Mancano poche settimane alle elezioni del 25 settembre. Per capire i programmi dei vari schieramenti e conoscere i candidati sul territorio, enordest.it ha chiesto questa volta a quattro donne di diversi partiti di presentarsi con le loro proposte. Ecco nell’ordine: Stefania Zabeo, imprenditrice candidata per Italexit, Luana Zanella, insegnante candidata per i verdi, Lorenza Lavini, geometra candidata per Forza Italia e Orietta Vanin, insegnante candidata per il M5S. Partiamo con Stefania Zabeo che punta sull’autonomia territoriale.
Chi sono
Sono una donna imprenditrice, anche mamma di due splendidi ragazzi e moglie. Non voglio attribuirmi alcun merito ma se oggi sono qui, candidata per il Veneto con Italexit, è perché credo fortemente nei valori che il programma vuole portare avanti. Parlo di merito perché da anni, mettendoci la faccia, ho trattato gli stessi argomenti. Dal momento che è esplosa la pandemia, ho subito denunciato ciò che le restrizioni avrebbero portato ai piccoli imprenditori come me che sono la base economica di una regione come il Veneto. Siamo nati e continuiamo a produrre grazie alle PMI e le restrizioni hanno solo avuto l’effetto che tanti hanno dovuto chiudere i battenti non supportati da uno Stato che ci ha lasciati soli. Per questo penso e credo che un’autonomia territoriale possa mettere tutti in grado di distribuire le risorse per aiutare quelle imprese che, invece, abbandonate come cani in autostrada, sono state costrette a chiudere.
Autonomia territoriale e futuro
Ma se questo è il pensiero di Stefania Zabeo imprenditrice, non posso scordarmi di essere anche madre e moglie. Avete idea di quante energie fisiche e mentali si devono utilizzare per non far mai mancare nulla ai figli e al marito? Di quanto una giornata dovrebbe avere 72 ore per poter arrivare a sera orgogliosi di aver risolto ogni problema? Nel programma di Italexit ho trovato le risposte che cercavo. Un’autonomia territoriale ci consentirebbe di poter gestire al meglio tutte le risorse che il “Grande” Veneto ci offre e non parlo solo da un punto di vista economico.
La crisi energetica
Sappiamo tutti che stiamo andando incontro ad una delle più grandi crisi economiche energetiche che abbiamo mai subito. E se da un lato questo ci riporta al legame che l’Italia ha stretto con l’Ucraina che ha portato la Russia (la più importante fornitrice di gas per il nostro Paese a tagliare le forniture con un incremento dei costi in bolletta) dall’altro dovrebbe farci capire che avere una nostra autonomia territoriale senza dipendere da Roma, ci permetterebbe di organizzare al meglio le nostre risorse. E non pensiamo che le ricadute economiche non abbiano anche altri effetti a loro collegati.
Autonomia territoriale anche per scuola e sanità
Mi batto affinché siano cancellati i tagli alla scuola e alla sanità. Da venti anni a questa parte le prime cose che Roma taglia sono la scuola ossia il futuro dei nostri figli e la sanità. Cosa ne è nato vorrete sapere? Vi rispondo subito. Il Veneto è stata la prima regione ad affrontare l’emergenza Covid e, invece di capire subito le ricadute economiche, si è fatta imporre dall’alto i tagli sull’economia con una serie di divieti (a partire dalle mascherine per finire con l’obbligo vaccinale) che non hanno assolutamente aiutato le piccole imprese. Dallo Stato nemmeno un misero aiuto e nessun ascolto agli appelli che, chi come me, lanciava ogni giorno.
Oggi ne paghiamo le conseguenze. Dal punto sanitario siamo ridotti all’acqua alla gola. Medici che mancano, chi propone di chiamare gli studenti di medicina, un vaccino che non è tale ma è un sierologico che non protegge da nessuna variante e la dimostrazione arriva dai dati! Gente che è stata licenziata perché senza green pass, altri sospesi, ricorsi al Tar che sono caduti nel vuoto. Così facendo non si distrugge solo l’economia ma anche tutto il nostro sistema sanitario che nel mondo ci invidiano.
Una reazione
Come fare? La risposta sta nel programma di Italexit che non è un movimento di sola protesta, ma una vera azione di reazione a chi per anni non ha pensato a noi ma si è legato a decisioni prese dall’alto. Bertolt Brecht ha detto che “Quando l’ingiustizia diventa legge, ribellarsi è un dovere”. Ecco noi di Italexit ci stiamo ribellando. E’ un messaggio che lancio a chi oggi si sottrae alle proprie responsabilità e non affronta a testa alta la volontà di un popolo che chiede spiegazioni.
Vorrei chiudere da “mamma”
Ho due figli studenti e sono sinceramente stanca di vedere i miei ragazzi penare per studiare. Tagli alla scuola di qua, tagli di là. Come si può garantire un futuro? Ben vengano le proposte di Italexit di potenziare la scuola con insegnamenti mirati al futuro, lo studio delle lingue, l’informatizzazione senza dimenticare che abbiamo anche, però, una nostra lingua e una storia millenaria che non possono essere dimenticate.
Autonomia territoriale per il futuro dei nostri figli
Vogliamo un futuro per i nostri ragazzi? Allora prendiamoci l’autonomia territoriale e investiamo sui giovani, sui loro studi, diamo loro la possibilità di investire qui da noi le loro capacità e in un paio d’anni la frase “fuga di cervelli” sarà solo un brutto ricordo. Cosa voglio? Voglio cambiare le regole, con le mie esperienze, le mie energie e con Italexit. Perché solo se si lotta con il fuoco che io mi sento dentro arriveranno i risultati. Lo dico con il cuore di mamma e imprenditrice.