I bar e i ristoranti italiani sono pronti a schierarsi in difesa del Made in Italy e del Prosecco. In particolare dei prodotti di qualità contro quello che vuole essere a tutti gli effetti un tentativo di sdoganare l’italian sounding anche in Europa. La Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, è pronta a sostenere il governo e le associazioni di categoria, nella battaglia contro il riconoscimento del Prosek croato da parte dell’Unione europea. Ciò metterebbe in difficoltà il variegato mondo imprenditoriale e agricolo che ruota attorno al Prosecco Doc italiano.
“Eccellenza del Paese”
“Il Prosecco è un’eccellenza del nostro Paese e qualifica lo stile di vita italiano al pari del caffè espresso e degli spaghetti – sottolinea Giancarlo Deidda, presidente di Fuoricas@, Fipe-Confcommercio -. Uno stile di vita che si sublima nei 350mila locali italiani, dove la sapienza di migliaia di lavoratori, bartender e sommelier, consente di somministrare il Prosecco alla giusta temperatura e nelle giuste modalità. Noi siamo il terminale ultimo di una filiera agroalimentare che produce, distribuisce e infine somministra uno spumante di qualità eccellente. E come tali siamo pronti a fare la nostra parte in questa battaglia”.
Il 32% del Prosecco consumato nei servizi pubblici
Nel 2019 sono state prodotte oltre 378 milioni di bottiglie, 108 milioni destinate al mercato italiano. Il 32% è servito nei pubblici esercizi. La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, è l’associazione leader nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, nel quale operano più di 300 mila aziende. FIPE rappresenta bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, discoteche, stabilimenti balneari. Conta oltre 1 milione di addetti ed un valore aggiunto di 46 miliardi di euro, l’associazione è presieduta da Lino Enrico Stoppani.