I film sulla guerra sono un genere cinematografico che ospita vari sottogeneri. Abbiamo i film storici che si limitano a ricostruire, attraverso le battaglie, un determinato periodo. Abbiamo quelli epico-eroici che tendono a mitizzare una fazione in contrapposizione a un’altra, vista solo in chiave negativa, nella tipica visione dei buoni contro i cattivi. Abbiamo poi le pellicole che parlano della guerra per denunciare tutti i suoi errori. Quest’ultimi si possono definire dei film di guerra per la pace. Possono essere importanti testimonianze sugli orrori della guerra. Stimolati dall’assurdo attacco della Russia all’Ucraina, snoccioleremo una nostra personale top ten di questo tipo di film, consigliando la visione di alcune opere per auspicare la pace e per condannare sempre la guerra.
“La vita è bella” e “Train de Vie” (Un treno per vivere)
Ci permettiamo di mettere insieme questi due film perché molto simili. Entrambi denunciano i crimini nazisti contro gli ebrei usando l’arma dell’ironia. Il primo è il capolavoro di Roberto Benigni, il film che l’ha consacrato in tutto il mondo. Anche il secondo doveva essere interpretato da Benigni, ma l’attore toscano una volta che gli fu presentato il copione dal regista rumeno Radu Mihaileanu rifiutò. Forse proprio perché stava incominciando a lavorare a “La vita è bella”.
“Orizzonti di gloria”
Ambientato durante la I guerra mondiale, è forse il più importante film antimilitarista di tutti i tempi, descrivendo la stupidità e l’ottusità delle gerarchie militari. Uno straordinario Kirk Douglas per la regia di uno dei più grandi registi di sempre: Stanley Kubrick.
“Full metal jacket”
Anche questo film con la regia di Kubrick che, a distanza di trent’anni da “Orizzonti di gloria”, torna a parlare della stupidità del mondo militare. Questa volta sul banco degli imputati l’addestramento folle dei marines e la guerra nel Vietnam.
“La sottile linea rossa”
Con un alternarsi d’immagini violentissime, il film è ambientato nell’isola di Guanalcanal durante la II guerra mondiale, lo spettatore viene distrutto visivamente da immagini cruente che lo portano a riflettere in dimensione quasi filosofica grazie alla regia e alla sceneggiatura di un maestro come Terencce Malick.
“Salvate il soldato Ryan”
Dopo lo sbarco in Normandia, il capitano Miller (interpretato da Tom Hanks) è incaricato di trovare e salvare il soldato semplice Ryan, ultimo reduce di una famiglia composta da quattro fratelli tutti morti nel corso della seconda guerra. I vertici dell’esercito americano decidono di evitare alla madre lo strazio di perdere tutti i figli. Capolavoro di Steven Spielberg è ricordato anche per la spettacolare prima parte con una perfetta ricostruzione del D-Day.
“Il sergente York”
Con la regia del grande Howard Hawks e un super Gary Cooper, è la storia vera di un contadino del Tennesse che da non violento viene convinto a partecipare alla Grande guerra dove diventa un cecchino infallibile.
“L’arpa birmana”
Film del regista giapponese Kon Ichikawa narra la storia di un soldato, unico sopravvissuto del suo gruppo, che fatto prigioniero diventa poi monaco e suonatore d’arpa che si dedica a seppellire i morti. Opera contro l’assurdità della guerra, considerato per anni uno degli emblemi del pacifismo.
“Apocalypse Now”
Di Francis Ford Coppola, oltre che un film di guerra e contro la guerra, è una delle opere cinematografiche più importanti di tutti i tempi. Il film è un atto di accusa contro il comportamento dell’esercito americano durante la guerra nel Vietnam e, al tempo stesso, una profonda riflessione sulla follia umana e sulle inutili atrocità della guerra.
“Il cacciatore”
Altro film sul Vietnam, altro film superlativo con un cast stellare (Robert De Niro, Meryl Streep, Cristopher Walken, John Cazale) guidato da Michael Cimino, descrive gli effetti nefasti della guerra in Vietnam su un gruppo d’amici.
“La grande guerra”
Chiudiamo con un altro film italiano dopo la “Vita è bella”. Interpretazione indimenticabile di Alberto Sordi e Vittorio Gassman diretti da Luigi Monicelli per il primo film italiano che, usando i toni della commedia, si scaglia contro l’inutilità dei massacri della I guerra mondiale. Il produttore De Laurentis subì molte pressioni politiche per non fare uscire il film, considerato antipatriottico e antimilitarista. Oscar mancato, se lo sarebbe meritato, per Monicelli che ottenne solo la nomination come miglior film straniero.
Sicuramente ci siamo dimenticati di alcune opere importanti, potremo sanare con una nuova puntata. Ricordiamo, infine, che il ruolo del cinema rimane fondamentale per denunciare i crimini della guerra e tramandarne ai posteri il ricordo perché non avvengano più.