La prima settimana di olimpiadi invernali, a Pechino, un po’ a zigzag, come piace noi.
Pechino porta l’oro nel curling
La prima medaglia per l’Italia in questa disciplina da non più di 500 tesserati, da noi, contro i due milioni del Canada, per esempio.
Il titolo nel doppio misto evidenzia le affinità di questa disciplina con le bocce, con il biliardo e con gli scacchi, nella tecnica. Lo scoprimmo a Torino 2006, all’epoca se ne parlò tanto, 16 anni dopo rifulge la semplicità di Stefania Constantini, classe ’99, senza un filo di trucco: trascorse 9 anni a Pieve di Cadore, poi con la famiglia si è spostata a Cortina d’Ampezzo. Già a 14 anni, a ragioneria, voleva diventare un’atleta olimpica, si è diplomata con il massimo dei voti. Lavorava in un negozio di abbigliamento sino a due settimane fa, non è fidanzata con Amos Mosaner, il compagno con cui ha ottenuto l’enplein di vittorie, 10 su 10. Nella finale del doppio misto l’8-5 alla Norvegia.
La settimana si era aperta con la caduta di due dei
Sven Kramer manca la medaglia alla 5^ olimpiade, nel pattinaggio velocità, è 9° sui 5mila, viene da 9 podi, fra cui 4 ori, è il più titolato atleta nella storia di questa disciplina, che ha nell’Olanda la migliore interprete. Il norvegese Johannes Klaebo chiude addirittura 40°, nello sci di fondo, skiathlon, 15+15, conquista poi il 4° oro sul nostro Federico Pellegrino, nello sprint a tecnica libera, e vanta 6 mondiali. Il valdostano era stato secondo anche 4 anni fa.
Pechino e la prima medaglia di Armin Zoeggeler da ct
Dopo le 6 da slittinista, è il più titolato di ogni tempo. Il podio arriva con il bronzo di Dominik Fischnaller, mentre il cugino Kevin non ha gareggiato per il covid e anche Dominik poi sarà positivo, del resto era in stanza con lui. Dominik aveva perso il podio per due millesimi quattro anni fa a Pyeongchang, a 28 anni si prende il podio nel singolo.
L’argento di una nipote d’arte
Ottimo l’argento nel pattinaggio di Francesca Lollobrigida, pronipote di Gina, che ha 94 anni. L’azzurra è romana, è seconda sui 3mila, mentre nei 5mila è quarta.
Pechino e Lara Gut-Behrami
Il bronzo olimpico nel gigante di Lara Gut-Behrami, che poi conquista l’oro nel superG. E’ moglie di Valon, adesso del Brescia. E’ la coppia più bella fra sci e calcio, il centrocampista è di origine albanese, nazionale svizzero, 36 anni, all’8^ squadra nel nostro calcio, iniziò al Genoa, dov’era tornato.
Il secondo oro
Il secondo oro per l’Italia è di Arianna Fontana nello short track, sui 500, grazie anche al marito Anthony Lobello, azzurro a Sochi, assieme ad Arianna, è italoamericano e si sono sposati 8 anni fa. “Senza di lui non sarebbe mai arrivato questo titolo – accusa -. Addirittura la federazione gli impedisce di parlare con gli altri atleti della nazionale. Perchè continui sino a Milano-Cortina 2026 deve cambiare qualcosa”.
Arianna raggiunge Stefania Belmondo e il suo palmares olimpico, con 10 podi, di cui 2 ori, peccato per la caduta nella finale dei 1000 metri, in cui pregustava un altro podio.
La sua 9^ medaglia olimpica era arrivata nella staffetta mista, argento con Martina Valcepina, Pietro Sighel e Andrea Cassinelli.
Torniamo allo sci
Matteo Marsaglia in 17^ posizione, nel superG. Alla vigilia il dt Rinaldi gli avrebbe chiesto di non gareggiare, di dichiararsi malato, per lasciare spazio al suo amico Mattia Casse, che non era riuscito a essere ripescato grazie al forfait di altri qualificati. Si è rifiutato di accettare (Rinaldi smentisce) ma non è andato benissimo. Peggio ancor Dominik Paris, appena 19°.
La medaglia d’argento di Federica Brignone
Figlia di Maria Rosa Quario, firma de Il Giornale, soprannominata Ninna, nella valanga rosa degli anni ’70 e ‘80. Il fratello Davide è suo allenatore, il padre Daniele era un atleta. Federica si è aggiudicata la coppa del mondo del 2020, mentre 4 anni fa fu bronzo olimpico.
Le due cadute iniziali di Mikaela Shiffrin, con 11 porte affrontate in due gare. I punti di contatto con la pressione che non ha retto Simon Biles, alle olimpiadi di Tokyo. Era favoritissima, è caduta, comunque ha portato a casa due medaglie, dal Giappone. L’americana è stata poi 9^ nel SuperG.
Pechino e Snowboard
Omar Visintin è bronzo nel cross. A 32 anni, arriva alle spalle dell’austriaco Alessandro Haemmerle e del canadese Eliot Gondin. Due mesi fa si era operato a un braccio. In semifinale l’uscita per pochissimo dell’altro azzurro, Tommaso Leoni, poi caduto nella finale per il 5° posto. Uscita in semifinale la portabandiera azzurra, Michela Moioli.
Pechino e Vicenza
Il vicentino Davide Ghiotto è bronzo nei 10mila metri del pattinaggio di velocità, con il record italiano. Oro allo svedese Nils van der Poel, record del mondo in 12’30”74, argento all’olandese Patrick Roest, poi il 28enne di Altavalla Vicentina, sino all’ultimo giro secondo.
Di rilievo il 5° posto a 18 anni per Leonardo Donaggio nel sci freestyle big air. Il veneziano azzecca un 91, poi l’81, cade nell’ultimo tentativo per raggiungere un podio che non è mai arrivato, in questa disciplina particolare. L’azzurro più giovane ottiene il risultato migliore di sempre.
Pechino e Dorothea Wierer
Dorothea Wierer ha conquistato la medaglia di bronzo nei 7,5 km sprint femminile di biathlon. Si tratta della decima medaglia per l’Italia in questa edizione dei Giochi olimpici. L’atleta azzurra ha terminato la sua prova in 2’21” senza commettere errori al poligono. La norvegese Marte Olsbu Røiseland ha vinto l’oro, davanti alla svedese Hanna Öberg.
Pechino: snowboard, argento Italia con Moioli-Visintin
Omar Visintin e Michela Moioli hanno vinto la medaglia d’argento nello snowdboard a squadre mistedi specialità. Il team azzurro è stato superato da quello Usa (Nick Baumgartner e la neo campionessa olimpica Lindsey Jacobellis, 76 anni in due). Terzo posto per il Canada (Eliot Grondin e Meryeta Odine), mentre quarto è finito il team di Italia 2 composto da Lorenzo Sommariva e Caterina Carpano. Quest’ultima è caduta quando era in fare di forte recupero.
Tanti sport nuovi
Molti sport nuovi, skeleton, lo stesso snowboard, anche spettacolari però è ancora difficile entusiasmarsi da parte del popolo di telespettatori. A parte il curling che è affascinante ma complicato.
La scelta della Rai, di replicare spesso, notte e giorno, fra l’altro senza indicarlo in sovraimpressione. Il commento di Eurosport è più pittoresco, sanguigno, con professionisti meno noti.