C’è un popolo silenzioso in Italia che non è ancora sceso in piazza a protestare o perché è troppo civile per farlo o perché impossibilitato in quanto morto. Del secondo gruppo fanno parte oltre 132.000 italiani. Se poi vogliamo estenderci al resto del pianeta, coloro che non ce l’hanno fatta sono oltre 5 milioni. Siamo davanti a cifre spaventose ma le pandemie, si sa, parlano con i numeri, non usano le parole e lasciano spazio solo alle lacrime. Tanti in piazza a fare i no vax. Ma i “pro vax” dove sono? Scopriamolo insieme con https://www.enordest.it
Pro vax rispettosi e chiusi in casa
Abbiamo vissuto mesi chiusi in casa, vedendo passare in televisione le immagini dei camion carichi di bare a Bergamo e i cadaveri dei senza tetto buttati nelle fosse comuni nell’isolotto di Hart Island, in quella parte dimenticata di New York dove i grattacieli s’intravedono solo in lontananza.
Piazze occupate dai no vax
Tutto questo a molti di noi non ha insegnato nulla se le piazze si riempiono di gruppi che, a seconda dei casi, si presentano con sigle e modalità diverse. Possiamo avere i “NO VAX” o i “NO GREEN PASS”. I primi sono contro i vaccini a prescindere, i secondi in certi casi si sono vaccinati ma ritengono il green pass una sorta di dittatura sanitaria. Altri sfilano sotto la scritta “IO APRO”, sono quei ristoratori che si sono sentiti colpiti dalle disposizioni imposte dal Governo per far rispettare le regole anti-covid.
Tra Hitler e Ghandi
E’ una babele di manifestanti eterogenea e mal assortita. Usano autostrade elettroniche come Telegram per diffondere il loro folle verbo. Tra di loro troviamo i neonazisti, insieme a gruppi pacifisti che s’ispirano a Ghandi ma che del pensiero del Mahatma non hanno capito nulla. Ci sono pure ex brigatisti a braccetto con anarchici e poco distanti i neofascisti di Forza Nuova. Quelli che sono contro la politica perché sono contro tutto e tutti e quindi anche contro i vaccini. Ci sono giovani e anziani, professori, operai portuali, casalinghe e disoccupati.
Pro vax e affermazioni folli dei no vax (vedi Tuiach)
Pur nel pieno rispetto delle idee altrui, questi manifestanti si distinguono, il più delle volte, per affermazioni folli come quella di Fabio Tuiach, il portuale triestino che sostiene di aver contratto il Covid perché colpito dagli idranti della Polizia nel corso di una manifestazione. I loro nemici sono i virologi, colpevoli d’informare la gente in televisione, il generale Figliuolo, che ha riorganizzato le vaccinazioni dopo i disastri della gestione Arcuri, e chiaramente il premier Draghi, ritenuto un despota manco fosse Idi Amin Dadà, il dittatore sanguinario che governò l’Uganda negli anni ’70 sterminando oltre 300.000 oppositori (quasi come una pandemia).
I pro vax reagiscono
Col passare dei giorni, però, quel popolo silenzioso di cui parlavamo all’inizio, composto da milioni di cittadini, tutti vaccinati e osservanti delle regole sta iniziando a stufarsi di vedere le vie delle proprie città bloccate da manifestazioni prive di senso e a volte terribilmente violente, come quella dello scorso 9 ottobre quando i militanti di Forza Nuova hanno assalito la sede della CGIL. Si tratta della stessa parte di popolo che non può più sopportare lo spazio concesso dai media ai NO VAX con le loro tesi assurde e contrarie a ogni logica scientifica.
Alla testa dei pro vax un professore universitario
La risposta a tutto ciò è la nascita spontanea di gruppi SI’ VAX. La capofila di questa protesta è Trieste che si sta ribellando all’immagine che era uscita della città nel mondo con le manifestazioni dei portuali contro il GREEN PASS. E’ stato Mitja Gialuz, professore universitario di Diritto Penale e presidente della Barcolana, la popolare gara velica che si disputa nella città giuliana, a voler rivendicare il ruolo di “Trieste capitale italiana della scienza”. Una figura come quella del professor Gialuz è la giusta risposta della società civile contro il movimento No Vax.
Sapiente uso dei social (altro che fake news)
Il docente, sul suo profilo facebook, ama presentarsi col motto “Sapere aude”, traducibile con “abbi il coraggio di conoscere”. Si tratta di una frase del grande filosofo illuminista Immanuel Kant. Ci sembra la replica migliore alla valanga d’ignoranza, volgarità e, purtroppo, violenza del popolo No Vax che al pensiero di Kant potrebbe contrapporre le tesi di un comico come Pippo Franco, capofila del movimento. Ma non siamo al Bagaglino e non si può buttare tutto in caciara. Speriamo, piuttosto, che l’esempio del professor Gialuz sia seguito. Segnali positivi s’intravedono già. A Napoli, Bologna e Milano stanno nascendo gruppi spontanei di Si Vax. Si tratta di gente che non si è dimenticata quello che abbiamo passato e non vuole riviverlo.
I pro vax contro l’ignoranza
L’inverno è alle porte e con lui nuove varianti che dicono gli scienziati essere terribili. Gli assembramenti dei No Vax a Trieste con la conseguente e inevitabile impennata di contagi hanno dimostrato come il virus sia sempre in agguato. Purtroppo, l’alleato maggiore del Covid sembra essere l’ignoranza, la possiamo sconfiggere, la dobbiamo sconfiggere. Per farlo possiamo ricorrere a un’altra frase di Kant: “… ognuno può ricercare la felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo.”