Kyashan il ragazzo androide è un anime televisivo di 35 episodi creato da Tatsuo Yoshida prodotto dalla Tatsunoko nel 1973. Nel 1993, per celebrare il ventennale della serie, la Tatsunoko ne realizzò un OAV chiamato “Kyashan il mito” diviso in quattro episodi, che reinterpretava in chiave più moderna, anche sotto il profilo tecnico, la serie storica. Nel 2004 è stato realizzato Kyashan – La rinascita, remake live action cinematografico dell’anime, mentre nel 2008 la Madhouse ha prodotto e realizzato una sua versione originale della serie animata della Tatsunoko intitolata Kyashān SINS in 24 episodi. Nel picchiaduro per la console Wii intitolato Tatsunoko vs. Capcom: Ultimate All Stars, Kyashan è incluso tra i personaggi selezionabili.
Trama
Il dottor Azuma ha costruito quattro androidi dall’intelligenza artificiale sofisticata: Bryking, Sagure, Akubon e Barashin. I quattro androidi, creati per aiutare l’umanità a risolvere il grave problema dell’inquinamento, a causa di un violento corto circuito acquisiscono una volontà propria e assumono il comando di un esercito di robot. Il loro obiettivo è la sottomissione di tutto il genere umano, da essi visto (non senza una punta di ragione) come il principale responsabile del degrado ambientale planetario.
La nascita di Kyashan
Azuma, disperato per quanto accaduto e ormai assediato dagli androidi, non sa come rimediare, quando suo figlio Tetsuya, al prezzo della propria integrità umana, si offre per essere trasformato in un super androide capace di affrontare il nemico. L’esperimento riesce e il giovane Tetsuya si trova così trasformato in Kyashan, mentre il fedele cane Lucky, gravemente ferito poco prima proprio per mano degli androidi, viene trasformato nel fedelissimo segugio-robot Flender, in grado di trasformarsi in vari veicoli per volare o perforare il terreno.
L’emarginazione di Kyashan
Il dottor Azuma, catturato dagli androidi, riesce a salvare la vita anche alla moglie Midori, riversando la sua coscienza e i suoi ricordi nel corpo di un cigno robot, Swanee, che nelle notti di Luna piena è in grado di proiettarne l’immagine e permetterle così di comunicare con il figlio. La lotta di Kyashan contro gli androidi si complica anche a causa della diffidenza che gli esseri umani hanno nei suoi confronti non appena scoprono che egli stesso è un androide. L’unica persona che gli resta fedele è Luna, sua amica d’infanzia e figlia di uno scienziato morto per mano degli androidi, che le ha lasciato in eredità la pistola MC, capace di generare un campo magnetico letale per gli androidi che vengono colpiti dal suo raggio.
Kyashan vagabondo
Kyashan affronta una serie di avventure in giro per il mondo. Contrariamente ad altre serie nipponiche del periodo la scena non è focalizzata sul solo Giappone. Incontra anche individui disposti a tradirlo. Sconfiggendo i robot in un ambiente che ricorda da vicino l’Europa mitteleuropea degli anni 40. In effetti la caratterizzazione dei cattivi ricorda la dittatura nazista. Briking è un graficamente simile a Benito Mussolini, con tratti caratteriali di Adolf Hitler (l’amore per la pittura, per gli animali, ecc.). Gli stessi robot sottoposti si rivolgono a lui salutandolo con il saluto nazista.
La fine della serie
La serie si conclude con la vittoria degli esseri umani ed il ritorno della pace sulla Terra. Grazie ad un’arma sviluppata dal dottor Azuma che sfrutta il passaggio di una cometa. I robot ribelli vengono riprogrammati ed utilizzati per la ricostruzione. Tetsuya però si trova nell’impossibilità di tornare a vivere come essere umano. La trasformazione in androide è definitiva – infatti suo padre gli conferma che l’attuale tecnologia a loro disposizione non è in grado di eseguire la trasformazione inversa, ma che forse quella del futuro potrà riuscirci. Fino ad allora Kyashan rimarrà a difesa della Terra e del genere umano.
Ironia? No grazie
Rispetto ad altre serie giapponesi dello stesso periodo, gli spunti comici sono ridotti al minimo e le storie hanno spesso un carattere cupo e malinconico. Vi sono inoltre dei traditori del protagonista che, per la sua doppia natura, non è beneamato da tutti come gli eroi delle serie robotiche. Inoltre l’eroe non “salva la Terra” da solo. Le volte in cui Kyashan mette in fuga il nemico allontanandolo da una città sono spesso facilitate da circostanze esterne come una ribellione dei cittadini od un’arma poderosa già sul posto.
Quello che non sapevate su Kyashan
Kyashan è un personaggio ispirato agli omologhi super-eroi statunitensi. La storia, invero abbastanza triste, di Kyashan e della sua lotta agli androidi creati dal padre (ispirazione degna di Haran Banjo), il professor Azuma.
