’avanguardia come gli impianti a goccia, che hanno permesso una irrigazione localizzata e mirata alle effettive esigenze senza sprechi, impiegando soltanto il quantitativo d’acqua necessario, una scelta efficace soprattutto in un’annata come questa caratterizzata da una gravissima siccità nel nostro territorio”.
Fatturato annuo di 30 milioni di euro per un settore in crescita
“La certezza di una liquidazione alta è data anche dagli investimenti che la cantina di Cona ha fatto negli ultimi anni – riprende il presidente Tromboni. – Per ammodernare la cooperativa e per aumentare la qualità dei vini e dei mosti prodotti, la Cantina infatti ha investito negli ultimi dodici anni più di 14 milioni di euro e il risultato è che i prodotti della cooperativa sono molto richiesti dal mercato, in particolare dai più grandi gruppi di imbottigliatori italiani. Ciò ha consentito di raggiungere fatturati che sfiorano i 30 milioni di euro, per questo motivo la Cantina continuerà a sostenere un costante sviluppo, visto che il settore vitilvinicolo è in continua crescita”.
Urgente e necessaria la barriera alla risalita del cuneo salino
“Il modello della Cantina di Cona dimostra che è possibile fare una buona e redditizia agricoltura, anche nel mezzo di un periodo critico per il comparto – conclude Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia. – Occorre però integrare gli sforzi con investimenti volti a creare un sistema in cui le aziende devono orientarsi a interventi strutturali per migliorare questioni cruciali come la gestione delle acque, ma anche le istituzioni pubbliche devono garantire adeguate infrastrutture, realizzando al più presto opere come la barriera alla risalita del cuneo salino”.