Dietro ad ogni risultato sportivo c’è il lavoro di uno staff, spesso individuato nella sola figura dell’allenatore ma che si estende fino ad abbracciare preparatori e massaggiatori. Chi conosce il Mestre sa quanto siano importanti questi uomini, alcuni dei quali si sono legati agli orange da tanti anni. Enrico Ioppi, punto di riferimento per la preparazione atletica della squadra del presidente Serena dai tempi di Zironelli, ha vissuto tante avventure a Mestre e sarà presente anche la prossima stagione accanto a mister Zecchin.
Ioppi, come l’ha convinta la dirigenza a rimanere?
“Sono qui da tanti anni ormai, ho iniziato con Zironelli quando abbiamo vinto il campionato e oggi faccio ancora parte di questa famiglia. Con una serie di spostamenti che ci sono stati, avevo delle offerte per cambiare, ma la chiacchierata con la dirigenza e la permanenza di Zecchin mi hanno spinto ad accettare senza pensarci troppo. Il rapporto con Busolin e il presidente è ottimo, mentre con Zecchin lavoriamo in sinergia conoscendoci da tanti anni”.
Ioppi, qual è il suo ricordo più bello legato a questa squadra?
“Tra tutti scelgo i festeggiamenti per la promozione in Serie C, quando sono entrato allo stadio Baracca con mia figlia in braccio. Anche se ci mancò giocare nella nostra casa, fu una grande annata sportiva nella quale riuscimmo ad arrivare davanti a molte squadre forti, alcune probabilmente più attrezzate di noi. Una vittoria è di tutti ed inevitabilmente ti senti partecipe”.
Ioppi, tra poco inizierà il ritiro estivo, è il momento più importante della stagione?
“Il nostro lavoro è importante tutto l’anno, ma nelle cinque settimane di preparazione estiva entriamo davvero in scena. Abbiamo più possibilità di lavorare con i ragazzi e li conosciamo, capiamo come arrivano al primo giorno di ritiro e su quello stabiliamo l’organizzazione delle settimane successive. Per questo, oltre che al Mister, fa piacere soprattutto a noi avere la squadra al completo il prima possibile. Fortunatamente oggi la cultura del lavoro è cambiata e rispetto al passato c’è stato un netto miglioramento, adesso i giocatori curano la preparazione fisica anche quando sono liberi”.
A differenza degli anni passati, quest’anno ci sono stati più infortuni. Come mai?
“La continuità fa la differenza anche nel nostro lavoro, riprendere un programma con un gruppo stabile ed omogeneo è molto più semplice che iniziarne uno nuovo con tanti ragazzi nuovi. L’anno scorso ci sono stati molti cambiamenti in rosa e questo ha sicuramente inciso sul numero degli infortunati. Non abbiamo mai avuto così tanti problemi a livello muscolare”.
Ph: Marco De Toni