Kyashan e la sofferenza dei ranocchi
Shinzo Ningen Kyashan (“Nuovo Uomo Kyashan”) è un altro eroe come la Squadra G di Gatchaman, serie all’epoca ancora in corso. Ma Kyashan era stato inteso dalla Tatsunoko anche come una prosecuzione del filone di anime “favole, morte e disperazione”. Serie popolate di mostri e personaggi tristissimi. Lo slot era infatti quello di Demetan (La banda dei ranocchi), Le avventure dell’Ape Magà e Le nuove avventure di Pinocchio.
Kyashan aveva perciò perso la madre. Trasformata in un cigno robot e in grado di proiettare la propria immagine solo durante le notti di luna piena. La serie si conclude dopo soli 35 episodi. Anche in virtù del fallimento dello sponsor, travolto dalla crisi petrolifera del ’73. In Italia Kyashan arriva invece nei primissimi anni 80, sulle tv private.
Kyashan con la C
Ma se pure in Giappone l’eroe si chiama Kyashan, perché il ragazzo androide ha una C sul petto? Perché la traslitterazione in caratteri occidentali ufficiale, utilizzata sin dall’inizio dalla Tatsunoko, è Casshern. In America però, giusto per aumentare la confusione, la serie e le sue versioni moderne sono note anche come Casshan. Perché è stata adoperata quest’altra traslitterazione a partire dagli anni 90. Sul sito ufficiale in inglese della Tatsunoko è proprio con quest’ultimo nome che viene indicata pure la serie originale.
Final flender fantasy
Chi ha ideato il design di Kyashan, del suo cane robot Flender e di tutto il resto? Sempre il solito Tatsuo Yoshida, il boss della Tatsunoko, ma con la collaborazione di un giovane artista che lo ha affiancato nell’ideazione di tanti anime. E che diverrà noto ai più, anni dopo, in tutt’altro campo. Al design dei personaggi di Kyashan lavora infatti il ventenne Yoshitaka Amano. In seguito illustratore per la serie di giochi di ruolo Final Fantasy
I peccati di Kyashan e Ken il guerriero
Nel ’93, per festeggiare il ventennale della serie, la Tatsunoko ha lanciato sul mercato home video un remake in quattro episodi, l’OAV Robot Hunter Kyashan. Del 2008 è invece Kyashan Sins, un reboot in 24 episodi prodotto da Madhouse e trasmesso anche in Italia, sul canale tematico Man-Ga. Il doppiatore originale del malvagio super androide mascellone Bryking Boss è lo stesso dell’anime del ’73, Kenji Utsumi. Scomparso nel 2013, Utsumi ha dato voce a tantissimi personaggi del mondo dell’animazione nipponica, da Kaio e Raoul di Ken il Guerriero al Generale de Jarjeyes di Lady Oscar.
Il film di Kyashan
Ma subito prima del reboot Kyashan Sins, per i trent’anni di Kyashan era stata la volta del film live action Kyashan – La rinascita (Casshern). Una pellicola diretta da Kazuaki Kiriya, che, parole sue, si è basato poco sull’anime degli anni 70 e molto sull’Amleto e l’avanguardia russa. Accolto tiepidamente dai fan, è uno tra i primi film con gli sfondi realizzati in digitale. Da noi è stato distribuito due anni dopo, nel 2006.
Il regno della musica e del cuore
Il brano principale di Kyashan – La rinascita era interpretato dalla cantautrice giapponese Utada Hikaru, all’epoca sposata con il regista, Kiriya. Utada Hikaru è famosa tra i fan italiani anche per aver realizzato vari pezzi per i videogiochi Kingdom Hearts. Compreso un brano per Kingdom Hearts III. Le musiche del Kyashan originale erano invece di Shunsuke Kikuchi. Autore di colonne sonore per decine di anime, da Goldrakee L’Uomo Tigre a Dragon Ball.
Resident action
Shinji Mikami è noto tra i videogiocatori per essere la mente che ha creato la fortunata serie Resident Evil. Nel 2010 ha ideato per Platinum Games lo sparatutto action Vanquish, ispirandosi proprio al primo Kyashan. “Volevo un gioco alla Kyashan”, ha dichiarato il game designer in un’intervista del 2014. “Non potevo semplicemente puntare su un esercito di robot da prendere a calci e pugni, però, perché avevo già fatto God Hand, perciò ho aggiunto le armi da fuoco […] Ma volevo che restasse quel senso di velocità”. E così ora sapete da dove escono tutte quelle scivolate velocissime nel gioco. Tutto merito/colpa (fate voi) della guerra a Mussolini condotta dal figlio di un cigno robotico. Tutto chiaro, no? Mikami voleva anche aggiungere un cane robot alla Flender, ma poi l’idea è stata scartata.
Quando in aiuto arriva un vecchio amico
Anche questa volta chiediamo consiglio a Thomas Scalera, conosciuto da tutti come Vecchio Nerd (che poi vecchio non lo è affatto). Da esperto del suo stampo ci svela anche i retroscena che nessuno avrebbe mai pensato potessero esserci in questo splendido anime