La cucina del Nordest è ciò che di più vario si possa immaginare. Sarebbe il caso di dire che esistono molte cucine differenti tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Le dominazioni che si sono avvicendate nel corso dei secoli sul Triveneto e la conformazione territoriale hanno lasciato un’impronta ben presente tutt’oggi nell’offerta gastronomica di queste tre regioni.
Cucine del Nordest: Veneto
Se partiamo dal Veneto non è facile scegliere tra i piatti tipici, quelli più rappresentativi della regione. Girando tra le sette province, che vanno dalle Dolomiti all’Adriatico, passando per il Lago di Garda e le colline del Prosecco sono molti i piatti tipici e molto differenti tra loro. Eccone qui una piccola selezione. Non possiamo che partire da “Risi e bisi”, minestra tipica veneziana, che punta tutto sulla qualità dei piselli, da consumare preferibilmente in primavera. Se saliamo sulle dolomiti troviamo i Casunzei, tipici dell’ampezzano e del Cadore, sono dei ravioli di pasta all’uovo ripieni di barbabietole rosse. Come condimento immancabile il burro fuso, cui si aggiungono a piacimento semi di papavero oppure granelli di pepe. Tornando verso la pianura ci fermiamo nel Veronese per assaggiare i tortellini di Valeggio, con ripieno di carne di maiale, pollo, vitello, manzo, prosciutto crudo, pangrattato, parmigiano o grana padano. Si possono servire in brodo o con burro e salvia.
E poi non possono mancare due specialità marinare: Baccalà alla vicentina e Sarde in saor. Il primo è uno dei piatti più rappresentativi della regione, ma originario del Vicentino. Il baccalà deve cuocere a fuoco molto leggero (per circa 4 ore e mezzo), senza mai mescolare. Per le sarde in sàor occorre andare in direzione Venezia. Il piatto è preparato con le cipolle di Chioggia, stufate nell’olio e sfumate con l’aceto; ed ecco le uvette arrivate dal Medioriente, cui si aggiungono i pinoli.
Cucine del Nordest: Friuli Venezia Giulia
Più rustica e semplice è invece la cucina friulana. Offre tanti sapori diversi, dalle zuppe di cereali e verdure, di legumi e salumi agli abbinamenti di cotechini e rape. Anche qui la cucina risente fortemente della morfologia che va dal mare ai monti, della diversità delle culture e delle popolazioni che l’hanno abitata. Fra gli antipasti la ricetta principe è delle cialde di frico, piatto povero che nasce per riutilizzare gli avanzi di formaggio. Polenta pasticciata e baccalà alla triestina per proseguire con secondi corposi. E infine la Gubana, un dolce gustosissimo con una lunga traduzione. ma non possiamo dimenticare il “boreto alla graisana” (zuppa di Grado), una zuppa di pesce senza pomodoro e con prevalenza del rombo, cui va aggiunto abbondanza di pepe. Si tratta di una ricetta che arriva dall’Alto medioevo, precedente all’introduzione in Europa del pomodoro.
Trentino Alto Adige
In Trentino-Alto Adige si fa sentire la cultura e tradizione asburgica. Una delle cose più tradizionali in Trentino sono i tortel di patate, spesso accompagnati da un tagliere di salumi e formaggi locali. Tipici primi piatti della tradizione trentina troviamo le minestre, tra tutte la “minestra d’orzo” (od “orzetto alla trentina”), la Panàda, la Mòsa, il Brö brusà. E poi tutti i gnocchi. La cucina altoatesina è un connubio fra la tradizione culinaria tirolese e la cucina tipica italiana e risente anche dell’influenza della cucina viennese. Vi si trovano anche prodotti in genere popolari tra le popolazioni di lingua tedesca, come il Brezel (o Laugenbrezel o Brezen), i crauti o Sauerkraut e i Würstel o Frankfurter o Wiener; il Kaiserschmarrn e lo Strudel della tradizione asburgica; il Rösti, di origine svizzera; gli Spätzle di origine sveva.