E’ stata presenta alla senatrice Annamaria Parente, presidente della Commissione Igiene e Sanità, la richiesta di avviare la discussione in Senato sul progetto di legge per tutelare i non fumatori e le persone fragili. Il progetto depositato al Senato nel febbraio del 2020 partiva dalla positiva esperienza messa in pratica dal Comune di San Michele al Tagliamento “Bibione respira il mare. Spiaggia senza fumo”. A spingere per l’iniziativa erano stati il sindaco Pasqualino Codogotto, il vice Gianni Carrer e l’intera amministrazione.
Bibione e Stefano Consonni
La richiesta in Senato parte adesso da Stefano Consonni di Ideal. Un think-tank di giovani professionisti che in novembre ha lanciato la petizione “Milano come New York: vietiamo il fumo fuori dai locali pubblici da gennaio 2021” . Raccogliendo le firme allo scopo di avviare una campagna di sensibilizzazione per la creazione di dehor smoke free. Al webinar organizzato da Ideal, Codognotto, coordinatore nazionale G20 Spiagge, illustrò l’esperienza di Bibione. Che in Italia ha fatto da apripista alla lotta contro il fumo passivo.
Abbiamo voluto affrontare l’attualissimo argomento proprio con Consonni che da tempo assieme ad un gruppo di esperti tra cui il famoso Roberto Boffi, pneumologo della Fondazione IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori, sta facendo pressing con il parlamentare del M5S Auddino sulla Commissione Sanità in Senato.
La vostra è una battaglia culturale senza precedenti. Immagino le resistenze…a Bibione poi…
“Non sono poche, eppure si tratta di difendere un principio molto semplice: tutelare la libertà di tutti e non solo quella dei fumatori. Faccio un esempio. Se ho deciso di non fumare, ho un’asma acuta, sono cardiopatico oppure sto facendo la chemioterapia, perché se esco a cena o a fare colazione devo respirare il fumo del vicino di tavolo? La scienza è molto chiara sui danni provocati dal fumo passivo. Così come sul fatto che il fumo passivo è rilevabile fino a 10 metri di distanza. Come oggi i fumatori escono dai ristoranti per accendersi una sigaretta, possono allontanarsi dai tavolini all’aperto di bar e ristoranti, qual è il problema?”
Come va l’attività di sensibilizzazione in Parlamento?
“Siamo agli inizi, ma già si vedono ottimi risultati. Stiamo lavorando a 360 gradi, da un lato per proporre emendamenti che vadano nella direzione da noi auspicata. E dall’altra per far calendarizzare il DDL Auddino in Commissione Sanità al Senato. Sul primo punto, abbiamo proposto un emendamento al DL Sostegni bis e uno al DL Semplificazioni. Provvedimenti attualmente in fase di approvazione alla Camera dei Deputati, per estendere il divieto di fumo ai dehor di bar e ristoranti. In entrambi i casi abbiamo trovato un buon numero di parlamentari disposti a presentarli e a sottoscriverli. Non è stato sufficiente, ma è il segnale che stiamo costruendo il giusto consenso. Dall’altro lato, insieme ai più importanti Istituti di cura e di ricerca medica nazionali, abbiamo chiesto un confronto alla presidente Parente. Per illustrare i principali studi scientifici a sostegno della nostra tesi”.
Nelle relazioni del professor Boffi emergono dati allarmanti in merito ai danni causati dal fumo passivo
“Così è. Aver incontrato il professor Boffi sulla nostra strada è stata un’enorme fortuna, i suoi studi forniscono un supporto scientifico imprescindibile alla nostra battaglia per vietare il fumo nei dehor di bar e ristoranti. In una di queste ricerche dal titolo Outdoorsecond-hand cigarette smoke significantly affects air quality Boffi, insieme al suo team dell’Istituto dei Tumori, ha posto dei rilevatori per misurare i livelli di PM10, PM 2.5 e PM 1 in due vie del quartiere Brera di Milano, la pedonale Fiori Chiari e l’aperta al traffico via Pontaccio. Scopo dello studio era capire se è più inquinata una via (frequentata da molti fumatori) con i tavolini dei bar all’aperto o una con il traffico delle auto. Dopo 24 ore è emerso che in via Fiori Chiari, nell’area pedonale, è stato registrato, a partire dall’orario aperitivo un inquinamento più elevato che nella via a traffico veicolare. Mai la scienza ha acquisito così tanto potere sulle decisioni politiche come durante la pandemia, speriamo che avvenga anche in questo caso. In questi mesi ci hanno sempre detto che la tutela della salute deve essere messa al primo posto, vediamo…”
In Europa a che punto sono con le politiche contro il fumo?
“Adesso il paese guida è sicuramente il Regno Unito dove le contee di Northumberland, Durham, North Tyneside, Newcastle e la città di Manchester hanno recentemente vietato il fumo nei tavolini all’aperto di bar e ristoranti. Lo stesso farà a breve la contea dell’Oxfordshire che punta ad essere completamente smoke-free entro il 2025. Per quanto concerne l’Unione europea, la Commissaria per la sanità Stella Kyriakides ha recentemente dichiarato che la direttiva sui prodotti da tabacco, datata 2014, verrà rivista nei prossimi mesi. Dal nostro punto di vista l’Inghilterra ha fatto da apripista, gli altri seguano e ascoltino i consigli della scienza che in questo ultimo hanno ci ha salvato dalla pandemia”.