Nel mese di maggio 2021, la Fondazione nazionale di ricerca dei Commercialisti ha effettuato un sondaggio presso un significativo campione di Commercialisti. Finalizzato a valutare l’impatto della pandemia sulle imprese non fallibili. Anche nell’ottica di comprendere se le misure emergenziali varate nel corso dell’anno 2020 fossero sufficientemente adeguate per arginarne il pericolo di sovraindebitamento.
Pandemia. Da malattia a crisi
L’indagine offre, innanzitutto, una fotografia dello stato di difficoltà economica in cui attualmente versano quelle imprese che, quantunque di minori dimensioni, rappresentano, in termini numerici, occupazionali e produttivi, una parte significativa dell’economia nazionale. E il cui stato di crisi non v’è dubbio possa produrre delle ripercussioni estremamente dannose per il sistema economico nel suo complesso, specialmente in chiave prospettica.
L’emergenza pandemica si è trasformata in emergenza economica e sociale. E i Commercialisti chiamati a svolgere il ruolo di affiancare le imprese travolte e stravolte dalla crisi
L’indagine
L’indagine della Fondazione offre una fotografia dello stato di difficoltà economica in cui attualmente versano quelle imprese che, quantunque di minori dimensioni, rappresentano, in termini numerici, occupazionali e produttivi, una parte significativa dell’economia nazionale. E il cui stato di crisi non v’è dubbio possa produrre ripercussioni estremamente dannose per il sistema economico nel suo complesso, specialmente in chiave prospettica.
Seconda una stima effettuata sulla base dei risultati del sondaggio, le imprese non fallibili che nel 2022 si potrebbero trovare in grave difficoltà economica sono circa 371.500. Pari al 29,3% del totale delle imprese non fallibili considerate nella stima totale. Si tratta di piccole imprese che, però, danno lavoro a oltre 445 mila dipendenti.
La crisi economica
Dal sondaggio emerge l’importanza dell’effetto “bolla” generato su queste realtà imprenditoriali dalle misure di sostegno pubblico. Se da un lato non si è ancora registrata un’esplosione di insolvenze aziendali, dall’altro lato, considerata la temporaneità degli interventi medesimi, appare altamente probabile che si concretizzi un aumento del rischio di solvibilità. Legato alla progressiva riduzione dei sostegni economici. È accertato, infatti, che un elevato campione di imprese versava in situazioni di crisi già prima di essere travolta dall’ondata pandemica. Il che rende ancor più verosimile ipotizzare un incremento delle insolvenze. Questo una volta che le misure di sostegno – tramite le quali, realtà già deteriorate sono rimaste in vita – possano venire allentate.