A valle della crisi finanziaria del 2008, si è tenuto il primo vertice dei leader del G20 a Washington. Insieme, i membri del G20 (Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia, Unione Europea) rappresentano circa il 90% del PIL mondiale. Poi l’80% del commercio mondiale e i due terzi della popolazione mondiale. Nonché circa il 60% dei terreni coltivabili e l’80% circa del commercio mondiale di prodotti agricoli. All’indomani del 2008, i membri del G20 hanno deciso collettivamente di stimolare le rispettive economie e di astenersi da misure protezionistiche, in modo da accelerare la fine della recessione.
La collaborazione nel G20
Ciò ha dimostrato che solo collaborando, gli “attori chiave” possono affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento e garantire la stabilità e la continuità dei sistemi economici e finanziari che sono alla base della sicurezza e alla prosperità globale.
G20 e agricoltura
I Ministri dell’agricoltura del G20 si sono riuniti per la prima volta a Parigi nel 2011 per far fronte all’impatto della crisi economica sul settore agricolo minacciato dalla volatilità dei prezzi. Dal 2015, i Ministri dell’agricoltura si incontrano annualmente per discutere di sicurezza alimentare, nutrizione e sviluppo globale dell’agricoltura.
Il ruolo dell’Italia
Il primo dicembre 2020 e per i successivi dodici mesi, l’Italia ha assunto, per la prima volta, la Presidenza del G20, nell’anno in cui l’economia mondiale dovrà porre le basi per una ripresa sostenibile dalla crisi generata dalla pandemia da Covid-19. Il G20 2021, su impulso della Presidenza italiana, si è svolto Firenze dal 17 al 18 settembre 2021 ed è stato incentrato su tre pilastri d’azione ampli e interconnessi: Persone, Pianeta, Prosperità.
Il calendario della Presidenza del G20 prevede lo svolgimento di riunioni ministeriali, di eventi speciali e del Vertice dei Capi di stato e di Governo, in previsione di un nuovo appuntamento che si terrà a Roma il 30 e 31 ottobre 2021.
L’incontro che si è tenuto a Firenze ha offerto l’opportunità di ripensare la cooperazione tra i Paesi alla luce delle sfide poste dal COVID-19 e di rendere concreti gli impegni assunti in un contesto multilaterale.
G20 e i sistemi agricoli sostenibili
Per garantire sistemi alimentari sostenibili, i Ministri del G20 hanno ribadito la volontà di raggiungere l’obiettivo “fame zero”, minacciato anche dalle conseguenze della pandemia dovuta al Covid-19. Pur con l’aumento della produzione, infatti, ancora un quarto della popolazione mondiale soffre d’insicurezza alimentare. Per i Ministri del G20, il cambiamento climatico, gli eventi meteorologici estremi, i parassiti, le malattie di animali e piante, richiedono risposte coordinate ed efficaci. In particolare, si è deciso di non adottare alcuna misura restrittiva ingiustificata che possa portare a un’estrema volatilità dei prezzi alimentari nei mercati internazionali, e quindi minacciare la sicurezza alimentare.
La carta della sostenibilità
I Ministri, con la sottoscrizione del comunicato finale detto anche “Carta della Sostenibilità di Firenze”, desiderano rafforzare la cooperazione tra i membri del G20 e i paesi in via di sviluppo in materia di cibo e agricoltura. Per condividere le conoscenze e aiutare a sviluppare le capacità di produzione interna più adatte alle esigenze locali.
Agricoltura Sostenibile
La Carta dell’Agricoltura Sostenibile che arriva dal Vertice dei G20 di Firenze rinnova l’importanza dell’innovazione e di una visione olistica (visione olistica della realtà: anche la più piccolissima parte contiene tutti gli elementi dell’intero di cui ha fatto parte) di tutti i temi che concorrono al raggiungimento di obiettivi sostenibili. Nella consapevolezza che siamo in un mondo interconnesso e che quella della trasformazione dei sistemi alimentari è una sfida che si deve affrontare e vincere assieme.
Si è provato a immaginare uno scenario possibile di agricoltura e zootecnia del futuro. Di quell’agricoltura che ancora non c’è e di cui tutto il Mondo sente il bisogno. In poche parole, sistemi semplici, scalabili, economici. Pochi dati ma ben elaborati, proprietà dei dati saldamente in mano all’allevatore e all’agricoltore, competenza e conoscenza della stalla e del campo.
Come fare sistema
Il desiderio comune è quello di rafforzare la cooperazione tra i membri del G20 e i paesi in via di sviluppo, in materia di cibo e agricoltura. Per condividere le conoscenze e aiutare a sviluppare le capacità di produzione interna più adatte alle esigenze locali. Contribuendo così alla resilienza (capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà). E quindi al recupero dell’agricoltura e delle comunità rurali.
Il prossimo G20
Al G20 di Roma, che si terrà nei prossimi 30 e 31 Ottobre, l’Italia porterà la “Space Economy” sul tavolo dei grandi della Terra. Spinta dai rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Italiana e da quelli delle principali organizzazioni spaziali internazionali. Riuniti a Roma per il ‘G20 Space Economy Leaders Meeting 2021’.
Allo studio il cambiamento del clima dallo spazio
“La Space Economy genera investimenti pari a 447 miliardi di dollari. Il settore è cresciuto del 4,4% nel 2020 e ci aspettiamo che arrivi a 1 trilione di dollari nei prossimi dieci anni”. Lo ha detto il ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale con delega allo Spazio e all’Aerospazio, Vittorio Colao. “Le tecnologie spaziali devono essere considerate dal governo un asset fondamentale che può aiutare la società in molti ambiti e a mitigare gli effetti della pandemia. Inoltre, le tecnologie spaziali possono essere usate per colmare il gap digitale e contribuire alla sfida del cambiamento climatico”.
Il G20 e l’attenzione al settore primario
“L’incontro dei leader del G20 della Space Economy di quest’anno è stata un’occasione perfetta per alzare il livello di attenzione sul ruolo che lo Spazio e la Space Economy possono fornire agli obiettivi del G20 e al futuro della nostra società”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia. “Sappiamo che il processo di inserimento della Space Economy nell’agenda del G20 può richiedere del tempo, ma siamo determinati a continuare in questa direzione”
L’appoggio delle agenzie spaziali
Dello stesso parere anche i leader delle principali agenzie spaziali che hanno preso parte all’evento. Sottolineando come dati, tecnologie e infrastrutture spaziali siano sempre più legati ad aree vitali per la società (salute, ambiente, clima, trasporti, comunicazioni, agricoltura). E portino occupazione, aumento delle opportunità e migliori standard di vita. Per questo, devono diventare sempre più accessibili, in modo che tutta l’umanità possa godere di questi benefici.