È a lui che sono legate le sorti del settore giovani dell’AC Mestre. Ma chi è Maurizio Schiavon? Insegnante di educazione fisica per 42 anni, come giocatore da segnalare la partecipazione alle squadre del settore giovanile del Treviso e la forzata conclusione della carriera calcistica a causa di un brutto infortunio. Come allenatore è stato chiamato per 30 anni in buone società come Treviso, Conegliano, Venezia, San Donà e come responsabile del settore giovanile con il Conegliano, il Portogruaro, il Treviso e il Nervesa. Adesso si occupa del Mestre dove segue tutto il settore giovanile.
Maurizio Schiavon quanto è importante il suo ruolo?
“Direi tanto perché ci sono tante cose da risolvere e affrontare. Anche perché il mio compito va dagli juniores nazionali fino ai giovanissimi. Poi la mia responsabilità è totale ma mi avvalgo anche della collaborazione di Roberto Rizzo, responsabile dell’attività di base”
Maurizio Schiavon da quanto è al Mestre? E come si trova?
“Mi trovo molto bene e dall’inizio di quest’anno sono giunto al quarto anniversario. Ci sono state delle difficoltà iniziali ma ormai siamo una macchina oliata. Adesso iniziamo a toglierci certe soddisfazioni. Siamo anche partiti con pochi ragazzi mentre oggi possiamo dire di avere squadre competitive a livello elite e sperimentali che competono ad alti livelli. Sono i frutti che stiamo raccogliendo”
Il suo incarico comporta responsabilità non da poco
“Effettivamente si! E non sono poco perché abbiamo a che fare con ragazzi in crescita. Senza tralasciare il periodo del Covid che ha demotivato molti. Oltretutto bisogna relazionarsi con i genitori. Ma su questo non ci sono problemi perché abbiamo delle regole da rispettare ed effettivamente noto che sia i ragazzi che i genitori seguono alla lettera queste regole che servono anche a crescere come uomini e non solo come giocatori. Siamo soprattutto educatori, al di là del risultato sportivo. E vale per i giocatori come per i familiari. Poi c’è l’importanza delle programmazione e il colloquio costante con i mister e i preparatori perché c’è un progetto comune da portare avanti. Quindi bisogna stimolare, a volte correggere, andare sui campi, analizzare. Insomma un lavoro non da poco”
Come vede la “cantera” arancionera? Ci sono giocatori promettenti?
“In base a quello che ho detto prima c’è una crescita costante. E dobbiamo migliorare. Senza fare nomi alcuni ragazzi sono andati alla Triestina, altri al Cittadella, altri si allenano con la prima squadra. Ci sono cose importanti che si stanno verificando. E la soddisfazione è anche vedere i nostri juniores trovano subito posto in squadre di eccellenza o anche di categoria superiore”
Maurizio Schiavon il suo sogno nel cassetto
“Il mio sogno nel cassetto è che il progetto diventi una realtà e che i ragazzi arrivino in prima squadra o tra i professionisti come è già capitato. E soprattutto vedere che tutto funziona senza problemi insegnando non solo la tattica ma anche curando l’aspetto tecnico che per me ha sempre la sua importanza. La realtà di Mestre, così importante, è già in parte la realizzazione di un sogno”