Il destino è un mistero che ci coglie all’improvviso e può accadere che ci illumini mostrandoci una nuova strada da percorrere per uscire dal labirinto in cui ci siamo perduti. Mattia è un adolescente alle prese con le goffaggini dell’età, i primi batticuori, le paure e le insicurezze nascoste dietro atteggiamenti da sbruffone, ma ha una sicurezza: la solidità della sua famiglia, unita e serena. Quando la madre gli rivela che la realtà è molto diversa, che lei e il padre non solo non si amano più e si stanno separando, ma che la nuova compagna di lui aspetta un bambino, Mattia reagirà mettendo tra sé e tutto il resto il vuoto di una notte nelle viscere sotterranee della sua scuola.
Mattia non torna
Una lunga notte in cui deciderà di non tornare a casa, una sorta di vendetta muta, uno stacco forse crudele ma necessario.
Con Mattia, Aziz. Due storie da raccontare
Un altro adolescente, Aziz, in fuga da Kabul con il padre e lo zio, cerca la salvezza in un lungo cammino irto di insidie, colmo di freddo, di fame, di sete e di paura. Quando il padre e lo zio vengono fermati dalla polizia ungherese, una poliziotta gli permette di continuare la sua fuga da solo, ma sempre più sperduto e senza punti di riferimento, senza nessuna guida.
Il romanzo
Nel romanzo Questa notte non torno di Antonella Sbuelz, pubblicato di recente da Feltrinelli, le due giovani vite di Mattia e di Aziz si alternano in capitoli narrati in prima persona: leggendo condividiamo i loro pensieri, le loro avventure, tremiamo con loro quando li vediamo in pericolo, ci sentiamo sollevati quando li sappiamo al sicuro.
Mattia e Aziz incrociano i loro destini
Linguaggi, esperienze, vissuti e sogni completamente diversi, quelli dei due ragazzini: uno abituato alle comodità di una vita borghese, l’altro da sempre immerso in un mondo che conosce solo la guerra, il terrore, la devastazione.
Il destino li farà incontrare e per Mattia sarà un’occasione per rivedere tutta la sua vita attraverso una nuova prospettiva. Il confronto con Aziz, la necessità di prendersi per la prima volta cura di qualcuno, la responsabilità di dover prendere delle decisioni per un altro, di aiutarlo, lo faranno crescere e maturare. Tutto in una lunga notte.
Per Mattia e Aziz parlano i genitori
La complessità di scelte difficili e dolorose che gli adulti a volte prendono coinvolgendo, loro malgrado, i figli, sono narrate direttamente dalla madre e dal padre di Mattia, che prendono la parola in alcuni capitoli toccanti nella loro sincerità. Perché la vita è complicata e spesso le cose non vanno come avremmo voluto. L’importante, però, è gestire con onestà il dolore di ciascuno, e capire che l’amore in qualche modo resta, non si disperde del tutto, e che l’amore per i figli rimane intatto.
L’autrice e lo sfondo
Antonella Sbuelz riesce a dare voce a queste vite con grande delicatezza, dimostrando una profonda conoscenza del mondo giovanile, delle insicurezze e fragilità dell’adolescenza, lei che da molti anni insegna con passione.
Il paesaggio in cui si muovono i personaggi, la città di Udine, ma anche l’Afghanistan, l’Ungheria e l’Austria che scorrono dai finestrini del treno che porterà in salvo Aziz, sono vividi, ricchi di dettagli e di atmosfera, che nei momenti notturni diventa inquietante e misteriosa. La scrittura è elegante, densa di immagini che evocano forti emozioni e trascinano il lettore in un viaggio che riserverà anche, alla fine, una vera sorpresa.
Chi è colei che da vita a Mattia e Aziz
Antonella Sbuelz vive a Udine, dove è nata. Le sue opere di poesia e narrativa, tradotte in più lingue, hanno ricevuto molti premi. L’ultimo tra i suoi romanzi, editi principalmente da Frassinelli, e dall’Editrice Universitaria Forum, è La ragazza di Chagall (2018; Premio Fiuggi-Storia; rosa finalista Premio Viareggio; segnalazione Premio Campiello; Premi Raffaele Crovi e Raccontami la Storia). Conduce laboratori di scrittura creativa con ragazzi e ragazze, collabora con il “Messaggero Veneto”.
Antonella Sbuelz, Questa notte non torno, Milano, Feltrinelli, 2021.
Una recensione di rara bellezza e rara profondità, che esplora con empatia e intelligenza la narrazione, si cala nel mondo evocato, dialoga con i personaggi, approfondisce e illumina il contesto. Grazie di cuore ad Annalisa Bruni.
Grazie ad Antonella Sbuelz per aver raccontato questa storia! 🙂