È stata una grande sovrana, forse un po’ troppo longeva sul trono, che ormai sembrava spesso vacante. In un’epoca in cui persino i pontefici abdicano, anche lei avrebbe dovuto adeguarsi e prendere esempio quando il ritmo della vita cominciava a rallentare. Fu incoronata giovanissima nel dopoguerra, dopo due predecessori mediocri, senza personalità. Edoardo VIII, lo zio gay, alla vigilia della seconda guerra mondiale, dopo solo 10 mesi, fu costretto dal governo di lasciare il trono perché filo nazista. Mentre il padre, Giorgio VI, era un debole guidato dalla moglie Elisabetta Bowes-Lyon, che poi fu una grande Regina Madre. Nel 1952 Elisabetta II aveva 26 anni e l’Inghilterra faticava ancora a risorgere dalle macerie e dalle piaghe della guerra. Aiutata dai sudditi, dopo 70 anni di regno Elisabetta lascia un paese all’avanguardia del progresso economico e culturale, soprattutto morale e sociale.
La Regina Elisabetta con i suoi difetti
Certo, nei grandi personaggi appaiono più evidenti i difetti. E lei ne collezionò tanti. Mise al mondo quattro figli – come si conviene a ogni sovrano per assicurare la discendenza della dinastia – ma né lei né il marito, Filippo di Edimburgo, che se ne andò il 21 aprile dell’anno scorso quando gli mancavano due mesi ai cento anni, avevano il tempo di occuparsene. Anche il principe consorte, bellissimo giovane che la moglie avrebbe voluto amare e coccolare se non fosse stato per i suoi impegni continui, era un separato in casa.
Elisabetta, madre e Regina
I quattro principini crebbero nella bambagia, ma senza quelle tenerezze che fanno di un bambino un adulto equilibrato e probo. Istruiti con una severa educazione per diventare re, ma non uomini, mariti, padri. Ai poveri genitori ne combinarono di cotte e di crude, soprattutto l’erede al trono – oggi, a 73 anni, re Carlo III – e il fratello Andrea, coinvolto in problemi di violenza sessuale da cui è riuscito, poi, pagando, a liberarsi. Quando a Carlo si rimproverava un comportamento non adeguato al suo rango, il principe di Galles si giustificava ricordando: “Colpa della mia infanzia infelice. Quando avevo voglia di una carezza della mamma o di piangere sul suo grembo, dovevo chiedere udienza al Lord Ciambellano”. Perché la regina è una Maestà anche per i genitori, marito e figli. Persino la madre deve inchinarsi davanti alla figlia regina, prima di abbracciarla.
La storia di Carlo
Carlo era innamoratissimo sin da ragazzo di Camilla Shand, di un anno più grande di lui. Era il suo idolo. Non gliela fecero sposare perché non era sufficientemente altolocata né illibata. Col risultato che ne fu per tutta la vita l’amante, anche dopo che lei sposasse Parker Bowles e lui quella meravigliosa creatura di Diana Spencer, di antica nobiltà, di cui chiunque era affascinato, tranne il marito.
Amata
Austera e inflessibile, sin da giovane Elisabetta possedeva la grazia di farsi amare dal popolo, che ne condivise sempre le responsabilità e la sostenne in qualsiasi situazione, nonostante quella pletora di parenti inutili, che costituiscono la cosiddetta Famiglia Reale e sono mantenuti dallo Stato. Non la contestarono neppure quando – a differenza dei sudditi e del mondo intero – giustificò le marachelle del figlio, che le sarebbe succeduto, e non il dramma della nuora abbandonata da un marito di cui era innamorata.
