Nonostante il lieve aumento dei tassi fissi e una situazione economica ancora incerta, crescono i mutui in Veneto. I veneti sembrano non voler rinunciare al sogno di comprare casa. E’ questo uno dei dati emersi dall’osservatorio realizzato da Facile.it e Mutui.it che analizza un campione di oltre 10.200 domande di mutuo raccolte in Veneto tra gennaio e marzo 2021. E ha evidenziato come l’importo medio richiesto agli istituti di credito sia cresciuto del 2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arrivando a 133.220 euro. Importanti differenze, però, si registrano a livello provinciale.
Guardando al profilo del richiedente tipo emerge che, fra i residenti veneti, chi ha presentato domanda di mutuo nel primo trimestre 2021 aveva in media più di 40 anni. Mezzo anno in meno rispetto al valore rilevato nel primo trimestre 2020. In aumento, invece, la durata del piano di ammortamento medio che passa da 21 anni e mezzo a più di 22 anni e mezzo.
Le variazioni provinciali dei mutui in Veneto
Se a livello regionale il finanziamento medio richiesto agli istituti di credito nel primo trimestre 2021 risulta in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+2,6%). Guardando alle singole province emerge un andamento differenziato. Quella che ha registrato la crescita più importante è Verona, dove l’importo medio richiesto è salito del 7,7%, arrivando a 144.011 euro. Seguono nella graduatoria la provincia di Padova, che ha registrato un aumento del 7,6% rispetto al primo trimestre 2020 (132.278 euro). E quella di Venezia (+3,0%, 133.501 euro). Continuando a scorrere la classifica degli aumenti si posizionano le province di Rovigo (+1,5%, 118.975 euro) e Treviso (+0,9%, 131.036 euro). Valore in calo, invece, per la provincia di Vicenza, dove l’importo medio richiesto è calato dell’8,5% arrivando a 122.206 euro.
Aumenta il tasso fisso, ma 9 veneti su 10 lo scelgono
Cosa è successo sul fronte dei tassi nei primi tre mesi dell’anno? Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nonostante le condizioni applicate dalle banche siano rimaste estremamente favorevoli, qualcosa sul fronte degli indici si è mosso. E questo ha prodotto, in particolare, un lieve aumento dei tassi fissi.
Il rincaro è dovuto alle aspettative di inflazione. Le previsioni di crescita dell’economia americana e la possibile ripartenza di quella europea e dei prezzi al consumo, hanno determinato un aumento dell’IRS (l’indice che guida il tasso dei mutui fissi), con conseguente rincaro dei tassi offerti alla clientela. Per un finanziamento da 126.000 euro da restituire in 25 anni, ad aprile 2021 il Taeg medio rilevato online è salito all’1,37%, vale a dire il 10,5% in più rispetto a febbraio 2021.
Ancora molto basso, invece, il tasso variabile: ad aprile 2021, secondo la simulazione di Facile.it, il Taeg medio era pari all’1,03%. Torna quindi ad allargarsi la forbice tra tassi fissi e tassi variabili e oggi la differenza media è di circa 18 euro sulla singola rata iniziale. Nonostante questo, però, i veneti sembrano ancora affezionati al tasso fisso. Nel primo trimestre del 2021, più di nove aspiranti mutuatari su dieci hanno scelto questa opzione.
Ultime occasioni per la surroga?
L’aumento dei tassi di interesse ha avuto però un primo effetto: il calo delle richieste di surroga. Nel primo trimestre 2021 il peso percentuale di questo tipo di finanziamento in Toscana è diminuito, passando dal 37% dello scorso anno al 18%.
Per una lettura corretta del fenomeno, però, va considerato che a marzo 2020 il settore immobiliare e quello dei mutui hanno vissuto un vero e proprio stop. Inoltre, un calo del peso delle surroghe è fisiologico se si considera che i tassi di interesse sono bassi da tempo. E che, negli scorsi anni, tantissimi italiani hanno già approfittato una, se non più volte, di questa opportunità.
Addio alla surroga dunque? Niente affatto, almeno per ora; nonostante gli aumenti, i tassi odierni sono ancora nettamente inferiori rispetto agli indici rilevati pre-pandemia. Un esempio: surrogando oggi un finanziamento a tasso fisso da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto con il tasso medio rilevato a gennaio 2020, si potrebbero risparmiare oltre 4.000 euro di interessi calcolati sull’intera durata del mutuo.