Sto pensando seriamente allo stato d’animo dei mille (non-garibaldini) turisti imbarcati su una delle grandi navi della Msc, la Sinfonia il 23 aprile. Dovevano fare un giro in Mediterraneo, partenza da Venezia arrivo a Istanbul, via costa dalmata e isole greche. Praticamente un sogno esotico. Primo problema: cari pensionati croceristi, si partirà da Porto Marghera, che sempre a Venezia é. Le foto del campanile di San Marco le farete da distante, molto distante. La banchina di Marghera non è proprio un bel vedere. Di fronte le gru per lo scarico del carbone e una nave militare americana. Non tranquillizzante come messaggio visivo in questo periodo ucraino. Pazienza.
Secondo problemino per le grandi navi
Abbiamo un guasto a bordo. Si partirà domani. Forse. Intanto godetevi il paesaggio, di Venezia, Porto Marghera. Scusate. Contrordine compagni. Si partirà tra due giorni. Nel frattempo si solleva un vento di bora che fa arrivare le polveri del carbone fino agli oblò della nave. Croceristi chiusi in cabina per non sporcare di nero i costumi da bagno già appesi.
Poi finalmente i nostri mille (non-garibaldini) salpano dallo scoglio, pardon banchina. Giusto in tempo per non-assaporare una notizia che “non” li coinvolgeva. Il TAR del Veneto aveva deciso di riammettere il progetto Venis Cruise 2.0, presentato tanti anni fa dall’ex vice-ministro dei Lavori pubblici ed ex vice-sindaco veneziano, Cesare De Piccoli, in rappresentanza della multinazionale Duferco di Genova.
Il progetto per le grandi navi
Il progetto di creare banchine per grandi navi alla Bocca di Porto del Lido era del 2014. Già, le tre bocche di porto che separano la laguna dall’Adriatico, sono da considerare dentro o fuori il mare? Un bel dilemma che a Venezia diventa paradosso vista la sua millenaria storia navale.
Il Canale dei Petroli
Passano gli anni e il governo durante il Comitatone del 2017 decide di concentrare l’arrivo delle grandi navi a Marghera, via canale dei Petroli, e per quelle di stazza più piccola in Marittima a Venezia, via canale Vittorio Emanuele, oggi parzialmente interrato. Al concorso ministeriale di idee (costo 2,2 milioni) viene escluso il progetto Duferco che ora si prende la sua rivincita. Il TAR del Veneto riammette così il Venis.Cruise 2.0 e tutto è da rivedere. Peccato che il Governo dopo aver definitamente cancellato per decreto il passaggio per il Bacino di San Marco, aveva previsto per la non modica spesa di 157 milioni la creazione di cinque approdi a Porto Marghera più uno a Chioggia. Primo approdo inaugurato in pompa magna ai primi di aprile con il ministro alle Infrastrutture Giovannini, il presidente della Regione Zaia. É la banchina Liguria riverniciata a nuovo.
Ricapitolando
Il primo decreto per lo stop alle grandi navi in laguna è del 2012. Oltre dieci anni fa, dopo lo choc Costa Concordia al Giglio, costata la vita a 32 persone e la figuraccia di capitan Schettino. Quindi la svolta. Mai più mostri marini da 120 mila tonnellate e 60 metri di altezza per l’inchino di fronte San Marco.
Si era arrivati, ai tempi d’oro, al transito annuale di fronte alla Giudecca di mille navi. Dopo il Clini-Passera, ci vogliono altri nove anni, per approvare una legge esecutiva che allontana per sempre il pericolo dal centro storico. Il Bacino di San Marco e il canale della Giudecca sono dichiarati “monumento nazionale”. Secondo gli ambientalisti, forti di dati super attendibili e definita la pericolosità cancerogena del biossido di zolfo (SO2) che usciva dai camini dei mostri marini, 362 grandi navi inquinavano ed equivalevano agli scarichi di ben 5 milioni di automobili.
Grandi navi e la collisione
Il 2 giugno del 2019, annus horribilis per via dell’acqua grande di novembre, la collisione della MSc Opera con un battello carico di 150 turisti in banchina alle Zattere. L’incidente provoca 5 feriti e una risonanza planetaria. Mai più grandi navi.
La reazione dei portuali
Gli operatori portuali gridano al complotto e parlano di un indotto di 6 mila lavoratori da buttare. Solo per la cooperativa portabagagli, nata nel 1937, si denuncia la disoccupazione per 150 persone e relative famiglie.
Lo scorso mese di giugno per il primo passaggio della MSc Orchestra dopo il lockdown. Due i cortei acquei di protesta. Uno pro e l’altro contro. Un bel casino. Intanto ne approfittano i porti di Trieste, Ravenna, Monfalcone che “vendono” la città dei dogi come una di noi.