Enrico Riccato, quasi 41 anni, papà di 3 bellissimi bambini di 10, 8 e 7 anni è un massoterapista. Dopo diversi anni di lavoro in ufficio come impiegato di una multinazionale ha deciso di prendere in mano la sua vita e di cambiare strada per fare un lavoro che permettesse di trovare soddisfazioni e stimoli nuovi. Così nel 2014 dopo 2 anni di corso ha conseguito la qualifica di massoterapista e ha iniziato il suo percorso in questo mondo così affascinante e pieno di sfide. Dopo un periodo in cui ha fatto il massaggiatore come secondo lavoro ha iniziato a lavorare in uno studio di un mio compagno di corso e poi, nel 2019 ha aperto lo Studio Nuova Forma assieme alla collega Vanessa spinti entrambi dalla voglia di creare qualcosa di unico, nuovo, valido e speciale. Specializzato in posturologia, fa analisi e insegna esercizi posturali. Noi di enordest.it lo abbiamo sentito in esclusiva.
Riccato cosa l’ha spinta a diventare massofisioterapista?
“Il desiderio di fare un lavoro che potesse darmi soddisfazione (dopo anni da impiegato insoddisfatto), essere utile a qualcuno e la voglia di costruire qualcosa di mio”.
Quali sono le doti che bisogna avere?
“Empatia, pazienza, intelligenza, sensibilità e capacità di mettersi in discussione e in gioco”.
Riccato, ogni paziente ha esigenze diverse anche in base al problema e all’età. Come riesce ad affrontare ogni situazione?
“Ci vuole una attenta analisi iniziale (anamnesi) per non sottovalutare la situazione e non dare per scontate le cose, fare tante domande, anche ripetendole più volte, e tanta pazienza ed esperienza. E direi anche capacità di mettersi in ascolto per cogliere i segnali dei clienti”.
Un caso particolare che le ha dato filo da torcere
“Attualmente mi sto prendendo cura di una persona che per 11 anni ha avuto una serie di problemi e eventi avversi che l’hanno portata ad avere problemi cronici e a far fatica ad avere una vita “normale”. Un po’ alla volta sta riprendendo possesso della sua vita grazie al lavoro fatto assieme”.
Il suo studio ha compiuto tre anni. Un traguardo o una nuova partenza?
“Assolutamente un passaggio verso altri obiettivi, diversi, interessanti e stimolanti!”
Riccato nel suo centro c’è una collezione di medaglie. Cura molti sportivi soprattutto nelle corse. Ci vuole un approccio diverso? E se si, quale?
“Certo, l’approccio è diverso, perché fondamentalmente gli sportivi hanno una capacità di risposta ai trattamenti più rapida ed hanno una predisposizione migliore a mettersi in gioco e seguire le mie indicazioni”.
Ha un amico particolare. Un piccolo scheletro che ti aiuta a far capire il perchè di certi esercizi. Solo una mascotte o anche uno strumento di lavoro?
“Ha ha, una delle cose che mi interessa di più è far acquisire maggior consapevolezza del proprio corpo alle persone che vengono in studio. Il mio assistente mi aiuta a far capire meglio certe dinamiche e come si muove il nostro corpo”.
Riccato un sogno che vorrebbe realizzare
“Un giorno vorrei dedicarmi all’insegnamento; per il momento cerco di fare esperienza e di crescere professionalmente. Ma arriverà anche quel momento!”