Il rapporto con Lady Diana
Consapevole della sua assenza nel ruolo di madre, lo volle diventare in maniera sbagliata con Carlo, quando, adulto, assunse un atteggiamento libertino non da gentleman inglese, né, meno ancora, da re in pectore. La grande regina non fu mai amica della nuora, che aveva portato una ventata di freschezza a corte e ridato entusiasmo e prestigio alla monarchia in declino. Col suo ineguagliabile carisma Lady Diana aveva restituito all’istituzione e alla Famiglia Reale lo splendore dell’impero di un tempo. Ma Elisabetta non lo apprezzò, la considerò sempre un’estranea, e si comportò da suocera, come una comare in un condominio popolare.
Il mio incontro con Lady D
Il 21 aprile del 1985 – lo ricordo come se fosse oggi – incontrai Lady Diana a un ricevimento del Prefetto di Milano in suo onore. Quel giorno la regina compiva 59 anni. Chiesi alla principessa se avesse sentito la suocera per farle gli auguri. Mi rispose: Le ho mandato un messaggio, sottacendo come la suocera faceva con lei. Se non l’amore, almeno l’amicizia o la comprensione avrebbero evitato la tragedia che sarebbe avvenuta qualche anno dopo.
La reazione della Regina Elisabetta
Fulmine a ciel sereno nel 1992 Carlo e Diana si separarono, come una qualsiasi coppia borghese. Non era mai successo in una reggia inglese. Fino a qualche ora prima erano ancora i personaggi della favola del futuro re con la bellissima principessa che aveva affascinato l’umanità intera. 750 milioni di telespettatori nel mondo avevano assistito alla cerimonia nuziale che andava ancora in onda ovunque, dopo 11 anni. Quella volta la favola svanì, come tutte le favole. La regina, anziché avvicinarsi alla nuora, incredula dell’abbandono del marito che adorava, o attrarla ancora di più con i figli – suoi nipoti – a Buckingham Palace, si limitò a lamentarsi di attraversare un annus horribilis.
Il divorzio di Carlo e quell’incidente…
Nel 1996 Carlo volle addirittura il divorzio dalla madre del prossimo re d’Inghilterra. Era la prima separazione nei 900 anni della monarchia inglese. Nessuna reazione da parte della regina. Diana impazzì. Era una donna irriconoscibile, trasformata, sconvolta. Si sentì abbandonata. Anche la famiglia Spencer, tranne il padre, prese le distanze. Scelsero la famiglia reale, anziché la sorellina, come fecero poi anche i sudditi. La vita per loro sarebbe stata difficile lontani dal potere. Però, Diana – anche lei era cresciuta senza madre, sin da quando a 4 anni, Frances Shand Kydd se ne andò in Australia con un miliardario – sarebbe sopravvissuta e oggi avrebbe 61 anni. Per attirare l’attenzione del trono, fino ad allora timida e morigerata, cominciò stranamente a frequentare uomini. Poi, addirittura un medico musulmano e si fidanzò con un giovane imprenditore arabo. L’intervento della regina, anziché di tenerezza, fu di ulteriore punizione. Le tolse il titolo di altezza reale. Fu l’inizio di una tragedia che si concluse il 31 agosto 1997 nello strano incidente stradale avvenuto a Parigi, in città, nel viadotto del Ponte dell’Alma.
Elisabetta, una Regina che ha fatto la storia
Seppure Elisabetta fosse lucida, l’eccessiva ed esagerata permanenza sul trono a quell’età fino alla morte ha creato alcuni gravi problemi persino sul suo successore. Carlo non è preso in considerazione dagli inglesi perché con tanto attaccamento al trono la regina diede l’impressione di non fidarsi delle capacità del suo successore, che, invece, potrebbe avere idee più moderne della madre e dei suoi consiglieri. Alla fine non sembrò neppure capace di dare un valido contributo al paese per l’età troppo avanzata. Per esempio, a rimuovere Boris Johnson da premier è dovuto intervenire lo stesso partito conservatore. Mentre, una Elisabetta più giovane ci avrebbe pensato lei a sostituirlo.
Il ritratto di Elisabetta II è molto preciso e quanto mai veritiero.