Quante volte ti capita di imbatterti in una conversazione “difficile” dovuta alle tue o sue convinzioni riguardo a ciò che è giusto o sbagliato, vero o falso, buono o cattivo? Situazioni in cui, in linea di principio, difendi ciò che ritieni (per te) corretto, momenti nei quali sei davvero convinto di ciò che dici e che a volte è il contrario di ciò che sostiene l’altro. Ci sta, capita a tutti, o quasi, di vivere tensioni di questo tipo. Perché? Lascia che ti spieghi il concetto nel modo più semplice che conosco. E lo faccio con un esempio pratico, visto che è successo in una mia aula alcune settimane fa.
Convinzioni e come sradicarle
“Luca, mi sono iscritta al tuo corso perché per me la PNL è artificiosa, manipolatoria e innaturale. Voglio che tu mi convinca del contrario” mi dice Margherita (nome di pura fantasia per ovvie ragioni). Bene, partiamo già da un pregiudizio. Quando parlo di manipolazione cosa ti viene in mente? Qualcuno penserà a una persona che ti vuole raggirare, mentre la prima cosa a cui penso è il mio osteopata che mi manipola (le ossa) e mi mette nella condizione di correre per 17km… La manipolazione, quindi, da che parte della linea si schiera?
Veniamo a noi
Un sasso, è buono o cattivo? Se lo uso per costruire una casa è un conto, se lo lancio contro la testa di una persona è un altro paio di maniche. Sei d’accordo? Un automobile, è buona o cattiva? Se guido in modo prudente per recarmi al lavoro è uno strumento molto utile, se dirigo la mia auto a 150km all’ora contro un gruppo di passanti è ragionevole pensare che sia un mezzo che provoca la morte. La dinamite, è buona o cattiva? Se la tiro contro innocenti per conquistare un territorio è un’azione criminale, se la uso per aprire un varco che mi permette di portare del cibo a dei bambini che stanno morendo di fame mi pare ovvio che posso classificarla come “buona”.
Capito il concetto? Convinzioni ok ma tutto dipende dall’uso che se ne fa
Non si tratta di stabilire se la PNL sia giusta o no, se sia buona o no, se sia corretta o no. Perché lo stesso si potrebbe dire per la medicina, per la psicologia o perfino per la religione: dipende dall’uso che ne fai. Quindi non farò nulla per convincerti se non del fatto che personalmente ho dato, do e darò il mio meglio per far sì che tu stia bene, usando ciò che so fare, nell’unico modo che conosco, cioè quello etico. “Quindi Luca, quella cosa del visivo, auditivo e cinestesico, e quindi la PNL è fare qualcosa di innaturale?” mi chiede sempre la stessa signora.
Un po’ semplicistica come convinzione
A parte che la PNL è molto più che un sistema rappresentazionale (visivo, auditivo e cinestesico) te lo spiego subito. Io e te andiamo a cena e si aggiunge a noi mio cugino dall’Irlanda, che parla solo inglese. Ora puoi scegliere se parlare in italiano, tagliandolo fuori dalla conversazione, o se utilizzare la lingua inglese (uno degli strumenti a tua disposizione). Decidendo per questa seconda opzione stai usando un mezzo al quale non sei abituato, magari fatichi e ti senti “artificioso” ma che ti permette di relazionarti con chi, altrimenti, non ti capirebbe. Hai forse manipolato qualcuno? No. Hai fatto del to meglio per metterlo a suo agio? Si.
Convinzioni o limitazioni? Dipende dalla lingua che parliamo
Ecco, nelle relazioni che incontri quotidianamente potresti (anzi, hai) aver davanti una persona che parla una lingua “diversa” dalla tua. E per diversa intendo le sue credenze, convinzioni, principi, abitudini linguistiche, etc… Fare del tuo meglio per comunicare il tuo messaggio è artificioso o innaturale? Credo proprio di no, e sarebbe un limite non arricchire la tua cassetta degli attrezzi con qualcosa che ti può venire utile, giusto?
Ho menzionato la PNL a titolo di esempio, ma il concetto lo hai capito: le tue convinzioni sono una risorsa oppure un limite? Perché se ti rende cieco all’apertura mentale, allora forse, c’è un po’ di lavoro da fare.