Fin dai tempi antichi si sa che il freddo ha un’azione antinfiammatoria e antidolorifica importante ed infatti si è sempre usato il ghiaccio nel trattare immediatamente un trauma. Ancora poco conosciuta è invece la crioterapia sistemica recentemente portata alla ribalta da sportivi e star del cinema, ma ancora poco diffusa in Italia. A Pordenone c’è un centro di eccellenza. in esclusiva abbiamo intervistato il Prof. Tirelli per enordest.it
Prof. Tirelli in cosa consiste la Crioterapia Sistematica?
La Crioterapia Sistemica “Total Body” è un trattamento basato sull’esposizione dell’organismo a temperature molto basse (fino a – 170°C) per un tempo limitato di circa 2-3 minuti. Presso la Tirelli Medical Group questa pratica si effettua tramite la criosauna Cryomed Pro, sistema altamente tecnologico ed innovativo, che viene applicato con successo come terapia per diverse patologie in ambito fisiatrico, endocrinologo, ortopedico, dermatologico ecc. Il trattamento, molto ben tollerato, consiste nella permanenza all’interno della cabina, dotata di un’apertura superiore che consente di mantenere la testa all’esterno durante il trattamento e nella quale viene vaporizzato azoto, il tutto per 2-3 minuti. Il paziente, che può rimanere con gli indumenti intimi, e con la protezione per le estremità, durante la seduta può tranquillamente conversare con l’operatore e controllare visivamente la temperatura che si sta utilizzando; il tutto nel massimo comfort e sicurezza.
Prof. Tirelli, la crioterapia piò essere applicata alla medicina?
Premesso che nel nostro corpo abbiamo 2 metri quadrati di pelle e terminazioni nervose, la cute contiene circa 1 litro e mezzo di sangue. Quando la cute viene a contatto con il freddo secco prodotto dall’azoto liquido, si crea una vasocostrizione cutanea, la quale invia un forte messaggio all’ipotalamo nel nostro cervello, che controlla il sistema immunitario.
La reazione
L’ipotalamo reagisce con una vasodilatazione sistemica che determina un potenziamento della circolazione: il sangue, più ossigenato, purifica i tessuti e allontana i mediatori chimici delle varie malattie. Lo shock termico cosi prodotto riattiva il sistema immunitario e rigenera il corpo e la mente eliminando i mediatori chimici della fatica, del dolore, della contrattura, dell’infiammazione e delle malattie sistemiche.
Il trattamento
La Crioterapia sistemica viene usata nel trattamento di vari tipi di patologie, sia acute che croniche. Il trattamento con il freddo è indicato in modo particolare per:
fibromialgia e sindrome da stanchezza cronica
dolori articolari su base artrosica-degenerativa
lombosciatalgia da disfunzione del disco intervertebrale (ernie e protrusioni), lombalgia artrosica, cervicalgia da artrosi o ernie e protrusioni cervicali
patologie infiammatorie dell’apparato locomotore come l’artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite reattiva e spondiloartrite sieronegativa
postumi dolorosi di traumi acuti e da sovraccarico ad articolazioni, tendini e muscoli
artropatia gottosa, artrite psoriasica
patologie autoimmuni come lupus eritematoso sistemico
osteoporosi primaria e secondaria (prevenzione)
paresi e contratture spastiche delle estremità, sclerosi multipla
dermatite atopica e asma bronchiale
Prof. Tirelli, come si svolge?
Le sessioni ideali per questa terapia vanno da 15 sessioni di crioterapia da praticarsi in 2-3 settimane, eventualmente dopo il trattamento sistemico di altro tipo per esempio l’ossigeno-ozonoterapia o in alternanza ad essa. I risultati a breve termine, ottenibili già dopo pochi minuti/ore dalla crioterapia total- body sono:
diminuzione dello spasmo muscolare
riduzione dell’edema
stimolazione del sistema immunitario
riduzione della rigidità articolare mattutina
Dopo una serie di trattamenti osserviamo i seguenti risultati:
riduzione del dolore e della stanchezza
miglioramento della mobilità articolare grazie ad un effetto antinfiammatorio e a un effetto miorilassante
aumento dei livelli di forza muscolare
miglioramento dell’umore e della condizione fisica generale
come coadiuvante in programmi di dietoterapia, aumentando il dispendio energetico
La crioterapia per il wellness ed il peso corporeo ottimale
La Crioterapia Sistemica risulta essere una pratica efficace nella rigenerazione biologica, generando un effetto benefico sulla salute e sul benessere generale attraverso:
aumento della circolazione sanguigna
apporto di ossigeno e di nutrienti all’ intero organismo
eliminazione di tossine
stimolazione del rilascio di endorfine e adrenalina
riduzione dello stress e del livello di ansia ed irritabilità
L’ampio consumo calorico (da 600 a 800 Kcalorie circa per seduta) derivante dalle sedute crioterapiche unito ad un corretto piano alimentare e ad un programma di attività fisica personalizzato vi permetterà di ottenere il raggiungimento di un peso corporeo ottimale attraverso la consulenza nutrizionale presente nella clinica e una condizione di elevato benessere.
Prof. Tirelli, la crioterapia è valida anche per lo sport professionistico ed amatoriale. Conferma?
La Crioterapia Sistemica è diventata per molte squadre professionistiche una pratica moderna per il trattamento degli infortuni, per il miglioramento dell’efficienza fisica (performance) e per il recupero della fatica muscolare. Attraverso una migliore irrorazione sanguigna dei tessuti, all’aumento della sintesi proteica e allo spiccato effetto antiossidante che esercita, la crioterapia permette di ottenere:
l’incremento dell’efficienza del tono muscolare
un miglior recupero dopo lo sforzo fisico
potenziamento dei processi fisiologici di guarigione post infortunio
marcata attività analgesica ed antinfiammatoria, che permette di ridurre l’uso di farmaci
rilascio di endorfine che riducono stati di stress e diminuiscono i livelli di ansia ed irritabilità
In ambito sportivo la Crioterapia Sistemica è adatta sia all’atleta professionista che a quello amatoriale per:
lesioni muscolari (contratture, strappi, contusioni ecc.)
stati di affaticamento
sindromi mio-fasciali
tendiniti acute o da sovraccarico
lesioni cartilaginee e capsulo-ligamentose
rigidità articolari post-intervento chirurgico