Pur distratto da tante problematiche del nostro Paese, spesso non ci accorgiamo che vi sono uomini in divisa che operano in missioni internazionali, in particolar modo nell’area del Sahel dove da anni vi è un popolo che reclama il diritto di staccarsi dal Marocco e divenire uno Stato indipendente, in specie nello Stato del Mali. In questa area territoriale, l’Italia è un attore importante assieme ad altri Paesi per contrastare l’avanzare del terrorismo attraverso la cosiddette Task Force Takuba, coinvolgendo la stessa Europa alla lotta al fenomeno terroristico transnazionale presente nella zona considerata.
Terrorismo, Italia e Mali
È stato dato il semaforo verde dal Parlamento italiano per il dispiegamento sul territorio del Mali di forze italiane di vari corpi con il compito di assistere, supportare e accompagnare sul piano militare le forze armate maliane al fine di addestrale per combattere i movimenti terroristici presenti nella regione. Va ricordato che tale Forza multinazionale è stata approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2017. Ad essa, vi partecipano molti Stati europei, ma anche del continente africano.
Le motivazioni
La ragione del coinvolgimento dell’Italia si fonda sul fatto che, data la presenza di gruppi terroristici che potrebbero mescolarsi nei flussi migratori che provengono dalla regione, potrebbe avere un impatto diretto o indiretto sulla questione della sicurezza del nostro Paese.
Task Force contro il terrorismo
La costituzione di questa task-force consiste nel condurre azioni di tipo militare che siano circoscritte e mirate. L’esito di questa missione è quello di portare stabilizzazione ed equilibrio nella regione, grazie all’impegno dei nostri uomini e delle nostre donne che indossano una divisa, assieme agli altri Paesi coinvolti, in modo che si raggiunga l’obiettivo primario che è la pace e la sicurezza in quell’area.